17. Dov'è Alice?

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Lunedì mattina, come al solito, il professore di tedesco lasciò perdere la lezione dopo mezz'ora, quindi io e le mie amiche cominciammo a parlare.
-Ah, ragazze- disse Alex.
-Il 28 è il mio compleanno, stavo pensando di organizzare una festa o qualcosa del genere. Mi aiutate?-
-Certo- rispose subito Faith.
-Chi vorresti invitare oltre noi?-chiesi.
-I ragazzi del gruppo, quindi Shawn, Paul, Austin, Dylan e... anche Andrew- rispose, arrossendo mentre pronunciava l'ultimo nome.
-Finalmente uno di voi si decide a fare qualcosa- commentò Carly.
-È vero, sembrate due idioti- aggiunse Diana.
Alex sbuffò.
-Come dovrei chiederglielo?-
-Hey Andrew, il 28 vieni alla mia festa di compleanno?- dissi io imitando la sua voce.
-Ma no! Sarebbe troppo imbarazzante- disse lei.
-Allora stampa degli inviti e dalli a tutti in contemporanea- propose Faith.
-Sembrerebbe troppo l'invito alle festicciole delle elementari- disse Carly.
Intervenne Diana.
-Crea semplicemente un gruppo su whatsapp e aggiungilo-
-No ragazze- le fermai io.
-Secondo me dovrebbe chiederglielo di persona-
Faith inarcò un sopracciglio.
-Ma mica gli sta chiedendo chissà cosa- disse.
-Non gli sta chiedendo chissà cosa, ma deve sbloccarsi con lui se vuole che succeda qualcosa- spiegai io. Alex agitò una mano tra me e Faith.
-Hey, smettetela di parlare come se io non fossi qui- disse.
-Okay. Alex, va da lui e chiediglielo. Supera questa paura- le dissi semplicemente.
-Ma come?- chiese lei. Io mi girai, individuai Andrew poco distante da noi e dissi:
-Hey Andrew, Alex ha da chiederti qualcosa-
Alex mi guardò malissimo, diventando tutta rossa. Lui si girò e sorrise.
-Dimmi-
-Ehm... il 28 è il mio compleanno, volevo organizzare una festa... tu ci saresti?- chiese Alex, timidamente.
-Certo, sai già dove sarà?- disse Andrew.
-Non ancora, ti farò sapere- rispose Alex con un sorrisetto. Andrew ricambiò, e poi si rigirò verso gli altri ragazzi.
-Visto? Ce l'hai fatta!- dissi ad Alex, e ci scambiammo un cinque.
-Si, ma non provare mai più a fare qualcosa del genere senza il mio consenso- disse.
A fine lezione, Alex invitò anche tutti gli altri ragazzi. Il resto della classe della Martin entrò nell'aula. Claire, come al solito, mi rivolse un'occhiata carica di disprezzo. Io semplicemente la ignorai. Passò qualche minuto, e la Martin entrò in classe. Notai però che un banco era rimasto vuoto.
-Paul, sai dov'è Alice?- gli bisbigliai.
-No, non risponde da ieri sera- mi disse.
Mi girai automaticamente verso Faith, che scosse la testa come per dire che non ne sapeva nulla. Mi rivolsi alla compagna di stanza di Alice.
-Rebecca, perché Alice non c'è?-
-Ieri è andata a trovare i suoi genitori e non è tornata in dormitorio. Si deve essere fermata li per qualche giorno- rispose la ragazza.
Finite le lezioni andammo in mensa, e ci sedemmo tutti insieme.
-La De Laurentis ha superato se stessa oggi, comunque- disse Austin. Dylan scoppiò a ridere.
-Murphy e Williams, non giocate con le mani!- disse imitando la sua voce. Rose e Faith risero. Durante la lezione, a Faith era cadura una penna, e Rose sporgendosi per prenderla rischiò di cadere dalla sedia. Faith quindi la sorresse, e la professoressa si infuriò e gridò:
-Murphy e Williams, non giocate con le mani o vi spedisco dal preside!-
Dopo Austin che smontava sedie, era il rimprovero più assurdo che avessi mai sentito da parte di un professore.
Paul intanto aveva preso il telefono, e nel guardarlo sbiancò.
-Che succede?- gli chiese Shawn.
-Mi ha contattato il padre di Alice- disse. Io sgranai gli occhi. Rose si sporse verso il telefono, e lesse:
-"Tu e mia figlia avete chiuso. Se scopro che ci provi ancora con lei, vado a denunciarti"-
-Vi hanno scoperti?- chiesi.
-Ma tu dici?- rispose Paul, anche troppo tranquillamente data la situazione.
-Come fai ad essere così tranquillo? Il padre della tua ragazza ti ha praticamente minacciato e probabilmente le farà cambiare scuola- dissi. Lui fece spallucce.
-Tornerà tanto. Tutte tornano sempre- rispose. Lo guardai male.
-Ma sei serio?- gli chiesi.
-Si, perché?- chiese lui. Io scossi la testa, inorridita dal suo comportamento. Dylan intervenne.
-Lascia perdere amico, Miley fa così perché preferisce i barboni ad ogni altro uomo- disse, e poi mi fece un occhiolino. Io mi trattenni dal ridere, ero preoccupata per la mia amica.
Quel pomeriggio, io e le altre ragazze provammo a rintracciare Alice in ogni modo, ma non ci riuscimmo.
-Devono averle preso il telefono- disse Rose.
-Non possono cambiarla di scuola per uno stupido fidanzato- disse Faith. Io le lanciai un'occhiatina di nascosto, e lei mi diede un colpetto con il gomito.
-Poi come si fa ad essere così tanto stupidi? Sembra che non ci tenga minimamente a lei- disse Carly.
-Già, mentre Alice lo ama- disse Alex.
-Se entro lunedì prossimo non torna a scuola, noi andiamo a casa sua a cercarla- proposi.
-Ci stavo pensando anch'io. Abita poco distante da qui- disse Rose.
-Ma poi, anche se lo denunciassero, cosa dovrebbero dire alla polizia? Mia figlia diciassettenne si è fidanzata? Sono entrambi minorenni, non potrebbe essere accusato di niente- dissi io.
-Paul ha diciotto anni- disse Faith.
-Ma è solo un anno di differenza, non potrebbero fare nulla- continuai.
-La smettete di considerare Paul il problema principale? Che lo accusino pure, avete sentito come parlava prima. Il problema è Alice, quindi organizziamoci e capiamo come convincere i suoi- disse Alex.
-Ha ragione, freghiamocene di quel cretino. Scusate se lo dico, ma se si laciassero sarebbe solo un bene per Alice- continuò Diana.
-Allora lasciamo che le acque nella sua famiglia si calmino un po', lunedì andiamo a casa sua, e la riportiamo al campus- dissi decisa.

Lost in my memory [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now