Capitolo 15: Simbiosi

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17th year - Celine's POV (17 years old)

Il rumore del ghiaccio che si rompeva sotto i suoi piedi. Un freddo pungente che le attanagliava tutto il corpo e poi aprì gli occhi. Provò a respirare ma al posto dell'ossigeno ad entrare nella sua bocca fu una manciata di acqua ghiacciata. Non appena si rese conto di cosa stesse accadendo Celine iniziò a nuotare verso l'alto il più velocemente possibile. Una volta in superficie si avvinghiò al ghiaccio e iniziò a tossire per cacciare fuori l'acqua che le aveva riempito la gola.

Si arrampicò a fatica sulla superficie ghiacciata e si alzò in piedi. Sentì il corpo debole e la testa dolorante. Si guardò intorno con fare confuso e si rese conto di essere in una radura probabilmente all'interno della foresta maledetta.

Non sapeva quanto tempo fosse passato né cosa fosse successo poiché i suoi ricordi erano offuscati. L'unica cosa che ricordava erano grida e versi di dolore, e li ricordava come in un sogno ormai sbiadito nella sua mente.

La ragazza si guardò le candide mani e poi abbassò lo sguardo verso il suo corpo. Notò che io suo seno era notevolmente più sviluppato rispetto a com'era. In più si sentiva più alta.

"Che... mi è successo?" Domandò tra sé e sé. Persino la sua voce era diversa, più da donna. Si coprì la bocca con una mano appena se ne rese conto. La gonna dell'abito da cameriera che aveva indosso le calzava più corta e il corpetto le andava stretto.
Celine decise di inginocchiarsi e specchiarsi nell'acqua dove era caduta: i suoi lineamenti del volto erano quelli di una giovane adulta e i suoi capelli erano molto più lunghi.

Una cosa era certa: erano passati molti anni nonostante a lei fosse sembrato un attimo.
Sentiva il pungente gusto del sangue nella bocca. Le sue calze erano impregnante di un colore rosso scuro nonostante il precedente tuffo nell'acqua.
Celine si spaventò di se stessa e non poté trattenere un urlo. Di chi era quel sangue? Era lo stesso che aveva in bocca?

Si coprì le labbra con entrambe le mani e scattò in piedi.
"Che... Che cosa ho fatto..?" Sussurrò tra sé e sé. "Dove sono?!" Esclamò poi, guardandosi intorno.
Quando finì di parlare udì una voce provenire da chissà dove.

"Cammina."

"Uh? C-chi va là?!" Gridò Celine, cercando ansiosamente il proprietario della voce.

"È inutile cercarmi, non puoi vedermi."

La voce le era familiare. Molto familiare. Era quella dell'Ombra che l'aveva ingannata.

"Cammina." Ripeté la voce.

Solo in questo momento Celine si rese conto che le parole dell'Ombra provenivano dall'interno della sua testa.

La ragazza deglutì e prese lentamente a camminare in direzione degli alberi.
"Dove vuoi che vada?" Chiese con voce tremante.

"Usciamo da questa foresta. Cerchiamo degli umani. Mi serve del cibo."

Cibo? Di che diamine stava parlando? Era 'cibo' il gusto di sangue che Celine sentiva in bocca?

Una parte di Celine non voleva dialogare con quella creatura nel suo cervello, ma l'altra voleva delle risposte.
"Che cosa mi hai fatto? Quanto tempo è passato?" Domandò dunque.

"Mi serve il tuo corpo per cacciare le anime e cibarmi, ma quelle degli animali non sono neanche lontanamente paragonabili a quelle umane. Quindi ora tu cercherai per me degli umani, se vuoi che ti tenga in vita."

Celine restò in silenzio per un po' di secondi, spaventata dalle parole dell'Ombra. Probabilmente la creatura aveva costretto Celine a nutrirsi degli animali dei quali rubava l'anima per tenere entrambi in vita. Ormai erano come in una simbiosi. La ragazza aiutava l'Ombra a nutrirsi e a vivere e in cambio esso le donava una resistenza e una forza paragonabile a quella delle creature più forti tra tutte: i demoni.

"Quanto tempo è passato?" Domandò nuovamente Celine.

"Sono passati approssimativamente 6 anni."

Life Is Awful Yet Beautiful - (My Ocs' BackStory)حيث تعيش القصص. اكتشف الآن