Capitolo 3 - I come in peace

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"L'Area 51 è un campo di allenamento aperto per l'U.S. Air Force e scoraggeremo chiunque provi ad entrare nell'area in cui addestriamo le forze armate americane. L'U.S. Air Force è sempre pronta a proteggere l'America e le sue risorse."

Queste sono state le parole pronunciate dal portavoce dell'Air Force statunitense. La cosa iniziava a farsi sempre più seria. E se alcuni utenti del web che prima erano intenzionati ad invadere l'Area 51 vedendo questo messaggio intimidatorio si ritirarono, altri la recepirono come una sfida.
I partecipanti dell'evento su Facebook stavano crescendo a dismisura, diventando milioni.
La vera domanda che a questo punto gli esterni ai fatti si chiedevano era: ci andranno davvero così tante persone o si presenteranno in quattro gatti nerd appassionati di ufo?
Ma soprattutto: se davvero si presenteranno così tante persone così stupide da voler invadere una base militare, i soldati spareranno davvero rischiando di compiere un crimine contro l'umanità oppure inventeranno altre scappatoie?
Nessuno avrebbe potuto saperlo fino a quando il fatto non avrebbe preso piede. Tanto valeva aspettare e far diventare la cosa virale e tragicomica a suon di dichiarazioni e meme sul web.

Samuel sbucò dall'angolo della strada dietro il bar. Si diresse verso John mentre allargava le braccia con un sorriso a bocca aperta da ebete.
John, che era seduto davanti ad uno dei tavoli sul marciapiede situati di fronte al bar, inizialmente non notò la figura di Samuel in tutta la sua spavalderia. Alzò poi lo sguardo e lo vide. Quasi imbarazzato appoggiò la mano destra alla fronte per coprire agli occhi.
Samuel stava indossando una maglia bianca con stampato sopra un alieno che fuma, con tanto di scritta "Vengo in pace" e sfoggiando un dito medio. Ormai era chiaro che Samuel si sentisse coinvolto in questa faccenda più del dovuto.

«Che problemi hai, precisamente?» disse John al suo amico mentre si stava sedendo anche lui al tavolo del bar.
«È uno spasso questa maglietta, non è vero?» disse Samuel con un sorriso stampato in faccia comparabile a quello di un bambino che ha appena ricevuto la sua caramella preferita.
«Sì, uno spasso. Poi non ti lamentare se la gente ti prenderà per il culo, ti avviso.»
«Come vuoi...»
«Comunque», disse John, «stavo pensando a quel giorno che arriverà. Il giorno di quel... assalto, insomma.»
Il loro discorso venne sospeso da un uomo vestito da alieno, come se fosse una mascotte, mentre passava per quelle strade e salutava gente totalmente a caso. C'erano persone che gli davano il cinque e altre che lo filmavano; tutti erano impazziti. Quando attraversò la strada e arrivò davanti ai tavoli del bar dove erano seduti i due, notò la maglia di Samuel.
«Sei un grande, amico!» disse lui. Tirò poi fuori il telefono e si fece un selfie con il finto alieno che proseguì poi per la sua strada facendo sorridere o stupire altri passanti.

Dopo una leggera risata, John riprese a parlare: «D'accordo. Se dobbiamo fare questa cosa, facciamola.»
«Grande!»
«Ma», evidenziò John, «solo per vedere più da vicino quanto succederà, senza esporci troppo. Quindi niente corsa alla Naruto verso la base militare, d'accordo?»
«Come vuoi, capo.»

D'un tratto il telefono di Samuel iniziò ad essere tempestato da notifiche. Samuel tirò fuori dalla tasca il suo cellulare e aprì il suo profilo Facebook su cui aveva appena pubblicato la foto scattata con la mascotte extraterrestre.
«Non... ci posso... credere!» esclamò Samuel
«Cosa?»
«Migliaia di persone stanno mettendo like alla mia foto!», disse Samuel entusiasta.
«Oh... wow.»
«John?»
«Che cazzo, almeno sorridi un po'. Il tuo amico sta diventando famoso, non sei felice?»
«Perfetto. L'Air Force statunitense avverte i cittadini che si difenderà da qualunque attacco e tu ti metti a giocare sui social network. Non mi pare una cosa molto brillante.»
«E dai Johnny, sembri mia madre. È solo una foto. Anche se diventasse virale di certo non ci verrà a bussare alla porta l'F.B.I

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 13, 2020 ⏰

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Storm Area 51 | 20 Settembre 2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora