Capitolo XVIII: Verità o invenzione?

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Peter vedendola in quello stato provò l'istintivo bisogno di soccorrerla, ma fu trattenuto da due suoi compagni che, ricevuta una rapida occhiata da Zephyr, lo  fermarono bruscamente.

Sarah nel frattempo era rimasta a guardare tutta la scena, senza parole. Cosa ci faceva Peter in quel posto misterioso dal nome di Tideheaven? Ma forse la domanda era più: dove si trovava esattamente? Si guardò meglio attorno, in cerca di un qualche particolare che glielo facesse capire. La sua attenzione fu catturata da una casetta in cima ad una collina. Fu allora che realizzò di aver già visto quel luogo in uno dei suoi sogni: spiaggia bianca, casetta, bambina bionda in una cattedrale che piangeva. Come aveva fatto a non capirlo subito? Andò addosso ad una donna incappucciata con gli occhi glaciali e ricci capelli rossi.

« Ti chiedo scusa » le disse mortificata, ma lei non sembrò sentirlo, perché in realtà Sarah non le era andata addosso, ma l'aveva proprio trapassata come un fantasma. La ragazza realizzò con amarezza che si dovesse trattare di uno di  "quei sogni" in cui lei era solo una mera visitatrice e dove nessuno poteva sentirla e, pertanto, rispondere alle sue domande.

Sarah fece passare in rassegna tutte le persone di quella spiaggia in cerca di altri volti conosciuti, come quello della bambina bionda per esempio (di cui non sarebbe stato male conoscere finalmente il nome): in altri sogni con lei era riuscita a parlare, perciò poteva essere forse la sua unica speranza. Cercò con lo sguardo, ma tutte le facce che vedeva le sembravano sconosciute e nuove, tranne quella di Peter,ovvio... Anche se, osservando meglio, c'era un giovane vicino a lui che da lontano sembrava assomigliare a...Draven! Sarah decise di avvicinarsi per avere la certezza, ma prima volle vedere se quella che lei aveva appena recentemente appreso chiamarsi Lilian fosse riuscita a trasformarsi. Si girò e con piacere si ritrovò davanti un bellissimo cigno dalle piume candide e bianche come era la carnagione della ragazza e con l'esterno superiore del becco completamente nero, come erano i suoi capelli corvini.

« Sei un cigno, Lilian.  » disse Zephyr con un sorriso sornione mentre l'accarezzava sul dorso con gentilezza.

« Simbolo di bellezza, purezza ed innocenza, ma emblema anche di grande coraggio e fedeltà verso chi ama. Non esiste animale che possa rappresentarti meglio. » concluse l'uomo riprendendo la pietra argentea dal suolo di ciottoli bianchi sui quali era caduta. Poi riportò lo sguardo su Lilian e con un cenno del capo le fece capire che ora poteva riprendere le proprie sembianze perchè la cerimonia per lei era conclusa. Vedere di nuovo la mutazione provocò in Sarah un senso di impotenza: Draven aveva affermato che lei avesse grandi poteri, ma cos'erano dei sogni in confronto a una trasformazione? Quei sogni, così irreali, confusionari e a volte addirittura assurdi e spaventosi, a cui perfino lei stentava ancora a credere! A cosa le erano serviti quando si era trovata faccia a faccia con una creatura soprannaturale? A nulla! Finiva sempre per essere salvata da qualcuno: ora da Draven, ora dalla bimba bionda...Almeno se fosse stata un cigno, come quella Lilian, sarebbe potuta volare via e scappare, senza fare la figura della solita, indifesa damigella in pericolo! Ruolo che, dopo un po', non era tanto piacevole da interpretare...

Sarah fece un sorriso storto: si stava praticamente lamentando mentalmente con sè stessa di possedere come unico potere i sogni, mentre era nel bel mezzo di uno di loro e, tra l'altro, non aveva ancora appurato qualora esso fosse affidabile o meno. La cosa era decisamente, come dire...comica. Nessuno poteva darle un pizzicotto e svegliarla? Alzò gli occhi al cielo: magari fosse stato così semplice.

Nel frattempo quel sogno di cui lei non stava apprezzando a pieno le visione continuava e, prima che potesse riprendersi dai suoi pensieri e vedere i volti degli undici misteriosi ragazzi, l'ambientazione era già cambiata. Non c'era più alcuna spiaggia bianca, nè cerimonia, nè folla. Al loro posto vi erano solo le rovine di un castello in mezzo ad una foresta. O forse sarebbe meglio dire 'la foresta'.

𝕿𝖍𝖊 𝕯𝖗𝖊𝖆𝖒𝖊𝖗Where stories live. Discover now