II

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Alzandosi dal letto, impregnato di lacrime, Kirishima si diresse lentamente verso la finestra di camera sua. Il sole stava cominciando a tramontare, lasciando spazio ad una notte insonne piena di pensieri dolorosi, attaccati alla radice del ragazzo con i capelli bizzarri.

Inalò a pieni polmoni la freschezza genuina che madre natura sapeva farti offrire, venendo colpito flebilmente in pieno volto da un soave e piacevole vento, chiudendo gli occhi. Forse, i suoi ricordi, avrebbe dovuto tenerli stretti a sé. Buttarli, avrebbe solamente alimentato il mostro che si stava creando dentro la coscienza di Eijirou.

«Kirishima, non tenermi così stretto davanti a tutti quanti, dannato.» Mugugnò Katsuki, lasciando intravedere una palese irritazione sul proprio volto marcato. Non che non fosse contento di sentirlo così vicino a sé, ma in pochi avevano avuto la delicata notizia del loro piccolo e segreto amore. Pertanto, più restava nascosto al mondo e meglio era.

«Di cosa ti preoccupi, amore? Non c'è nessuno qui a parte noi due.» Lo strinse più forte a sé, sorridendo come solamente Kirishima Eijirou avrebbe potuto fare in una giornata di tramonto.

«C-Come mi hai chiamato? Stasera a casa non ci arrivi, perché ti ammazzo prima!» Urlò il biondo, dando un leggero pugno sul capo di Kirishima. Fargli sul serio male non se ne parlava, mai ci sarebbe riuscito. Perché, in fondo, i sentimenti forti che provava per lui andavano oltre anche il suo semplice arrabbiarsi.

Il rosso, di conseguenza, lo strinse più forte. Si amavano.

Buttò fuori l'aria che aveva respirato istanti prima, cercando di passare tutto il male e la sofferenza in quelle vie respiratorie

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Buttò fuori l'aria che aveva respirato istanti prima, cercando di passare tutto il male e la sofferenza in quelle vie respiratorie. Di piangere aveva smesso. Ci stava provando. Doveva essere forte, fare l'uomo che il suo Bakugo aveva sempre voluto vedere. Sarebbe dovuto tornare a sorridere, perché era proprio grazie a quello se era riuscito a catturare l'amore della sua vita nel suo circolo fatto di sogni ed emozioni. Di quelli puri, che mai più - probabilmente - avrebbe riprovato. Di ragazze, andando avanti, ne aveva conosciute. Ne aveva frequentate. Perché, di ragazzi, non ne voleva vedere nemmeno l'ombra. Dopo Bakugo Katsuki, aveva deciso di chiudere una porta e non voltarsi mai più indietro. Ma, per quanto ci provasse, neanche le ragazze sapevano dargli ciò che lui cercava davvero: la salvezza.
E di cotte ne aveva provate, in passato, quando la sua bisessualità era stata scoperta da poco ma mai stata un ostacolo.

«Kirishima...» Sussurrò ad un centimetro dal suo viso, distesi su quel letto, oramai diventato familiare per entrambi.

«Dimmi, Bakugo. È successo qualcosa?» Domandò, invece, il rosso. Era sempre stato un tipo silenzioso, di solito il logorroico fra i due era Eijirou.

«No, non voglio dirti niente.» Fu l'unica cosa che Bakugo disse, nascondendo ancora una volta i suoi sentimenti verso di lui. Non era mai stato bravo in questo genere di cose, perché il più delicato era sempre stato Kirishima. Lui, a differenza sua, era solamente un pessimo e fottuto fidanzato di merda.
E la paura che un giorno si sarebbe potuto stancare di lui, gli faceva rabbia. Una rabbia che, da bravo bastardo, pensava di meritarsi. Perché tutti, prima o poi, si sarebbero stufati di Bakugo Katsuki e della sua noncuranza verso la vita. Anche Kirishima. Era solamente questione di tempo. Prima o poi. Un legame, in fin dei conti, non può tenersi per sempre.

Castle Of Glass - [KIRIBAKU ITA] Donde viven las historias. Descúbrelo ahora