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Come ogni mattina, da un mese a quella parte, Jungkook era nel suo posto di lavoro; arrivava sempre con una buona mezz'ora di anticipo, così da avere il tempo per sistemare i vari capi di abbigliamento e di cambiarsi, indossando la sua divisa da lavoro che consisteva in una maglietta a mezze maniche color rosa pelle e dei semplici pantaloni neri.

L'apertura era prevista per le 9.00, e il turno del corvino sarebbe durato fino alle due del pomeriggio. L'orario di apertura non tardò ad arrivare e dopo qualche minuto il negozio era già pullulante di persone.

Il corvino dava il massimo in questo lavoro, infatti cercava in tutti i modi di aiutare tutti i clienti che andavano da lui in cerca di aiuto.

Dopo aver aiutato i clienti che si erano rivolti a lui, il corvino si recò nel magazzino del negozio per prendere i capi che non era riuscito a sistemare in quel lasso di tempo dove il negozio era ancora chiuso.

Con uno scatolone tra le mani il ragazzo si avviò verso il reparto donna e iniziò a sistemare i vari vestiti, le varie magliette e i vari pantaloncini negli appositi ripiani; alla radio del negozio partì Say You Won't Let Go di James Arthur, e il corvino senza accorgersene iniziò canticchiarla, muovendo delle volte la testa a ritmo.

Una piccola mano afferrò il lembo della maglia del corvino iniziando a tirarla verso il basso, attirando così l'attenzione del ragazzo, che si girò per vedere chi gli stesse tirando la maglietta, interrompendo così il suo mini concerto.

Quando gli occhi scuri del ragazzo videro chi avesse fatto ciò, un sorriso spuntò sulle sue labbra: era una bambina, indossava un vestitino azzurro, i suoi capelli neri erano lunghi e boccolosi, e sulla sua fronte ricadeva una leggera frangetta che rendeva il viso della piccola dolce e delicato.

"Mi scusi signore, ho perso la mamma. Non la trovo più" disse la bambina, con ancora stretto tra le sue piccole mani la maglia del corvino.

Jungkook si abbassò poggiando di lato lo scatolone che stava sistemando, e si mise all'altezza della bambina e la guardò sorridendo.

"Come ti chiami piccolina?"

"Il mio nome è May, il tuo?" domandò guardando Jungkook.

"Il mio nome è Jungkook. May, che ne dici se adesso andiamo a cercare la tua mamma? Scommetto che sarà molto preoccupata" all'annuire della bambina il corvino si alzò prendendo nella sua mano grande quella piccola della bambina, per poi avviarsi alla cassa centrale;

Dopo essersi assicurato il buon funzionamento del microfono, Jungkook fece sedere la bambina nel ripiano in marmo.

"Come si chiama la tua mamma?" domandò.

"Hyuna" rispose con voce flebile May.

"La signora Hyuna è pregata di recarsi in cassa centrale, ripeto la signora Hyuna è pregata di recarsi in cassa centrale".

Non passò molto tempo prima che una donna, sicuramente sotto la trentina corse verso la cassa centrale e, appena vide la sua bambina seduta sul ripiano in marmo sorrise.

"May amore mio, ti stvo cercando per tutto il negozio. Grazie mille ragazzo , non so davvero come ringraziarti" disse la donna.

Jungkook sorrise , dopo aver tranquillizzato la donna - che insisteva per ripagarlo- tornò nella sua postazione e riprese a sistemare i capi.

La giornata passò alla svelta, e alle 14.00 in puntò Jungkook smontò. Ad attenderlo davanti all'uscita del negozio il corvino trovò ad aspettarlo Fredrich, che era poggiato con la schiena allo sportello chiuso della sua Porsche.

Con un grande respiro il corvino s'incamminò vero il biondo, che alzò lo sguardo su di lui e sorrise.

"Ben arrivato Kook" disse sorridendo Fred, che si sporse e lasciò un casto bacio sulla guancia del corvino, che non poté far a meno di arrossire per quel gesto.

War of Hormone 2|| TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora