capitolo 25

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Una settimana dopo…

CHRISTIAN

È passata una settimana e devo dire che Luisa si sta ambientando abbastanza bene. L’abbiamo anche presentata alla mia famiglia ed è stata accolta con tutto l’amore possibile. Mia mamma ci va d’accordissimo e anche tutti gli altri. Finalmente da un paio di giorni ha finalmente il sorriso sul volto e quindi anche Chantal è felice. Mario l’ha chiamata incessantemente fino a quando lei non ha spento il telefono… per adesso divide casa con Chantal quindi anche se volesse come la trova visto che non sapeva niente?!  Proprio adesso le sto andando a prendere perché dopo tutto questo tempo siamo riusciti a convincerla a sporgere denuncia nei confronti del marito. Speriamo bene…

Christian: amore scendete?!    Dico mentre parcheggio sotto casa loro e suono al citofono.

Chantal: si arriviamo!! Sento riagganciare il citofono e dopo pochi minuti scendono tutte e due. Chantal indossa un pantaloncino con una canotta molto semplice e sua mamma sta iniziando a portare cose un po’ più scoperte visto che quei brutti lividi si stanno assorbendo… saluto tutte e due e pian piano ci avviamo verso il commissariato distante circa 600 metri.

Chantal: mamma ti dispiace se dopo andiamo al mare?!  Dice prendendomi la mano.

Luisa: figurati tesoro!! Tanto mi sono messa d’accordo con la mamma di Christian che oggi andavamo in centro insieme!

Christian: ah si me lo aveva detto stamattina!  Dico ricordandomi delle parole di mia mamma. Camminiamo per tutto il viale fino ad arrivare davanti al commissariato. Vedo Luisa prendere un respiro profondo e dopo mettere la mano sulla maniglia, alla fine spalanca la porta e noi la seguiamo. Ci dirigiamo subito dall’agente in guardiola che dopo avergli detto che ci serve l’ufficio denunce ci indica la porta giusta. Entriamo tutti e ci dirigiamo alla scrivania di un agente seduto…

Christian: salve… possiamo dire a lei per denunciare una persona?

Agente: si certo! Accomodatevi!   Dice alzandosi e andando a prendere una terza sedia per me. poi dopo esserci accomodati si risiede difronte a noi e iniziamo a spiegargli l’accaduto…

Luisa: volevo denunciare mio marito…   dice con la voce tremante.

Agente: riesce a spiegarmi il perché?  Dice vedendola molto scossa.

Luisa: lei è mia figlia… ha 22 anni… e da quando se n’è venuta a Roma a studiare lasciando la Puglia per me l’inferno è diventato molto più grande perché mentre prima succedeva che alzava solo un po’ la voce fino a una settimana fa mi picchiava fino a quasi farmi svenire…   dice iniziando a piangere e facendo vedere a quell’uomo così gentile quei segni ancora evidenti sulla sua pelle. L’agente osserva senza dire niente… fa solo uno sguardo abbastanza schifato e lo capisco…

Agente: basta così… stia tranquilla ci penso io… ora lei mi deve dare solo i dati di quest’uomo e dopo me ne occuperò io personalmente! Sa anche a mia sorella è successa la stessa e io sono l’unico che gli è rimasto quindi gliel’ho fatto superare da solo questo shock… se si sente magari potrebbe prendere appuntamento da uno psicologo… la può aiutare ad elaborare la cosa…

Chantal: grazie del consiglio… magari ci facciamo un pensierino..  dice rispondendo al posto della madre.  Salutiamo l’agente ed Chantal si ferma con lui per lasciargli tutte le generalità di Mario mentre io porto fuori Luisa che non smette di piangere.. così faccio l’unica cosa che mi viene da fare in questo momento… l’abbraccio e la stringo forte… sarà un mio potere ma le donne della famiglia  smettono di piangere non appena sentono che le abbraccio. La lascio sfogare e quando arriva Chantal la fa calmare ulteriormente. Usciamo fuori e facciamo una passeggiata dove Luisa acquista un respiro regolare, poi decidiamo di farci un giretto per il paese ma prima dell’ora di pranzo Luisa ci lascia soli e se ne va da mia mamma…

Chantal: me lo dai un bacio? Che tu con la scusa che c’è mia mamma con noi non mi baci più!  Sorrido a quelle parole, la fermo e la tiro a me. mi impossesso delle sue labbra con tutta la voglia di questo mondo e do vita a un bacio per nulla casto…

Christian: ti amo scema…

Chantal: anche io… ma ricordamelo qualche volta!  Dice facendomi la linguaccia. La tiro di nuovo a me  e gli lascio piccoli baci per tutto il viso e per finire gliene schiocco uno sulle labbra.

Chantal: ti voglio da morire…   mi dice sottovoce.

Christian: piano con le richieste che il mio cuore è debole!   Dico prendendola in giro e mettendomela a sacco sulle spalle. Corro per un po’ con lei che si dimena sopra di me e alla fine la lascio a terra sbattendola contro il muro del suo palazzo e baciandola con foga.

Chantal: entriamo dentro almeno porco!!  Rido a quella affermazione e  le lascio aprire la porta torturandola con baci dappertutto. Saliamo le scale e appena apre la porta di casa i vestiti volano a destra e a sinistra. La porto in camera da letto e dopo averla privata anche dell’intimo la bacio e la palpo su tutto il corpo. Lei fa lo stesso con me fino a quando a corto di fiato la supplico di smettere. Mi incollo alle sue labbra e con tutta la passione e la dolcezza possibile diventiamo una cosa sola…

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