Capitolo 5: Luce di innocenza

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6th year - Blake's POV (6 years old)

"Non voglio andare a scuola!" Esclamò Blake, lanciando lo zainetto a terra per poi incrociare le braccia al petto e sbuffare sonoramente.
Elizabeth, sua madre, chiuse la porta che stava tenendo aperta per il bambino è sospirò. Si inginocchiò davanti a suo figlio e gli accarezzò dolcemente i capelli bianchi.

"Cosa c'è che non va, Blaky?" Gli domandò con tono dolce, sorridendo.

Blake la guardò con i suoi grandi e profondi occhi blu, per poi imbronciarsi ancora di più.
"Non voglio andarci! I miei compagni sono cattivi! Li odio! Si credono chissà chi ma in realtà non valgono nulla!" Esclamò, arrabbiato.

Essendo membro di una ricca e illustre familia di demoni, gli Afton, il piccolo Blake frequentava una scuola privata molto costosa insieme ad altri bambini <<ricchi come lui>>. Non era mai stato capace di relazionare con i suoi compagni poiché, a differenza di Blake, gli altri bambini venivano viziati dai loro genitori ed erano fastidiosi ed arroganti.

La donna sospirò ancora una volta e poi si alzò in piedi, raccogliendo dal pavimento di legno lo zaino del bambino.
"Facciamo un patto: se vai a scuola tutta la settimana questo sabato ti porto a giocare con Jeremy e Fritz, okay?" Gli propose poi, alzando il mignolo per stringere quello di Blake.

Il bambino ci pensò su un po' e poi scosse la testa.
"Andrò a scuola solo se mi prometti di farmi cambiare istituto al più presto." Ribatté lui. Nonostante avesse solo 6 anni, Blake era furbo e sveglio quanto un ragazzino molto più grande.

Elizabeth sospirò e poi incrociò le braccia.
"Va bene. Accetto."
Blake saltò ed esultò, per poi afferrare lo zaino e camminare velocemente all'esterno dell'enorme villa nella quale abitava.
"Ciao mamma! Ciao Computer!" Esclamò mentre camminava velocemente verso il grande cancello di ferro che separava il giardino della villa dall'esterno.
La madre sventolò la mano mentre sorrideva.
"A dopo, piccolo lord." Una voce femminile echeggiò dalla parete. A parlare era stata Computer, l'intelligenza artificiale che controllava e proteggeva la casa e assisteva gli abitanti di essa.

6th year - Fritz's POV (4 years old)

Fritz aprì lentamente gli occhi ed emise un paio di lamenti. Si trovava in una grande stanza completamente bianca, steso su un letto anch'esso bianco. Tutto era silenzioso, a parte per brevi e ripetitivi 'bip' provenienti dall'apparecchio alla sua destra.
La sua fronte era fasciata da grandi e candide bende.
Fritz voltò la testa verso la sua sinistra e vide un uomo sui trent'anni, con corti capelli castani e un paio di piccoli occhiali sul naso, vestito in giacca e cravatta. L'uomo era seduto su uno sgabello accanto al letto del bambino e reggeva una cartella nera sulle gambe.
"Come stai, Fritz?" Gli domandò lui. Fritz si chiese come conoscesse il suo nome, ma si limitò ad emettere dei piccoli lamenti.

"Capisco..." rispose l'uomo, aprendo la cartella e prendendo alcuni fogli di carta dal suo intento. "Io sono James Brown e-" provò a dire, ma fu interrotto da Fritz, che disse con voce roca:
"Dove sono mamma e papà?"
James si bloccò di colpo. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse dopo poco. Fritz lo fissava con i suoi grandi occhi verdi pieni di speranza.
Dopo alcuni secondi di sguardi, l'uomo si schiarì la voce, prima di rivelare al bambino il motivo per il quale era li.

"Sono un assistente sociale. Tu e i tuoi genitori avete avuto un violento incidente automobilistico. Purtroppo sia tua madre che tuo padre hanno perso la vita nell'impatto."
Non appena James pronunciò quelle parole Fritz sentì il mondo crollargli addosso.
"I medici hanno tentato di rianimarli, ma è stato inutile." Aggiunse l'uomo, abbassando lo sguardo.
Fritz guardò in basso verso le sue gambe, con gli occhi sgranati.

La madre di Fritz diceva sempre che i suoi occhi scintillavano perennemente di una luce di innocenza e amore per il mondo. Ma in quel momento quella luce era totalmente svanita.

"Mi dispiace, piccolo." Aggiunse James, alzandosi in piedi e accarezzando i capelli del bambino. "Non appena ti sarai rimesso del tutto sarà compito mio portarti... in un posto dove troverai una nuova famiglia." Disse poi, camminando verso la porta e aprendola. "Tornerò presto." Aggiunse infine con un lieve sorriso, per poi camminare all'esterno della stanza.

Fritz non si mosse di un millimetro, troppo sconvolto per comprendere pienamente ciò che gli era appena stato detto. Dopo alcuni secondi i suoi occhi si riempirono di lacrime dimostrando che, nonostante si sentisse completamente vuoto, era ancora umano.

Life Is Awful Yet Beautiful - (My Ocs' BackStory)Where stories live. Discover now