E farai la stronza

Start from the beginning
                                    

Gli occhi di Lauro si stringono, cercando di ascoltare bene che ha da dirgli l'altro:

"Hai presente Marracash, no?"

"Certo." Sbuffa lui, alzando gli occhi al cielo di fronte a quella domanda retorica:

"Tuo fratello mi ha accennato in una discussione del tuo progetto..."

Julia stringe gli occhi infastidita nel sapere che lei, di quel progetto non ne sa nulla e quindi non riesce a seguire la chiacchierata:

"Ebbene ho saputo che Marracash ha intenzione di fondare un'etichetta indipendente, vuole prendersi una pausa per il suo prossimo disco per concentrarsi in altri progetti, tra cui, appunto, questo.
Io so che a te Gué sta antipatico..." E infatti il biondo storce il naso: "...Quindi non ti accenno neanche alla Tanta Roba, ma con Marra, visto che so che ti piace, potrei metterci una parola con te, cerca artisti validi."

Il ragazzo stringe le labbra, serrandole, non solo per trattenere il dolore che Emanuele sta continuando a recargli con il tatuaggio:

"Non ne ho idea. Non so se voglio un affermato che mi spinga, voglio cavarmela da solo, capisci?"

"Certo, ma non devi considerarla come una cosa negativa, al contrario può servirti per migliorare e poi puoi riprendere ad andare da solo."

"Mhm..." Inarca l'angolo del labbro superiore: "Non ho bisogno di ciò, sinceramente."

Emanuele annuisce, senza aggiungere nient'altro, non è suo interesse insistere, è solo un messaggio che voleva passargli.
Il luogo cade nel silenzio, con l'uomo concentrato nel tatuaggio di Lauro e quest'ultimo concentrato sulla fidanzata, accarezzandole i capelli, mentre lei disegna, fingendosi non infastidita dal fatto che lui le stia nascondendo questo progetto:

"Perfetto!"

Commenta dopo un po' Emanuele, staccandogli l'ago di dosso, pulendo e sistemando il tatuaggio con crema e un panno pulito.
Lauro guarda il risultato, annuendo soddisfatto e ringraziando di cuore l'amico, salutandolo:

"Posso venire con te da Daniele?"

Domanda curiosa Julia, sistemando il suo blocco da disegno dietro la schiena, cercando di convincere con quella posizione quasi da ragazzina il fidanzato a portarla con sé:

"No, Ju', devo andarci per conto mio."

La ragazza serra le labbra, indurendo l'espressione, distogliendo lo sguardo:

"Hey..." La richiama lui, avvicinandosi, ma senza ottenere l'attenzione richiesta, facendolo innervosire: "Oh, guardami, ti sto parlando."

Insiste ancora, per poi, all'ennesimo rifiuto di concedergli lo sguardo, afferrarle il mento e girandola verso di lui:

"Quando ti parlo mi devi guardare negli occhi, non guardare quello che ti pare, distogliendomi sguardo e attenzione, chiaro?"

Alza la voce, facendola rabbrividire e annuire, a disagio davanti alla violenza che ha il ragazzo quando viene disobbedito:

"Ecco. Imparalo e tienilo a mente, che mi sono rotto di ricordartelo sempre, maledizione."

E l'allontana con uno scatto, tornando a guardare il disegno per poi sbuffare:

"Stasera ci vediamo?"

Gli domanda titubante lei, spaventata quasi a parlare:

"Non penso. Starò con Daniele e mio fratello tutto il tempo, quindi no, tornerò domani mattina se proprio. Ci vediamo domani se va bene."

Le spiega, facendola annuire quasi impercettibilmente, per poi girarsi e prenderla tra le sue braccia di scatto, abbracciandola:

"Scusa."

Di Nuovo Maggio | Achille LauroWhere stories live. Discover now