Cap 3

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Jorge

<Ti prego dimmi perché sei arrabbiato!>insiste Alex prendendo la mia spalla con l'intento di farmi parlare.
<Ti ho detto che non ho niente,e ora lasciami andare a casa!>mi stacco dalla presa e corro velocemente verso casa.
Mi sta facendo solo del male quel ragazzo,fa finta di tenerci a me,ma prima quando sono corso in bagno piangendo non mi ha seguito come Syd,ma è rimasto lì con il suo Noen.

Entro in casa con il fiatone,e mi appoggio alla porta accasciandomi per terra,come ho fatto ad essere così stupido?Perchè mi sono innamorato di lui?
I miei occhi ricominciano a lacrimare,senza sosta e a grandi quantità.
È la seconda volta in un solo giorno.

Rimango in quella posizione a piangere come un bambino per non so quanto tempo.
Sento qualcuno suonare il campanello,mi alzo,mi asciugo le lacrime con le maniche del maglione e apro leggermente la porta ,guardo attraverso la fessura e mi trovo Benji davanti.
<Che Vuoi?>gli chiedo con la voce ancora un po' tremante.
<Hai lasciato lo zaino in classe,quindi io-io volevo riportartela...ecco tieni >e me la porge.
Allungo il braccio nella fessura e lo afferro.
<Grazie >sussurro per poi chiudere la porta.
Sto per allontanarmi quando suona di nuovo il campanello.
Che vuole ancora?
Apro e lui si scaraventa subito in casa.
Ma certo fai come se fossi a casa tua eh.
<volevo anche accertarmi che tu stessi bene,a scuola oggi sembravi uno straccio >mi spiega sistemando le sue scarpe all'ingresso.
<Io...io sto bene> esito un po' prima di continuare.
<Vuoi qualcosa?Non so un succo o un caffè...?> chiedo aprendo il frigo.
Afferro una birra di mio padre e attendo una sua risposta.
<Ehm,no grazie > risponde guardandosi intorno e sedendosi (per la seconda volta) sul mio posto sul divano,decido comunque di non dire nulla.
Mi butto sulla poltrona di mio padre e comincio a bere.
Benji sembra abbastanza a disagio infatti noto come si strofina nervosamente le mani sui pantaloni.
<Non dovresti bere sai?>mi ammonisce.
<E tu non dovresti essere qui,e invece!>rispondo sarcastico.
So di ferire la gente quando sono io per primo stato ferito,ma è il mio carattere.
<Ah scusami,se vuoi me ne vado...quindi,ciao ci vediamo domani>si alza e prende il suo zaino ed esce.

Sono ufficialmente un coglione.
<Cazzo!>urlo sbattendo forte la bottiglia sul tavolino da caffè e girando per la stanza nervosamente.
Ma che cosa mi prende?
Sono diventato strano,sarà perché sono gay?
Non lo so nemmeno io.
Ho deciso.

Prendo il cappotto,infilo le scarpe e prendo la bici,per poi pedalare velocemente per le strade di Barcelona,fino a raggiungere un palazzo un po' mal ridotto.
Suono tre volte il campanello vicino al cartellino con il cognome del mio migliore amico,e attendo che mi apra.
<Chi è?>chiede lui dal citofono.
<Sono io,apri> dico ovvio.
Appena sento scattare la porta salgo di corsa le scale fino ad arrivare alla sua porta che come sempre è già aperta.
Quando entro trovo Alex con solo dei pantaloni del pigiama e il petto nudo.
Senza pensarci troppo mi fiondo su di lui e appoggio le mie labbra sulle sue,per un attimo ricambia,poi però mi stacca con una leggera spinta.
<Senti Jeyjey,noi non possiamo > dice guardandomi negli occhi.
<Che cosa sta succedendo qui?> sbuca Noen dalla camera da letto di Alex con la sua vestaglia addosso.
<Ommioddio!Ommioddio! Cazzo dovevo immaginarlo!Non ci posso credere> grido disperato.
Ma come ha potuto farlo?
<Jeyjey calmati,ti prego,avrei dovuto dirtelo prima,ma non immaginavo che anche tu...>mi dice avvicinandosi a me.
<Si è ovvio che tu non ti sia accorto di nulla!Sei troppo impegnato a scoparti mister "figone il convertitore "!> dico non riuscendo a trattenermi.
Non posso ancora crederci.
È successo tutto così velocemente , è tutto troppo strano!
<Io... io me ne vado.Scusa Alex,non avrei dovuto > dico calmandomi.
Esco dall'appartamento e corro via.
Mi sta andando a puttane la vita è non so che fare.

Capitolo corto ma intenso 😰♥️

Fucking  gay || benjey Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora