Squarcio di vita

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Penso che certe persone entrino nella tua vita senza volerlo, e lo fanno in modo troppo violento per un povero cuore, come se fossero convinti di star passando per la porta principale e invece avessero sbagliato, scambiando la porta sul retro (quella da cui nessuno entra mai) per l'ingresso. E così, mentre tu stai facendo i tuoi comodi sul divano, ti ritrovi in casa uno sconosciuto.
Entra senza pulirsi le scarpe e inizia a lasciare impronte ovunque. Ma tu sei una persona sola, ospitale, che gradisce le visite, e fai tutto quanto sia in tuo potere per farlo sentire come a casa sua, di modo che un un giorno, in futuro, possa tornare. O, meglio, che non se ne vada mai.
Ci riesci, per qualche tempo. A trattenerlo, cioè. Anche a farti voler bene, se hai fortuna. E nel frattempo lui ti cambia, senza rendersene conto. Ti fa affezionare, in un modo che dall'altra parte non viene condiviso. Perché lui ha sempre e solo sbagliato strada, capitando lì per caso, e quando se ne va lascia un vuoto enorme.
Lascia il suo ricordo, il suo odore, l'eco della sua voce, il suo calore sulle sedie che ha occupato.
Ma sono solo ombre.
Vorresti inseguirlo lungo il viottolo, fino al cancello e poi oltre, ma questa è casa tua. Se non sei tu a raccogliere i cocci, chi lo farà?
E così torni dentro, nelle stanze vuote, ad aspettare che qualcun altro perda la bussola. Entrerà senza volerlo, ti cambierà senza rendersene conto, si farà amare in un modo che lui non condividerà o forse, per un istante, ti amerà a sua volta sorprendendo persino se stesso, ma alla fine se ne andrà.
Come tutti gli altri.

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