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Alla fine Undrel non era stato lasciato da solo in mezzo alla foresta.

Al contrario, avevano deciso di svegliarlo e di proseguire il cammino trascinandolo dietro di loro come se fosse un peso morto che continuava a lamentarsi di quanto sonno avesse.

Poco dopo il calare del sole, il gruppo raggiunse ciò che rimaneva del centro di Minneapolis.

«Wow» fu il primo commento di Xenya.

In effetti la ragazza non c'era ancora stata e la città era uno spettacolo. Desolato, ma mozzafiato a modo suo.

Sotto la fioca luce della luna, la grotta e i dintorni di essa sembravano emanare una strana luminescenza che aveva catturato lo sguardo di tutti.

«Ti risparmierò la storiella della guerra» disse Zenith, rivolgendosi a Xenya togliendosi lo zaino e appoggiandolo a terra. «Se ti va penso che Zeke sia in trepidante attesa di sciorinare tutta la sua conoscenza.»

«Sei un po' acida, Zen. Meglio se vai a dormire.» Zeke non diede eccessivo peso ai commenti della gemella.

«È proprio quello che ho intenzione di fare.» La ragazza fece l'occhiolino al fratello prima di estrarre la propria tenda compressa e lanciarla in aria.

Essa si aprì con un fruscio e atterrò con grazia sul terreno. Zenith si avvicinò con dei picchetti e fissò al terreno gli angoli la sua dimora temporanea.

«Non so voi, ma anche io vorrei andare a dormire.»

«Lo sappiamo, Undrel, lo sappiamo.» Yekson gli sorrise.

Nel frattempo, sia Xenya che Yekson avevano sistemato le rispettive tende e stavano per entrarci, quando la voce di Zenith richiamò tutti all'ordine.

«Domattina ci divideremo a metà: scienziati dallo smeraldo e soldati a protezione del campo» disse.

«E io in che categoria rientro?» domandò Zeke.

«In realtà in nessuna, ma penso ti potrei tenere qui con me» lo prese in giro Xenya, quasi ridendogli addosso. «Sempre se prometti di non fare danni» specificò.

«Anche tu?» Il ragazzo sospirò.

«Allora mettiamo in chiaro la cosa: Zenith, Undrel e Yekson allo smeraldo, gli altri qui.» Zenith sbadigliò. «Buonanotte.» E si chiuse nella propria tenda.

«Tu vai pure a letto» sussurrò Zeke a Xenya, chinandosi appena su di lei. «Ci vediamo domani. Notte.» Le lasciò un bacio sulla guancia.

La ragazza, assonnata, sorrise appena ed entrò nella propria tenda. Zeke invece era intento a sistemare la propria tra quella della sorella e quella di X.

«Io non so se ho le forze di montarla» si lamentò Undrel. «Posso dormire con te?»

«E me lo chiedi anche?» Yekson ridacchiò, avvicinandosi al ragazzo e guardandolo negli occhi. «Promettimi solo che cercherai di dormire davvero.»

«Non penso di avere tante altre alternative.» Sbadigliò. A malapena riusciva a tenere gli occhi aperti.

Yekson sorrise teneramente ed entrò nella tenda.

Aveva già dormito con Undrel diverse volte ma, rispetto a come gli batteva il cuore quando era insieme a lui, di solito aveva il polso debole.

Il mattino seguente, quando tutti furono svegliati da Zenith che scuoteva le varie tende urlando, i ragazzi si resero conto di essersi dimenticati della cena.

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