Capitolo 2

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Madison

<<Madison, Dylan, svegliatevi siamo arrivati>>. Sussurra mia madre come se avesse paura di svegliarci.

Apro gli occhi lentamente per via dei raggi del sole che picchiettano sul mio viso.
Guardo l’ora sul mio cellulare e sono già le 11:00 del mattino, finalmente dopo più di sette ore eccoci arrivati davanti la casa del compagno di mia zia Amanda, saranno loro ad ospitarvi finché non troveremo casa.

Mi stiracchio toccando il collo indolenzito a causa della dormita scomoda che ho fatto, apro la portiera e vado bel bagagliaio a prendere le mie valigie.
Guardo la casa in cui dovrò stare adesso e sembra davvero grande. Attorno ci sono tanti alberi. È bianca col tetto grigio e ha delle enormi finestre e balconi.

Saliamo sul porticato e mia madre suona il campanello.
La porta si apre scorrendo l’immagine di mia zia. I suoi grandi occhi azzurri sono lucidi e il suo sorriso è sempre perfetto.

<<Adele mio Dio.. Finalmente>>. La sua voce trema e una lacrima le solca il viso.
Stringe sua sorella in un forte abbraccio.

Sono 5 anni che non vediamo mia zia, si è dovuta trasferire qui per il suo compagno e non è mai potuta venire a trovarci a causa di Greg. Lui non voleva che avessimo contatti con parenti o amici.

<<Ragazzi miei quanto siete cresciuti, mi siete mancati! Adesso andrà tutto bene>>. Ci sorride stringendoci in un caloroso abbraccio di gruppo.
<<Forza entrate!>>. Si stacca dall’abbraccio e ci incoraggia ad entrare in quella che adesso sarà la nostra casa.

Non appena metto piede dentro mi accorgo di quanto sia grande. Questa non è una casa ma una villa! Nulla a che vedere con la mia.

Il pavimento è di marmo bianco lucido. A sinistra c’è un camino con delle lavorazioni grigie, due poltrone e un divano bianchi e in pelle, sono posizionati attorno ad esso.
A destra invece c’è un enorme televisore appeso al muro, anch’esso attorno a se’ ha due poltrone e un divano del medesimo colore e tessuto. Al centro c’è l’enorme scala di marmo che porta al piano superiore. Cavolo sembra irreale.

<<Ciao ragazzi io sono Max>>. Si avvicina un uomo sui 45 anni, alto, capelli neri e due occhi di un azzurro chiaro, è un bel uomo. Devo dire che mia zia ha più gusto sul fatto di uomini rispetto a mia madre.
Ci porge la sua mano e ci presentiamo.

<<Fate come se foste a casa vostra. Adesso Amanda vi mostrerà le vostre stanze, spero che vi piacciono. In pochissimo tempo abbiamo cercato di sistemarle>>. Sorrise mostrando i suoi denti perfetti.

<<Grazie Max>>. Dice entusiasta mio fratello Dylan.

Prendo i bagagli insieme a Dylan e seguiamo mia zia che ci accompagna al piano superiore. C’è un corridoio lungo e la stanza di Dylan è la prima.
Seguo mia zia per il corridoio e la mia stanza di trova alla fine di esso.
Apre la porta e con un sorriso enorme mi fiondo dentro.
La stanza è tinta di rosa, le tende sono lilla, il letto è matrimoniale accompagnato da lenzuola del medesimo colore e un armadio con un comò, due comodini, una scrivania e una libreria di color bianco.

<<Spero che ti piaccia la tua nuova stanza>>. Dice mia zia Amanda con un sorriso.

<<Troppi colori accesi>>. Pronuncio con tono freddo.
Non mi piacciono i colori, specialmente quelli chiari.

La luce nel buio Where stories live. Discover now