Capitolo 10: Non puoi obbligarmi

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11th year - Mike's POV (10 years old), Jeremy's POV (9 years old), Fritz's POV (9 years old)

"Non mi toccare!" Gridò Mike.

L'attenzione di tutti i ragazzi presenti nelle docce comuni era catturata dal nuovo arrivato, che opponeva resistenza a qualsiasi contatto fisico con l'educatore.

"Avanti, Michael! Togli la maglia! Devi fare la doccia come tutti gli altri!" Gli disse l'uomo.

"No! Non voglio! E tu non puoi costringermi!" Gridò Mike, con un ringhio stampato in volto.

Quando l'uomo provò a togliere la maglietta di Mike, il ragazzino lo spinse via con forza e per poco non lo fece cadere a terra.
"Stammi lontano!" Gridò a squarcia gola.

L'uomo iniziò ad innervosirsi per via di quel comportamento senza senso.
"Ora basta!" Gridò, bloccando le mani di Mike e togliendogli la maglietta con la forza.

Sussulti e versi di sorpresa echeggiarono nella stanza. Alcuni ragazzi si coprirono la bocca con la mano per lo stupore. L'addome, la schiena e le braccia di Michael erano ricoperti di cicatrici di ogni forma e dimensione. La più grande era alla base del lato destro collo e sembrava essere quel che rimaneva di un ustione.

"Come ti sei fatto tutte quelle ferite?" Chiese un bambino.

Mike gli ringhiò contro e provò inutilmente a coprire le cicatrici con le mani.
"Non sono fatti tuoi!" Gli disse lui, arrabbiato.

La stanza si riempì di mormorii e Michael si sedette in un angolo della doccia, tentando di coprire più cicatrici possibili.
Ad un certo punto, due persone fecero capolino verso di lui.
"Mike! Mike!" Esclamò la voce di Fritz. Trascinò Jeremy come suo solito e si fermò davanti a Michael.
Si scoprì le braccia e mostrò le due cicatrici che aveva su entrambi gli avambracci.
Jeremy fece lo stesso e gli mostrò alcuni lividi causati dai pugni.

"Guarda, Mike! Siamo simili!" Esclamò Fritz con un grande sorriso sulle sue labbra. Jeremy sorrideva lievemente e guardava i suoi piedi, in silenzio.

Mike guardò attentamente i due e spalancò gli occhi. Non capiva cosa volessero dire con quel gesto, però in qualche modo lo fece sentire più a suo agio. Come se finalmente fosse accettato da qualcuno.

"Senti..." disse poi Fritz. "Ti va... di sederti con noi a cena?" Gli propose poi.

Mike lo guardò negli occhi e poi annuì leggermente.
"Okay." Disse a bassa voce.

11th year - Celine's POV (10 years old)

Un uomo adulto sui cinquant'anni se ne stava nel suo studio, seduto davanti la sua scrivania e guardando fisso l'orologio a pendolo, perso nei suoi pensieri.

Ad un certo punto una piccola ragazza fece capolino nella stanza. Aveva lunghi capelli neri con la frangia e grandi e brillanti occhi rosso rubino.

"Mi avete chiamata, padre?" Chiese lei mentre camminava lentamente in direzione della scrivania.

"Celine, sai che io ti voglio molto bene." Le disse l'uomo, guardandola negli occhi. "Voglio che tu mi faccia un grande favore."

Celine restó in silenzio per alcuni secondi, cercando di capire cosa volesse dirle l'uomo.

"Conosci gli Afton, giusto? Voglio che tu-" la sua frase venne interrotta dalla ragazzina, che gridò:
"No, padre! Non ho intenzione di farlo!"

Quando sentì il suo rifiuto, Philip si alzò in piedi e batté le mani sulla scrivania.
"Non comportarti da insolente!" Esclamò. "Io ti ho dato una casa e ti ho accolto nonostante fossi mia figlia illegittima e tu come mi ripaghi..?!"

"Padre, non voglio! Non voglio più farlo! Mi sento sporca!" Gli rispose Celine, quasi in lacrime.

"Se non fai ciò che ti ordinerò tua madre ti abbandonerà nel bosco." Le disse poi l'uomo, in tono più calmo. "È già stata abbastanza clemente non te nonostante tu non lo meritassi. Perciò ti conviene pensare alla mia offerta, Celine." Disse, per poi uscire in silenzio dalla stanza.

Celine fissò la porta per alcuni secondi e poi guardò in basso verso le sue pallide mani, trattenendo le lacrime

Life Is Awful Yet Beautiful - (My Ocs' BackStory)Where stories live. Discover now