4. Ti servirà, a tenerti sveglia.

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Oggi sono di buonumore, nessuno potrà mai rovinare il mio stato d'animo.

Sono felice, ed ottimista, sono sicura che il bicchiere di camomilla e la bustina di miele, che ho portato con me stamattina, riusciranno ad addolcire il mio professore, rendendolo più sopportabile.

Credo che la sua acidità e la sua arroganza sono dovute alla mancanza di attenzioni.

Nessuno si è mai degnato di portargli la colazione in classe, di migliorare il suo risveglio, che sarà sicuramente traumatico.

<<Farò bella figura>> ripeto a me stessa, osservando la busta di carta che contiene un fetta di ciambella al cioccolato che ho preparato ieri sera.

Dentro questa ciambella, si può percepire tutto il mio impegno.

Non sono mai stata brava a preparare dolci.

Combino sempre  un pasticcio.

Questo per fortuna è riuscito bene, ovviamente devo ringraziare mia madre, che ha cercato di rimediare ad ogni errore che ho compiuto.

Entro dentro l'aula ancora vuota, con un sorriso a trentadue denti stampato sulle labbra.

<<Buongiorno!>> esclamo entusiasta, avvicinandomi verso la cattedra, in cui è presente una quantità innumerevole di fogli, tutti sparpagliati.

<<Non urlare. È mattina>> mi rimprovera, fulminandomi con lo sguardo non appena appoggio il bicchiere che contiene la camomilla sopra i fogli.

Non cadrà.

È abbastanza stabile.

Quindi può anche evitare di arrabbiarsi.

<<Ti ho portato la colazione>> dico, osservando soddisfatta, la busta di carta unta di burro che ho appoggiato sopra i fogli.

Un momento...

Perché la busta è sporca?

La torta non dovrebbe sporcare così tanto, no?

<<Cos'è quella roba?>> indica, la piccola busta, che ha accidentalmente macchiato un paio di fogli.

<<La tua colazione>> affermo, ridacchiando per nascondere la paura che provo in questo momento.

<<Porca puttana>> sbotta, alzandosi di colpo non appena si rende conto dell'enorme guaio che ho combinato.

<<Non bastava Luisa>> borbotta, spostando la busta dai fogli.

<<Ma cos'è?>> domanda schifato, storcendo il naso non appena avvicina la busta al viso.

<<Acciughe>> risponde, trucidandomi immediatamente con le sue iridi chiare.

Acciughe?

È una ciambella al cioccolato.

Ma ha il raffreddore?

<<È una ciambella>> lo correggo, togliendogli la busta dalle mani, per assicurarmi che sia davvero la mia torta.

Sbianco non appena vedo il pranzo di mia madre.

<<C'è una grandissima differenza, tra una ciambella e quella roba>> risponde schifato, concentrandosi poi sui fogli, che puzzano di pesce.

Come ho fatto a non accorgermene prima?

<<Potresti semplicemente dirmi grazie, e degustare la tua colazione>> mormoro, fingendomi offesa.

Attrazione fataleWhere stories live. Discover now