Capitolo 2 - Naruto run

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«Signora Leasy, questo stufato è davvero buono!» disse Samuel alla madre di John.
Erano tutti e tre seduti a tavola mentre cenavano insieme.
«Ti ringrazio» rispose lei esibendo un largo sorriso che le evidenziava un po' di rughe sul volto.
«Si figuri. Magari facesse anche a me dei piatti così, mia madre...» sospirò lui.
«Su, non dire così. Sono convinta che anche lei prepari degli ottimi piatti» lo consolò la madre di John.
«Non ci scommetterei più di tanto.»

John cercò di cambiare discorso.

«Allora, Samu? Qual è il tuo grandioso piano per andartene via di casa?»
«Beh, devo trovarmi un lavoro per potermi mettere dei soldi da parte.»
John si mise a ridere.
«Non mi ricordavo che fossi uno studente modello al liceo» disse lui ironicamente.
Sua madre gli tirò un'occhiataccia, facendolo smettere di ridere.
«Non serve essere uno studente modello per poter avere un lavoro, imbecille. Mi scusi, signora Leasy» disse Samuel che nonostante volesse strozzare John in quel momento, c'era pur sempre sua madre, una donna a cui portava molto rispetto conoscendola fin da piccolo, quando già da bambini lui e John si ritrovavano a casa per giocare insieme.

Lei annuì, per fargli capire che non solo non doveva scusarsi, ma aveva fatto anche bene.
Ovviamente tutto era un gioco come erano abituati a fare tra loro, scherzando continuamente. John rispose alla provocazione, ghignando.
«In effetti è vero, conosco un posto dove stanno cercando qualcuno che pulisca i cessi.»
«John Leasy,» disse sua madre che, per qualche strano motivo, quando si adirava chiamava suo figlio per nome e cognome, «sparane un'altra e ti manderò io a pulire i cessi.»
«Wow» disse John.
«Grazie, signora Leasy» disse Samuel.
Dopo qualche attimo di silenzio, i tre si guardarono negli occhi, scoppiando poi a ridere.

«Ok. È il momento che io vada» disse la madre di John, appoggiandosi le mani sulle gambe mentre si alzava dalla sedia.
Diede un bacio sulla guancia a John. «Salutami papà» disse lui. Sua madre annuì, poi salutò con la mano anche Samuel. Lui ricambiò.

«Scommetto che ti ha messo lei tutto in ordine, non è così?» disse Samuel dando un'occhiata generale alla casa.
«Cosa te lo fa pensare?»
«Beh, magari sono venuto settimana scorsa e non era così tutto lindo e splendente, direi.»
«Vorresti dire che non sono un tipo ordinato?»
«Sì.»

John si stravaccò sul divano e fece segno di sedersi anche a Samuel. Prese il telecomando e accese la tele. Effettivamente non voleva vederla, ma a volte la accendeva per abitudine, giusto per sentire la voce di qualcuno quando in casa era da solo.

Samuel tirò fuori il cellulare e iniziò a girare tra i social, come faceva di solito. D'un tratto iniziò a ridacchiare, mettendosi una mano davanti alla bocca. John non lo notò, era perso nei suoi pensieri.
Samuel continuò a ridere, sempre più fragorosamente, fino a quando John finalmente lo sentì.

«Perchè ridi?» gli chiese lui.
«Guarda» rispose Samuel mostrandogli lo schermo del suo cellulare. Stava guardando un video in cui venivano mostrate numerose persone che correvano in stile Naruto, ossia con la schiena curvata in avanti e le braccia che puntano in direzione opposta. Sopra c'era scritto "Ecco come invaderemo l'Area 51. Schiveremo ogni proiettile". John non capì. Aggrottò le sopracciglia. «Perchè dovrebbe far ridere?»
«Non lo sai? Su Facebook c'è un evento che organizza un assalto all'Area 51 questo 20 Settembre» spiegò Samuel. John lo guardò nuovamente incuriosito, come se non ne sapesse nulla.
«Ci sono già cinquecentomila che hanno aderito. È diventata famosa in tempo zero».
Dopo aver riflettuto, John spalancò repentinamente gli occhi, alzò le sopracciglia e aprì leggermente la bocca.
«Ecco perchè oggi ho ricevuto un messaggio strano sulla Play! Un giocatore mi aveva scritto qualcosa che riguardava un assalto all'Area 51. Forse intendeva questo.»

I due cercarono di saperne di più sul fatto. Scoprirono che fu un certo Matty Roberts ad ideare tutto ciò. Un semplice scherzo che a quanto pare stava andando oltre il previsto. Videro anche che era stato creato un sito di merchandise su questo evento. C'erano magliette di ogni tipo, con rappresentati alieni, dischi volanti e scritte di vario genere.

«Beh, secondo me qualcosa lo nascondono davvero...» disse John.
«Credi davvero che ci siano degli ufo in quella base militare?»
«Magari. Mi basterebbe anche vedere un apparecchio ultra tecnologico, non chiedo tanto.» disse John.
Samuel rise.
«Stai dicendo che ci andrai?»
«Sì, sto dicendo che ci andrò» disse John sorridendo furbamente.
«Tu sei completamente pazzo! Vai ad un evento del genere e non mi chiedi nemmeno se ci voglio venire anch'io?»
«Ok. Ci vuoi venire anche tu?»
«Certo che sì, John.»

Storm Area 51 | 20 Settembre 2019Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin