giovedì 7 settembre

106 13 5
                                    

Scusa ma la rabbia e il dolore ieri hanno prevalso anche sulla voglia che avevo di scrivere così presi l'ultima cima rimasta la rollai e la fumai accasciato sul ciglio della porta che va sul balcone , lasciandomi cullare dal dolce suono della notte, riuscendo così a svuotare un pò la mente , senza pensare a tutta la merda che circonda la mia vita . ma tornando a ieri , ero quindi entrato dentro questo parco alla ricerca disperata di un posto dove poter stare solo e non visto (so cosa state pensando ma questo non ha una casa? la risposta è semplice ovvio che si ma con mia madre dentro non sarei riuscito a trovare la pace che in quel momento bramavo) perciò andai a zonzo finchè venni attirato da un leggero sbanfo ed un suono di chitarra accompagnato da una voce dolcissima... non so il perché ma in quel momento ne ero attratto come il canto di una sirena per un pirata quindi mi asciugai gli occhi e infilai quel foglio in tasca alla meno peggio mentre seguivo la voce, dopo averla seguita scoprii che proveniva da una ragazza  a primo impatto molto strana nelle mie zone per riconoscerne lo stile le chiamiamo quelle dell' artistico ovvero ragazze esuberanti con frangetta e capelli colorati , lei però era anomala nel suo genere non aveva nessuna ciocca blu aveva i capelli a caschetto con una frangetta adorabile il tutto in bianco con due occhi a cerbiatto verdi labbra carnose davvero carina pensai mi avvicinai facendo il disinvolto mentre lei continuava a cantare liberi di vasco accompagnata dal suo amico che suonava . dopo un po' il suo amico andò via nel mentre lei tirò fuori greender e iniziò a tirarne su una e con una scusa si avvicinò <<vuoi fumare?>> mi chiese le risposi di si e cominciammo a fumare attorno a noi solo silenzio ma di quelli belli in cui nessuna delle due parti si vergognava, a spezzare questo momento fu lei che si presentò <<chiara piacere>>, dopo le presentazioni mi continuò a fare domande sul mio essere e vita , sembrava tutto così perfetto a momenti dimenticavo pure che avevo appena perso il mio mondo e le mie certezze ci scambiammo i contatti e a fine pomeriggio ci allontanammo li cominciarono di nuovo a prevalere i brutti pensieri e al confusione non sapevo che fare ne tanto meno dove andare l'idea di tornare a casa nemmeno mi sfiorava così andai a casa di un mio vecchio amico che adoro perché è una di quelle poche persone che da una mano senza chiedere cosa stia accadendo giocammo un po' alla play, dopo un po' mi accorsi delle 300 chiamate perse di mia madre e dell' ora ormai tarda, senza scelta andai a casa , trovai mia madre che mi aspettò sveglia in cucina con una sigaretta in mano e gli occhi in lacrime <<e adesso cosa facciamo?>> non le risposi e filai a letto sapevo che da lì la mia vita non poteva che procedere solamente in salita.

diario di un'adolescenteWhere stories live. Discover now