Paola sceglie l'abito da sposa

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 — Signora, guardi questo, il colore è la novità dell'anno!

Laura, la commessa del negozio di abiti da sposa, cercava di convincere la cliente da poco entrata nell'elegante atelier. Paola prese l'abito appoggiandolo con delicatezza su di sé.

Francesca osservava la sua amica con l'aria di chi poco s'intendeva di matrimoni.

— Mi scusi, signorina... questo verde sarà anche il colore di moda di quest'anno ma, vede, il matrimonio è tra due mesi e la mia pancia nel frattempo sarà lievitata, con questo vestito sembrerei un broccolo!

Paola e Francesca si misero a ridere come due ragazzine. La commessa, risentita, strappò dalle mani di quella lì chenonnecapivanienteinfattodimoda il vestito, allontanandosi stizzita per riporlo nell'armadio.

— Quel verde è assolutamente improponibile, te la immagini la faccia del prete?

- Ahahah... Paola, teniamolo presente per carnevale.

Il divertente siparietto rallegrò le due amiche che proseguirono la loro ricerca attraverso l'immensa sala traboccante di favolosi abiti. Di sicuro quello che Paola cercava era tra quei vestiti. Alcuni manichini indossavano i vestiti più belli. Un sogno. Uno, in particolare, attrasse l'attenzione della futura sposa.

— Francesca, vieni a vedere questo.

L'abito era fiabesco; il sontuoso tessuto in taffetà di seta dava all'ampia gonna, con sottogonna in crinolina, un volume che ricordava un vestito dell'Ottocento. Quel vestito era una nuvola in attesa di essere indossato da una giovane sposa già vedova, poiché quel bellissimo abito era di un nero più nero della notte. Adatto più a un funerale che a un matrimonio. Ma questa, a detta della solerte commessa, era la nuova tendenza.

L'espressione attonita delle due donne lasciò indifferente Laura, che nel frattempo era ritornata con un'altra sua azzeccatissima scelta; Paola questa volta sarebbe dovuta andare all'altare avvolta in un abito rosso fragola!

La commessa, affannosamente, cercava di recuperare qualche cosa di adatto a una futura sposa non più giovanissima e un po' troppo snob per i suoi gusti.

Tornò dalla cliente con un elegante abito in organza di seta color avorio, una tonalità raffinata giusta per una "vecchietta", pensò la ragazza, da pochi mesi alle prese con future spose isteriche di cui già ne aveva abbastanza. Ma a diciannove anni, con un diploma di geometra, di meglio non aveva trovato. Così, al posto di misurare ponti e strade, si era adattata a prendere le misure del giro vita delle clienti che entravano nel negozio di spose della signora Rita.

— Ecco, signora, penso che quest'abito faccia al suo caso.

Effettivamente l'abito era molto bello e finalmente di un colore accettabile, ma la sua linea era troppo aderente.

— No, signorina, mi spiace ma anche questo non va bene, ho bisogno di un modello dalla linea più morbida, sa... aspetto un bambino... ma non si preoccupi, io e la mia amica facciamo un giro per il negozio, mi sembra impossibile che tra tutti questi vestiti non ce ne sia uno adatto a me!

Paola girò le spalle alla commessa, giusto in tempo per non vedere l'espressione poco carina della ragazza.

Francesca seguì la sua amica attraverso file di abiti appesi in eleganti armadiature a muro. L'assortimento era veramente vasto. Fortunatamente predominava il colore bianco in tutte le sue sfumature. Paola tirò un sospiro di sollievo. Ogni vestito era un sogno.

Francesca, in attesa che il suo Carlo la chiedesse in sposa, sbavava di fronte al trionfo di sete, pizzi e organze. Faticosamente cercava di non far trasparire la sua rabbia. Combatteva l'invidia che, implacabile, la coglieva in certi momenti. Lei, con la sua figura debordante, un abito come quelli esposti non avrebbe mai potuto permetterselo. Il giro vita di quei modelli era a dir poco umiliante per le sue misure. Al massimo, nella remotissima ipotesi di un suo matrimonio, si sarebbe potuta concedere un due pezzi formato da una blusa larga e lunga abbinata a gonna lunga e larga. Insomma vestita come sempre; in largo e lungo. Presa dai suoi pensieri, aveva perso di vista Paola, intenta a scovare tra le traboccanti file di abiti quello che l'avrebbe vestita nel suo giorno più bello. La scelta sembrava più complicata del previsto. Aveva quasi quarant'anni, il suo metro e settanta le donava e le rotondità della gravidanza le stavano benissimo. I suoi lunghi capelli castani incorniciavano un volto dall'ovale perfetto. Ma erano i suoi occhi dall'iride grigio azzurra che attiravano l'attenzione; incorniciati da lunghe ciglia velavano un leggero strabismo di Venere; per Paola e per chi aveva il piacere di incrociarli erano la cosa più bella che avesse.

La sposa in grigio perlaWhere stories live. Discover now