First Meet

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[ Young!Tony X Peter | Fluff | words: inaspettato, atteso, taglio | wc:  1179 ]

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«Ti serve, quello?»

Peter alza la testa dalla sua insalata. Corruga la fronte e assottiglia le labbra. Lo conosce, quello lì. Lo ha già visto da qualche parte, anche se non ricorda esattamente dove e quando. Sorride gentilmente, e gli porge l'olio.

«No, anche se... insomma, sopra al tavolo della mensa ci sono tipo venti bottiglie molto più piene di questa», gli fa notare, e quello scoppia a ridere. Peter non sa come prendere quella reazione. Incassa la testa tra spalle, a disagio.

«Era una scusa per attaccare bottone, lo ammetto», dice quello e si siede accanto a lui, senza nemmeno chiedere se può farlo. È decisamente spiazzante. Peter si guarda intorno. Tutti i tavoli della mensa scolastica sono pieni, a parte il suo. Ned è a casa ammalato – la sua unica compagnia durante il pranzo e, sinceramente, si sente sempre a disagio, quando è solo. Per quello, il più del tempo, lo passa a guardare il suo piatto, mangiando velocemente per uscire da quella situazione imbarazzante che si crea ogni volta. Gli sembra sempre che la gente lo guardi, lo giudichi, e lo additi come uno sfigato. Beh, forse lo è... eppure quell'incontro inaspettato, con quel tipo già visto ma non sa dove, quasi lo imbarazza di più.

«Sono Tony. Scusa il fare diretto, ma è la prima volta che ti vedo senza quel tipo in giro. Ne ho approfittato.»

Peter gli stringe la mano, quando questo gli mostra la sua, ma alza pure un sopracciglio, preso alla sprovvista. «Peter. Ne hai approfittato? Nel senso che hai aspettato il momento giusto per avvici-»

«Non sono uno stalker!» precisa Tony, con un sorrisetto che illumina la sua faccia da schiaffi. Decisamente un arrogante. «Ho solo atteso il momento giusto per avvicinarmi. Quel tuo amico sembra tipo la tua guardia del corpo!» ride, e si passa una mano tra i capelli. Peter lo guarda per un attimo ammaliato, poi scuote la testa e torna tra i vivi. Non capisce se vuole attaccare bottone e basta o se ci sta tipo... provando con lui? Assurdo. Assurdo, sul serio. Non se lo è mai filato nessuno, e ora un tipo tutto figo, impettito, arrogante e sicuro di sé, gli si avvicina e cerca di conoscerlo. Deve trattarsi sicuramente di uno scherzo di cattivo gusto. Guarda oltre la spalla di Tony, alla ricerca di qualcuno che li stia guardando – magari per accertarsi che lo scherzo stia andando a buon fine. Ha talmente paura di essere tradito di nuovo, che ogni volta che può, pensa al peggio. Si odia da morire, per questo.

«Peter?» lo chiama quello, e lui si ridesta e gli punta gli occhi addosso. Tony sorride, visibilmente soddisfatto di aver attirato la sua attenzione in modo così evidente.

«Scusa... sono... io non sono proprio bravo, a prendere confidenza e... nulla, mi sto riempiendo la testa di domande stupide e paranoie. Non farci caso.»

Tony sbuffa, ma non è scocciato. Sembra preoccupato. Sembra tenersi dentro qualche domanda che forse pensa sia scomoda. Poi arriva, come un treno, e fende l'aria con un taglio netto. «Non avrai mica paura che la tua fidanzata ci veda e si ingelosisca?» lo canzona, e Peter arrossisce.

«La mia fid- no! No, io non... non ho una fidanzata, nemmeno un fidanzato! Ce l'avevo e... cioè, stavo con uno ma... non... oddio, sto già straparlando. Mi dispiace!»

«Ehi, rilassati! Stavo scherzando!» esclama Tony, e alza le sopracciglia. Avvicina la sedia alla sua, e fa tanto rumore. Così forte che a Peter viene quasi il mal di testa. È confuso e stordito. Quel ragazzo è talmente affascinante che non gli sembra nemmeno reale. Sta parlando con lui, lo sta rassicurando e gli sta sorridendo. Tony poggia i gomiti al tavolo e si prende la testa fra le mani. Peter infila le mani in mezzo alle cosce strette, a disagio. Arriccia le labbra e distoglie lo sguardo per un attimo. «Quindi stavi con qualcuno? E com'era questo qualcuno?»

«B-beh. Alto, moro e un imbroglione traditore» ammette, e l'umore gli scende sotto le scarpe a quel ricordo. Harry lo ha preso per il culo. Lo ha sgamato una volta, ma chissà quante altre è successo. Peter certe volte vorrebbe smetterla di pensarci. Lo vorrebbe disprezzare con tutto se stesso, quello stronzo insensibile, eppure la sua mente non smette di dirgli che forse, in qualche modo, se è successo è pure colpa sua. Chissà perché, poi...

Tony tira su col naso. Ridacchia e lo risveglia dalla realtà. Peter lo guarda come se fosse un alieno appena sbarcato sulla terra, con un'astronave fucsia piena di glitter.

«Ci sono quasi! Sono alto, moro ma, per tua sfortuna, non sono un traditore imbroglione!»

Ci sta provando. Ci sta decisamente provando. Peter arrossisce di più, anche se non credeva potesse essere possibile. Sente il viso in fiamme e, raccogliendo un po' di coraggio, decide di ribattere.

«Sull'altezza avrei qualcosa da ridire...» mormora, e Tony spegne il suo sorriso, ma non sembra arrabbiato. Per quello, siccome ormai è in ballo, Peter continua. «E comunque, mi basta e avanza una persona che non tradisce. Quello è davvero incoraggiante, lo ammetto.»

Tony si è ammutolito. Lo squadra da capo a piedi, poi sospira. Tira fuori il cellulare dalla tasca posteriore dei pantaloni, alzando un poco il sedere dalla sedia, e lo sblocca.

«Allora facciamo così: mi dai il tuo numero di telefono, ti invito ad uscire un giorno di questi e vediamo se magari ho altre doti in linea col tuo tipo ideale.»

«Stai scherzando, vero? Tu... e io? Stai decisamente scherzando!» Ride nervoso. Alza scettico un sopracciglio e, scuotendo la testa, torna a mangiare la sua insalata, con lo stomaco ormai chiuso, pieno zeppo di farfalle e scariche nervose. Vede Tony, con la coda dell'occhio, smanettare col telefono e sbuffare.

«Nah, quale scherzo! Vallo a dire a Rogers, a cui ho fatto una testa così parlandogli di te.» Peter lo guarda di nuovo. La forchetta gli cade nel piatto. Deglutisce a fatica quel poco di cibo che ha tentato di mangiare e resta scioccato. «Poi se non vuoi darmi il numero è un'altro paio di maniche, ma almeno ci ho provato. E che cazzo, sei sempre con quel tipo! Non ti trovo mai da solo! Almeno ora so se ho una possibilità di uscire con te o no!» ammette ancora Tony, e nasconde dietro quell'arroganza, un'insicurezza adorabile. Peter sorride, e abbassa le ciglia. Non si è mai sentito così importante come in quel momento. Non sa chi sia Tony, non sa nemmeno che classe frequenti. Non sa chi sia Rogers. Non conosce il suo segno zodiacale, il suo cognome, i suoi interessi, eppure una chance gliela vuole dare. Ha paura di soffrire ancora, ma se non si butterà più, rimarrà recluso per sempre.

«D'accordo. Ecco il mio numero.» Sorride e Tony si impettisce. C'è una chimica strana, in quello sguardo e la chimica è scienza; di solito, va assecondata. Peter non può deluderla di certo, siccome gli è incredibile devota.


Fine

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Questo progetto nasce per un mero tentativo di sbloccare la creatività. Ogni giorno una mia amica mi dà tre parole (che non sono sole, cuore e amore, eh!). Da queste, ne scaturisce una One Shot, più o meno lunga, su di loro ❤️ già da questa ho riscoperto un po' il piacere di averli tra le dita... E, perché no, magari riesco a esorcizzare finalmente End Game e andare avanti, perché di questo ho bisogno... Grazie a chi ha deciso di leggerla e arrivare fin qui. Non so ogni quanto aggiornerò, ma lo farò ❤️
Miry

Three Words Stories - [ STARKER - Tony X Peter ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora