A Testa Alta

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[!!! SPOILER FAR FROM HOME !!!]

[Colla, gelato, schermo / Vertigine, deserto, mani - wc: 1143 - Introspettivo]

A Testa Alta.


     «Se fossi stato abbastanza bravo, Tony sarebbe ancora vivo.»

Vertigini. Ecco cosa ha provato Peter, quando Beck gli ha sussurrato, cavernoso, quella frase, in quel marasma complicato racchiuso in una visione indotta dai gas che gli ha gettato addosso. Ecco cosa ha sentito nel cuore e nella testa, quando gli ha infilato nella psiche quel tarlo — no, non gli ha infilato in testa proprio niente! Peter, quella frase, se la ripete allo specchio ogni giorno, da quando Tony è morto. Indica il suo riflesso, si incolpa, si accusa e sa che è la pure e crudele verità. Non ha fatto abbastanza. È tornato, ma cosa ha risolto? Cosa ha salvato? Cosa ha risanato? Niente. Non si è reso utile e ha fallito. Tony lo salva — lo salvava — sempre, e lui cosa è riuscito a fare? Lo ha ucciso. Ha lasciato che morisse. Non ha fatto altro che guardarlo morire, col panico e il terrore negli occhi e nelle mani tremanti e scivolose. Con troppe speranze racchiuse in un cuore ormai arido, che chiede solo di andare avanti e battere senza che ogni singolo, dannato colpo di vita, gli ricordi quanto è inutile e vigliacco. Quanto è credulone e stupido. Quanto è solo, in questo mondo, dove nessuno ha bisogno di Peter Parker ma ha grandi aspettative nei riguardi di Spider-Man. E lui non vuole esserlo più, l'alter ego che è diventato. Troppe vite sono spirate per colpa della sua idiozia e superficialità. Troppa gente a lui cara è morta perché la sua fiducia nel prossimo supera il suo buonsenso.

«Tony sarebbe ancora vivo.» Un rimbombo nella testa, un martello incessante, un senso di colpa attaccato al suo cuore con la colla. Tony sarebbe ancora vivo se lui avesse fatto il suo dovere. Perché quando si riescono a fare le cose che fa lui, e non le fai –e succedono le cose brutte, succedono per causa tua¹. E Beck ha saputo colpire; Mysterio lo ha studiato, lo ha comprato, lo ha raggirato e poi lo ha tradito. Ha approfittato del suo bisogno di avere accanto un nuovo mentore, un nuovo Tony, che mai nessuno potrà rimpiazzare, e questo Peter lo sa benissimo. Lo sapeva al tempo e lo sa ora. Eppure si è attaccato a quella sola e unica speranza di non restare solo di nuovo. Si è fidato e ha sbagliato. Gli ha donato troppo, a quell'uomo. Cose non sue. Cose che Tony gli ha affidato e che mai – e poi mai, avrebbe dovuto farsi scivolare dalle mani con tanta facilità.

Sì sentiva solo e ora lo è davvero. Fermo, immobile, trappola di un deserto dell'anima, che non gli dà più niente in cui credere, se non che è un fallimento, una delusione e che Tony ha amato un credulone; un incapace. Tony ha amato la persona sbagliata e ha riposto in lui aspettative che Peter è stato solo capace di deludere e annullare. Come se tra lui e Tony non ci fosse mai stato niente. Niente di niente. E Peter non si riconosce più.

Ha la mente rinchiusa in un iceberg gelato e il cuore caldo, che batte forte, mentre l'illusione di Tony che esce dalla tomba lo sovrasta e gli dice, con quella crudeltà nelle pupille vuote, che ha sbagliato ogni cosa. Che ha distrutto tutte le basi sulla quale lui aveva costruito un rapporto che sembrava sbilanciato e che invece non lo era per niente. Peter lo sa che è così, mentre scappa da lui e vuole solo fuggire da quella visione raccapricciante di un Tony in decomposizione, che gli ricorda quanto la morte sia, infine, il capolinea inesorabile di tutto. Nessuno escluso. Nemmeno lui. Peter sa anche che, quelle basi, si sono distrutte perché il suo mondo era sorretto da solo due colonne. Una di queste è crollata — si è disintegrata, quando Tony è morto e l'ha lasciato solo. In bilico su una sola gamba, a cercare qualcuno che potesse aiutarlo a sostenere quel fardello che la vita è. Peter sa che dovrebbe proseguire da solo, crescere. Che è quasi un uomo e che è Spider-Man. E Spider-Man non può regredire. Deve andare avanti pure se Peter Parker rimane indietro, se non vuole che altri muoiano per causa sua. Tra lui e il supereroe c'è un muro — uno schermo, che va distrutto, valicato e dimenticato. Deve andare avanti, ma quelle parole l'hanno dilaniato.

«Se fossi stato abbastanza bravo, Tony sarebbe ancora vivo.»

No. Tony ha scelto. Tony Stark lo aveva già fatto nel momento in cui lo aveva rivisto, o quel caldo abbraccio non glielo avrebbe mai donato. Non lui. Tony Stark sapeva e non gli avrebbe mai permesso di fermarlo. Perché quando ha schioccato le dita, di conseguenza lo ha salvato. Ha salvato tutti ed è ovunque. Probabilmente come avrebbe voluto che fosse, il suo ricordo al di là della vita.

«E.D.I.T.H. Even dead, I'm the Hero.» Anche morto, sono l'eroe.

Lo sapeva. Lo aveva sempre saputo, Tony. E Peter, allora, si sente meno in colpa, dopotutto. Si sente meno arginato, anche se più solo. No. Non è solo. Dovrebbe smetterla di pensare che è così. Tony c'è ancora; nel suo cuore, nel suo ricordo e nel suo spirito. Tony fa parte di lui, e ha fatto in modo che fosse così. Non ha lasciato niente al caso, e Peter gli deve molto. Anche ora che non può dirgli grazie, infilando gli occhi nei suoi, per poi abbassare gli occhi impacciato e regalargli un sorriso.

Alza la testa. I sensi vibrano lungo la schiena e sulle guance. Chiude gli occhi e aspetta il momento per agire. L'attesa non è mai stata il suo forte, ma ora come ora, sul tetto di Tower Bridge, non lascerà che la fretta lo divori e gli lasci commettere l'ennesimo, irreparabile, passo falso. Vuole sbagliare con criterio e non con la fretta di quella sua inguaribile impulsività. E, quando apre gli occhi e sente persino il suono lontano del Tamigi che si infrange lungo le mura di Londra, Peter Parker si rende conto che non avrebbe potuto fare più di ciò che ha fatto. Non ha salvato Tony perché lui — quel testardo! — non voleva essere salvato.

Fissa Beck e attende il momento. Muove un passo e poi un altro, e vuole solo che il mondo si salvi di nuovo e, prima che possa agire e liberare la mente, Peter si rende conto che, infine, ha grandi poteri e grandi responsabilità e questa consapevolezza può voler dire una cosa sola:

Sta crescendo, sta evolvendo. Niente cambierà il passato, ma può ancora salvare il futuro. Non come Spider-Man, ma come Peter Parker. Perché, dopotutto, l'uno non può esistere senza l'altro. Tanto vale accettarsi come entrambe le parti, accettare ciò che è e farlo, senza pentimento, a testa alta.

Fine

¹ La frase che Peter dice a Tony in Civil War, quando si conoscono.

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Buonasera a tutti,

Lo ammetto. Far From Home non mi ha fatto impazzire. Non l'ho odiato ma nemmeno l'ho amato. Sono molto divisa, su questo giudizio e il secondo rewatch non ha migliorato le cose. Ho trovato Peter regredito, istupidito, quasi un'ombra di se stesso... non ho molto apprezzato la sua resa, sebbene fosse un film stand alone dove avrebbe dovuto brillare. Ha brillato, non lo metto in dubbio, ma non come avrebbe dovuto. Così, spinta dalle parole dell'amica spaccia parole, ho scritto questo, cercando di immedesimarmi in lui, nelle sue scelte – nel film e nella vita e cercando di dargli un'identità, che segua un po' le vicende degli altri film dove compare. Volevo rendergli giustizia, e spero di averlo risolto. Di aver risanato qualcosa.

Come sempre grazie a tutti per l'entusiasmo sempre mostrato, vi do appuntamento – spero, a venerdì/sabato prossimo.

Con affetto,

Miry

Three Words Stories - [ STARKER - Tony X Peter ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora