E cerca di allontanarsi dalla sua presa, ma ancora Edoardo lo strattona:

"Ah Edoa', lasciami!"

Inizia ad innervosirsi:

"Lauro, non è una semplice lettera, da una semplice fan, cazzo, come puoi non capirlo."

"Seh." Ride ancora: "E da chi dovrebbe essere?"

Edoardo lo guarda antipaticamente, quasi con cattiveria, e Lauro diventa subito serio:

"La guarderò dopo."

Si stacca definitivamente dalla presa dell'amico:

"Ora lasciami in pace a fare questo concerto."

Edoardo lo lascia, ben consapevole di avergli rovinato il mood per quel concerto, ma era necessario che lui lo sapesse, ancor prima di iniziare:

"Milano ci sei?!"

Sente distintamente le urla dell'amico e spera riesca a mantenere quell'apparente felicità dovuta alle droghe e non al suo stato, senza cadere in tristezza sul palco. Si mette gli auricolari e raggiunge immediatamente l'amico, sostenendolo alla consolle e guardandolo scatenarsi, aiutandolo a distrarsi.




"Un concerto della Madonna, Lauro, della Santa Madonna!"

Sorride Simon, andandosi a sedere sul divano e vedendo raggiunto da Francesca che subito lo bacia per salutarlo, per poi sedersi sulle sue gambe.

Lauro sorride, girandosi tra le mani uno dei reggiseni lanciato da qualche fan e tirandolo con sfida a Federica, che lo allontana schifata:

"Fattele crescere così Federi'."

La sfida, ridendo sguaiatamente e prendendo una birra dal piccolo frigo, appoggiandosi al muro e bevendola.

Ride e scherza con gli altri che si complimentano con lui, fino a quando il suo sguardo divertito incrocia quella di Edoardo, ricordandosi tutto ad un tratto le parole prima di salire:

"Ma quando Lauro li ha fatti spogliare tutti?"

"Edoardo che gli andava dietro?"

"Le tipe che sono riusciti a trascinare sul palco? Sono due pazzi!"

Le voci che si susseguono gli paiono ovattate, mentre intravede una busta tra le mani di Edoardo, avvicinandosi a lui:

"Vai a leggerla con calma, se vuoi, ti copro io con gli altri. Sennò te la leggi con calma in hotel."

"È tanto..."

Non trova neanche lui l'aggettivo adatto: "dolorosa"? "Sofferente"? "Straziante"? Che poi non è neanche sicuro sia sua, quindi magari si sta facendo un sacco di paranoie per nulla:

"Non l'ho letta Lauro, a te è indirizzata, tu devi leggerla, non mi permetterei mai."

Lauro annuisce, non sapendo neanche a cosa. Afferra la busta e si allontana dagli altri, andando a sistemarsi in un posto vicino, in compagnia dell'ennesima canna, dopo essersi raccolto le trecce con un  elastico, così che non gli infastidiscano la vista.

Respira a fondo, prima di leggere il mittente.

È lei.

È proprio lei.

Samantha gli ha scritto dopo quasi due anni che non si vedono.

Samantha ha osato tornare così nella sua vita.

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