2. Vecchie conoscenze

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Arrivammo nella sala di ingresso, quando sentimmo la Martin -che a quanto pare era la madre di Alex- parlare con due ragazze.
-Per dove si va per le stanze del terzo anno?- chiese una di loro. La Martin individuò subito la figlia, quindi ci chiamò.
-Ragazze? Venite un attimo?-
-Come al solito...- mormorò Alex, e Faith ridacchiò.
Ci avvicinammo.
-Loro sono Carly e Diana, sono nuove, potreste accompagnarle nella loro stanza? È la 138- disse la Martin.
-Certo, è la stanza accanto alla nostra- rispose Faith, e tutte ci presentammo alle due.
Diana aveva lunghi capelli marroni mossi, gli occhi a gatta castano chiaro e un perfetto naso a punta. Indossava una maglietta di Teen Wolf, la mia serie tv preferita. Carly, invece, aveva i capelli neri corti sulle spalle, tenuti indietro da un fermaglio, gli occhi castano scuro, la pelle chiarissima e il naso all'insù. La cosa che mi colpì di più fu il fatto che fosse vestita completamente di rosa.
-Per fortuna che non ci è capitata la stanza numero 18- disse Carly a Diana.
-Già, avrebbe portato solo sfortuna- rispose lei. Io, non capendo, intervenni.
-Cos'ha il 18 che non va?-
-È un numero maledetto! È ovunque, è come una persecuzione, e quando qualcosa ha a che fare con questo numero, succede qualcosa di brutto- spiegò Carly, ma Diana intervenne.
-Dai Carly, dici la verità. Perché odi il 18, anzi, perché odi 18?- disse, parlando del numero come se fosse qualcuno.
-18 è una persona?- chiese Faith, confusa.
-Già, e Carly non lo sopporta- disse Diana, e Carly continuò.
-Quel ragazzo è un parassita! Si crede chissà chi, ci prova con tutte... non lo sopporto-
-Secondo me invece è abbastanza carino- disse Diana, ma Carly la ignorò.
-La cosa peggiore è che frequenta questa scuola. Forse voi lo conoscete, si chiama... -
Carly non ebbe il tempo di finire che una ragazza si catapultò letteralmente su Faith e Alex strillando.
-Alice!- esclamò Faith abbracciandola.
-Mi siete mancate da morire, ragazze!- esclamò lei.
La ragazza aveva i capelli lisci biondi  e gli occhi azzurri, un fisico abbastanza magro ed era poco più bassa di me.
Quando sciolsero l'abbraccio, si rivolse a me, Carly e Diana con un sorriso smagliante.
-Piacere, io sono Alice. Voi siete nuove, giusto?-
-Sì, piacere, Miley- mi presentai, seguita dalle altre due.
-Calry-
-Io sono Diana-
-Per caso avete visto Paul e gli altri?- chiese Alice ad Alex e Faith.
Faith scosse la testa.
-Quindi... tu e Paul?- chiese Alex.
Alice le fece un occhiolino.
-Se lo trovassi, magari...- disse.
Sentimmo all'improvviso un suono stridente invadere il corridoio.
Proveniva dagli altoparlanti appesi ai muri.
-A tutti gli studenti della San Francisco Academy, siete pregati di...- disse una voce maschile, ma venne interrotta da un'altra voce in sottofondo.
-No, amico, non sei credibile-
Guardai le altre confusa.
-Penso che tu lo abbia appena trovato, Alice- disse Faith.
-Dammi qua, Austin- disse la voce in sottofondo, ma se ne aggiunse una terza.
-Mentre questi due idioti continuano a litigare, uscite tutti fuori se volete ridere un po'-
Quella voce era fin troppo familiare.
No, non può essere.
-I soliti tre, usciamo fuori a vedere cos'hanno combinato quest'anno- disse Alice.
Percorremmo il corridoio, e uscimmo fuori.
Appesi ad un albero, c'erano i vestiti di qualche malcapitato, tra cui...
-Che bei mutandoni, non è vero, signor Parker?- disse un ragazzo, sbucando fuori dalla scuola con un megafono.
Doveva essere lo stesso che aveva parlato all'altoparlante.
Tutti scoppiarono a ridere.
Un uomo uscì di corsa dall'edificio.
-Jackson, Watson e Cross, consideratevi in punizione a vita!- disse su tutte le furie.
Cross? Non poteva essere quel Cross...
Al fianco del ragazzo con il megafono, ce n'erano altri due.
No, nonononono.
-Quello è Dylan Cross- dissi alle ragazze.
Faith annuì.
-Sì, perché?- chiese.
In quel momento desiderai di essere sul primo aereo per New York.
Capelli biondo cenere, occhi nocciola, sorriso scaltro.
Poteva sembrare uscito dai sogni di qualsiasi ragazza, ma era il mio incubo.
Un tempo viveva a New York, e sin da quando eravamo piccoli non facevamo altro che litigare.
L'inverno dell'anno prima si era trasferito a Los Angeles, e invece eccolo qui a San Francisco.
Scossi la testa.
-Una vecchia conoscenza- risposi a Faith.
Dylan stava ridendo.
-Andiamo, non la prenda troppo sul personale- disse all'uomo.
-Non ci credo, hanno seriamente rubato i vestiti del sorvegliante del dormitorio?- disse Alice.
-Aspettate che lo sappia il preside, poi vediamo chi la prende sul personale- rispose il sorvegliante.
Poi corse a recuperare i suoi vestiti, mentre tutti continuavano a ridacchiare.
-Cos'avete da guardare? Andate a sistemarvi nei dormitori!- esclamò, completamente rosso.
Non mi opposi, intenta ad andare il più lontano possibile da lì.
-Venite con me? Vado a salutare Paul- disse Alice.
-Paul è uno di quei tre per caso?- chiesi.
Alice annuì.
-Il ragazzo con il megafono è lui- rispose.
Perfetto...
A malincuore, mi avvicinai insieme a loro, cercando di rimanere nascosta dietro.
-Ma cosa combini? È solo il primo giorno e già ti fai mettere in punizione- disse Alice al ragazzo, in tono divertito.
Lui la vide, e sorrise.
-E sennò dov'è il divertimento?- disse avvicinandosi, e la baciò.
Paul era alto, con i capelli castano chiaro, gli occhi scuri e la pelle molto chiara.
Aveva spalle larghe da nuotatore e un fisico impostato, tanto che ebbi paura che avrebbe potuto uccidere Alice con un semplice abbraccio.
L'altro ragazzo aveva la pelle olivastra, i capelli castani abbastanza lunghi e gli occhi color cioccolato.
Era poco più basso di Paul, ma aveva lo stesso sorriso sghembo di Dylan.
Che trio, pensai.
Ti prego, fa che non mi veda...
Il biondino si girò, e il sorriso gli morì sulla faccia, sostituito da un'espressione confusa.
-Miley?- chiese, avvicinandosi.
Mi guardò come se avesse appena visto un fantasma.
-Che ci fai qui?-
-Io cosa ci faccio qui? Potrei farti la stessa domanda! Non ti eri trasferito a Los Angeles?-
-E tu non abitavi a New York?-
-In questo momento non sai quanto vorrei che fosse così-
Lui strinse la mascella, e mi squadrò da capo a piedi per poi puntare il suo sguardo nel mio.
-Sei cambiata- disse cupo. Io incrociai le braccia.
-E allora?- dissi.
Alice passò lo sguardo tra noi due.
-Mi dite che succede?- chiese.
L'altro ragazzo intervenne.
-Dylan ci stava presentando la sua nuova amica. Piacere, Austin- provò a farmi il bacia-mano ma io mi ritrassi subito.
-Ehm... piacere, Miley-
Austin notò Carly, e subito si rivolse a lei.
-Amore mio, anche tu qui?- disse con un sorriso sghembo avvicinandosi a lei.
-Ma che vuoi, togliti. Già mi sono bastate le medie-
-Vuoi farmi credere che non ti sono mancato?- disse sempre con quel sorriso scemo.
-Tornando al discorso di prima- disse Alice rivolta a Dylan.
-Non sto presentando la mia amica a nessuno- disse pronunciando "amica" in modo strano.
-Appunto, io non sono sua amica- dissi con il suo stesso tono di voce. Alice parve sopresa.
-Sei la sua ragazza quindi- disse.
-Cosa? No ovviamente- risposi subito.
Fortunatamente Alice cambiò discorso.
Dylan mi lanciò un'occhiata.
-Ecco, ne abbiamo recuperato un altro. Mancano solo due pezzi ora- disse, guardando un punto alla nostra destra.
Un ragazzo con i capelli biondo scuro e gli occhi verdi si avvicinò a noi.
-Siete dei geni, voi tre- disse rivolto al trio meraviglia.
-Cosa faresti senza noi come amici?- chiese Paul.
-Mi beccherei meno punizioni- rispose il ragazzo.
Si accorse solo in quel momento della presenza di noi nuove.
-Piacere, Andrew- si presentò, e noi facemmo lo stesso.
Alice controllò il telefono.
-Rose ci sta aspettando in piscina, ci vediamo in giro- disse, andando via insieme ai ragazzi.
-Beh, avete appena conosciuto 18- disse Carly.
-Cosa? Austin Jackson?- chiese Alex sbarrando gli occhi.
-Già-
-E avete conosciuto anche il mio 18: Dylan Cross- dissi io.
-Quindi fammi capire, primo giorno qui e già ci provano con te?- mi chiese Alex.
-E ne sei stupita? Austin è così, appena vede una bella ragazza va fuori di testa- commentò Carly gesticolando.
-Hai detto bene, ci provano con le belle ragazze, non con me. Mi stavano solo prendendo in giro- risposi.
Rientrammo a scuola.
-Andiamo, la vostra stanza è li- disse infine Faith. Aiutammo Diana e Carly a sistemare le loro cose, e intanto chiesi:
-Diana, dove hai preso quella maglietta? Teen Wolf è la mia serie preferita-
-Anche la mia. L'ho presa in un negozio qui vicino, se ti va potremmo andarci insieme. Vendono anche cose su Harry Potter, The Vampire Diaries, Stranger Things... -
-Il paradiso vivente in pratica- commentò Faith.
Bhe, per una volta non ero l'unica nerd.
-Maratona di serie tv stasera? O di Harry Potter?- propose Faith.
-Io non l'ho mai visto- disse Carly. Tutte ci girammo a guardarla di scatto.
-Stasera lo guardo con voi, calme, non lanciatemi qualche strano incantesimo però- disse.
Tutte ridemmo, e passammo tutta la notte a guardare Harry Potter e a cercare di convincere Carly del fatto che non fosse un horror. Alla fine ci addormentammo tutte sul letto di Alex. Quando la mattina dopo ci svegliammo, la sveglia era già suonata da un po', e ci preparammo in fretta per le lezioni. Alla prima ora avevamo tutte tedesco, e non sapendo dove fosse la classe chiedemmo informazioni al bidello.
-Scusi, ci potrebbe dire dov'è l'aula di tedesco del terzo anno?- chiese Faith.
-È l'aula 18, è accanto al centralino dell'ala est- disse il bidello. Lo ringraziammo, e una volta che fummo lontane da li, scoppiammo a ridere.
-Prima lezione, aula 18. La giornata inizia male- commentò Carly.

Lost in my memory [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now