Capitolo 4

858 29 3
                                    

Torno a casa stanca morta, decido di farmi una doccia rilassante.
<Sono una spia, tipo nei film, che cosa entusiasmante!> penso tra me e me.
Esco dalla doccia, mi asciugo, mi metto il pigiama e ceno con un panino fatto al volo per poi buttarmi sotto le coperte, addormentandomi quasi sicuramente subito.
Il mattino arriva, così come un'altra giornata di scuola, così mi alzo e vado a prepararmi.
Prendo lo zaino e mi dirigo verso casa di Giada per sapere come sta.
Arrivo di fronte la porta di casa della mia migliore amica e busso.
Ad aprirmi c'è lei, ma non ha più quel sorriso, la capisco.
L'abbraccio e scoppia in lacrime.
Ci sediamo sul divano, salterò la scuola non fa niente lei é più importante.
Rimaniamo un po' in silenzio finché io non decido di spezzarlo.
Io : "Senti Giada, volevo chiederti, ma come sei arrivata in quella zona della città?"
Sembra un po' titubante nel rispondere, ma quando le poggio la mano sulla spalla per rassicurarla, comincia a raccontare:
"Praticamente ieri mentre andavo alla stazione dell'autobus Luca mi si avvicina e mi offre un passaggio, io accetto immediatamente.
Ma la strada che fa non é quella per scuola così comincio a chiedergli dove stiamo andando e lui mi risponde <a fare un po' di soldi , puttanella> pensavo scherzasse perciò non ci pensai troppo, ma quando vidi dov'eravamo cominciai a preoccuparmi e cercai di aprire la portiera per buttarmi, ma lui mi diede uno schiaffo ed io non feci altro che restare ferma.
Appena si fermò, un uomo venne verso la macchina, questo diede dei soldi a Luca il quale sbloccò le portiere affinché l'uomo potesse prendermi e beh, il resto lo sai..."
Sono al quanto scioccata, non me lo sarei mai aspettata, l'aveva venduta come un animale.
Io: "Ascoltami, lui la pagherà, te lo prometto, ma tu adesso devi stare solo tranquilla e sorridermi come solo tu sai fare." e l'abbraccio.
Ci stacchiamo da quell'abbraccio, che per me sarebbe potuto durare anche un eternità, e vedo che sorride, con qualche lacrima che le riga il volto, ma sorride.
G : "ti voglio bene."
Io : "anche io."
E ci abbracciamo di nuovo.
La saluto, mentre percorro la strada verso il quartier generale, Luca la deve pagare.
Supero le due porte di vetro, e mi dirigo verso la parete gialla.
Poggio il dito sul rilevatore di impronte e subito dopo la grande parete comincia ad aprirsi.
Cercando di ricordare la strada, riesco ad arrivare all'ufficio di Ross.
Dopo i vari saluti, le racconto tutto e lei mi tranquillizza "tu non ti preoccupare Alessia, entro stasera sarà in carcere."
Le sorrido come per ringraziarla e poi esco dal quartier generale.
Dato che non sono andata a scuola, e non sono neanche le 14:00, mando un messaggio a Marco per chiedergli se dopo scuola è disponibile per il giro della città, la risposta non tarda ad arrivare ed é un "sí"

***
Sono le 14:00, Marco é uscito da scuola ed io lo sto aspettando in piazza.
Sento una leggera ansia crescere dentro di me, come mai?
Perché ti piaceeee
Non diciamo sciocchezze coscienza, ci conosciamo appena, e poi da cosa lo deduci sentiamo.
Vorrei ricordati che sono te, provo le tue stesse emozioni, e la prima volta che l'hai visto lo stavi spogliando con lo sguardo..
Shhh, adesso sparisci, anche sei hai ragione...
Io ho sempre ragione tesoro.
Sisi ho capito.
E dopo quel discorso con la mia, al quanto fastidiosa, coscienza, vedo arrivare Marco.
Ci salutiamo all'italiana e cominciamo a camminare per le strade della piccola città.
Sembra che lui però già la conosca..
Io : "Hey Marco, sembra che tu già conosca tutte le strade sai."
M : "Beh effettivamente é cosí, in realtà ho solo cambiato scuola, come sai qua ce ne sono due, e...beh.. volevo fare un giro con te." dice grattandosi la testa e arrossendo.
Che carino..ASPE COSA NO, SHH ALESSIA NON PENSARE CHE SENNÒ ARRIVA LA COSCIENZA SHH.
Io : "Ah, grazie.." dico arrossendo anche io, poi continuo "beh allora che ne dici di andare al bar LeLanterne?É il mio preferito ."
M : "Quello vicino la chiesa?"
Io : "si"
M : "Ah ho capito, si é davvero bello, andiamo."
E detto questo ci dirigiamo verso il bar.

Una doppia vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora