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Tanti auguri...
Tanti auguri a te...

La solita cantilena da compleanno.

Jess teneva tra le mani la sua torta a due piani e sorrideva imbarazzato ai presenti.
Sapeva che le sorprese non erano ancora finite: quello doveva essere solo un antipasto perché, se conosceva bene sua madre, presto sarebbe capitato qualcosa che senz'altro l'avrebbe messo ulteriormente in imbarazzo.

Tra gli invitati c'era chi gli sfilava a fianco baciandolo sulle gote e chi si invece si limitava a fargli gli auguri con un filo di voce. In particolare, i suoi amici del liceo non si erano avvicinati nemmeno per salutarlo. Jess non li vedeva da diversi mesi e sapeva che il rapporto con loro non era più lo stesso. Da quando si era chiuso in se stesso, molti compagni di classe avevano smesso di invitarlo alle feste e alle uscite di gruppo. Un po' li giustificava e li capiva; chi avrebbe voluto uscire con un eterno musone? Lui no di certo.

Al termine della canzoncina, tutti tornarono a prestare attenzione al ricco buffet che Alicia aveva preparato per l'evento. Jess osservò la moltitudine di regali che prima del termine della serata avrebbe dovuto scartare: ogni dono era stato posato con ordine su un tavolino basso proprio nell'angolo del salotto. Si avvicinò al mobiletto, afferrò un pacchetto a caso e prese a ispezionarlo.

Solo tenendolo tra le mani riuscì a indovinare il contenuto: si trattava dell'ennesimo bagnoschiuma biologico regalato da zia Dorothy; l'ennesimo regalo poco sentito. Jess posò la scatola dove l'aveva trovata e si voltò alla ricerca della donna. Non ci mise molto a individuarla: la zia, come ogni anno, stava già assaltando il buffet. Con un sorriso forzato le mimò solo un blando "grazie" e Dorothy lo contraccambiò mandando un bacio nella sua direzione.

Tornò poi a concentrarsi sul resto dei regali; in particolare la sua attenzione venne attirata da un  sacchetto proveniente dal suo negozio preferito. Forse qualcuno un po' si è impegnato, pensò tra sé e sé, afferrando la busta di plastica. La aprì, osservò il contenuto e perse completamente l'entusiasmo: qualcuno aveva ben pensato di regalargli un paio di pantofole di stoffa. In piena estate.

Già che gli ospiti erano impegnati con il buffet, Jess si fece coraggio e decise di scartare il resto dei regali. Visto le prime macabre scoperte peggio di così non avrebbe potuto andare.

Sebbene i doni fossero tutti molto diversi tra loro, avevano qualcosa in comune: erano stati acquistati con disinteresse. Tra invitati c'era chi senz'altro si era ridotto all'ultimo per comprare qualcosa e non presentarsi a mani vuote. Jess si rese conto che in quella stanza nessuno conosceva davvero i suoi gusti, ma a conti fatti non gliene importava nulla. Al termine della festa avrebbe gettato tutta quella roba inutile nel bidone dell'immondizia e la questione sarebbe morta lì.

Se solo April fosse stata ancora al suo fianco, certamente avrebbe cercato di sdrammatizzare la situazione. Avrebbe afferrato un regalo dopo l'altro e, ridendo di gusto, si sarebbe permessa di prendere un po' in giro gli ospiti.

Jess, osservando quelli che una volta erano i suoi amici, intenti a brindare e spassarsela, si rese conto di non avere più rapporti stabili. Certo, poteva ancora contare sull'affetto e sulla costante presenza della sua famiglia, ma ciò, alla soglia dei vent'anni, non avrebbe dovuto bastargli. Lui aveva abbracciato uno stile di vita incondivisibile e molto diverso rispetto a quello dei suoi coetanei. La sua esistenza si colmava di solitudine giorno dopo giorno e il problema era che ciò non gli dispiaceva affatto.
Li detestava, i suoi vecchi compagni di classe, sempre ingellati e agghindati a festa, firmati dalla testa ai piedi per impressionare le ragazze. Jess non aveva più voluto avere nulla a che fare con loro proprio perché sentiva di essere distante anni luce dal loro modo di vivere.

La Stanza Accanto  [In Revisione]Where stories live. Discover now