Tu non sai la vita che mi ha fatto

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"Dai, ti dò un passaggio fino a casa."

"Passi di lì?"

"No, ma sti cazzi, andiamo."

Non ammette altri commenti, afferrando le chiavi dalla tasca ed uscendo dalla camera, seguito da Samantha, salutando Sandro e ringraziandolo per la breve ospitalità.
Samantha si sistema i capelli, guardandosi nello specchietto e osservandosi le occhiaie:

"Da quanto non dormi davvero bene?"

"Boh, circa una settimana."

"Neanche tanto alla fine dai."

"Hai fatto di peggio?"

Lauro scoppia a ridere: "A voja, a volte ho dormito trenta, quaranta ore in un mese in totale, quindi per me è strano dormire non restare sveglio." Le spiega, fermandosi ad un semaforo:

"Domani sera ti porto in un drive-in, l'hanno aperto dopo anni e voglio andarci, mi piacciono le cose un po' vintage e in ricordo degli anni passati."

"E vuoi che venga con te?"

"Mi piacerebbe, sempre che tu non abbia altri impegni."

Samantha sorride, vedendo come Lauro non glielo imponga di tenergli compagnia, ma le stia dando la possibilità di scelta.
Gli risponde quando il ragazzo rallenta per poi fermarsi davanti a casa della ragazza:

"Qualunque impegno avrò, rimanderò. Cercherò di esserci."

Il biondo si lascia andare ad un sorriso, annuendo entusiasta:

"Danno dei vecchi film in bianco e nero, mi piacciono da impazzire."

"Che film c'è?"

"Schindler's List, lo conosci?"

"Ah, ma non proprio bianco e nero per gli anni, ma per decisione artistica."

Lauro la guarda, sorpreso, ma interrogativo:

"Scusa?"

"Schindler's List è un film uscito negli anni novanta, quindi non era nel periodo dei film bianco e nero, ma è stata una decisione dell'artista, infatti ci sono poche scene a colori, come una bambina con il cappottino rosso per sottolineare non mi ricordo bene cosa, ma era importante e Spielberg, il regista, ha deciso di fare così il film per trasmettere chiari messaggi non passabili a parole."

Il biondo stringe gli occhi, analizzandola, per poi spingerla scherzosamente verso l'uscita:

"Dai, vai a casa a fare la sapientona dei film, che io non me ne intendo." E accompagna la frase con una risata per far capire alla ragazza di non essere realmente nervoso o infastidito:

"Va bene, va bene..." Lo appoggia lei: "Ci vediamo domani sera allora, scrivimi l'orario."

"Certo, certo..." Risponde Lauro, cercando le sigarette che ha abbandonato qualche giorno prima:

"Buona serata, allora, ci vediamo." Lo saluta lei, lasciandogli un bacio sulla guancia e scendendo frettolosamente, senza dare il tempo a Lauro di realizzare che, infatti, si blocca sul posto, cercandola con lo sguardo e osservandola mentre entra velocemente in casa, senza riservagli alcuna occhiata.

Non ha parole e preferisce non pensarci, ripartendo immediatamente verso il palazzone, pronto a risolvere personalmente i casini che sono venuti a crearsi in mattinata:

"È successo qualcosa con il carico che avevamo oggi in arrivo, qualcuno vada a controllare la zona, altri contattino i fornitori, bloccate ogni collegamento anche il minimo che ritenete sospetto.
Il primo che sbaglia qualcosa si prendere una pallottola al petto e una coltellata alla gola.
Non dobbiamo sbagliare un cazzo!"

Di Nuovo Maggio | Achille LauroWhere stories live. Discover now