In fondo tu sei come me

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"Sì. Non ti chiamerò più." S'impone e sta per riattaccare, quando percepisce la voce, più bassa, del biondo:

"Quanto sei scema.
Mi ha fatto piacere averti sentito..." Le dice con voce molto più calma, per nulla cattiva: "Sei stata l'unica ad avermi cercato in questi giorni d'assenza, non per lavoro intendo. Lo apprezzo. Sto bene.
Ho solo bisogno di stare solo coi miei pensieri, tutti abbiamo le nostre debolezze e i nostri momenti no, basta saperne uscire"

"La gente non ne esce sempre La'"

"La gente non è me. Io ne sono sempre uscito, ne uscirò sempre. Non mi interessa ciò che gli altri pensano di me, i loro pareri valgono poco.
Quando parli con me, non pensare ad altri, io non sono come gli altri, vivo da sempre in modo diverso, sono destinato a non morire come loro."

Samantha tace, non sapendo bene come muoversi per rispondergli, ma ancora una volta è Lauro a sbalordirla, continuando quella conversazione:

"Senti Sam, ti va di venire qua da me? Mio fratello è uscito per delle commissioni. Non mi va di stare a casa da solo, non mi piace. Non mi pare tu abbia impegni o consegne da fare. Se non hai nulla da fare, vieni?"

Le chiede, con tono serio, ma un po' implorante, come se davvero la sua compagnia potesse cambiare qualcosa in lui:

"Se vuoi. Stasera penso che lavoro però."

Lauro ride a quella frase: "Mancano tre ore e mezza alle sette di sera, penso tu abbia tempo libero." Tossisce fortemente facendola spaventare e fa un lungo sospiro: "Quindi stai da me? Ti mando la via per messaggio tra poco, ci vediamo dopo."

E le attacca, senza permetterle di rispondere, avendo già deciso lui per lei.

La porta del piccolo appartamento che Lauro e Federico condividono da una decina di anni si apre, rivelando la piccola figura di Samantha che si guarda attorno:

"Chiudi a chiave non appena entri, anche con il catenaccio se riesci, sennò dimmelo che mi alzo"

Ma la ragazza non ha bisogno di disturbare ulteriormente Lauro, riuscendo a fare tutto ciò che le è stato richiesto e seguendo la voce del biondo, trovandolo in camera sua, sdraiato sul suo letto, sfatto, con un piede a penzoloni che sfiora terra e un braccio tenuto dietro con la nuca, con lo sguardo concentrato ad osservare fuori dalla finestra:

"Ti ho portato qualcosa da mangiare"

Gli mostra il sacchetto, attirando la sua attenzione:

"Che sono?"

"Brioche al cioccolato" Si sforza di sorridere lei, a disagio per lo sguardo che lui le riserva:

"Abbiamo del cibo in casa eh, ma apprezzo lo sforzo, lasciali da qualche parte, li mangerò come cena"

"Hai mangiato a pranzo?" Si preoccupa lei, mentre Lauro scuote le spalle:

"Non ne ho bisogno. Non ho fame."

Samantha non risponde, comprendendo che sarebbe come parlare con il muro. Si limita a sedersi sul bordo del letto dove il piede di Lauro non tocca, per non infastidirlo:

"Togliti le scarpe" Sussurra il biondo:

"Cosa?"

"Togliti le scarpe, Sam, metti i piedi sul letto, sdraiati, prendi il cuscino e mettitelo dietro la testa, come fossi a casa tua" 

La istruisce, indicandole il posto abbandonato vicino a lui, per le gambe, per poi farle segno verso un cuscino ai piedi del letto. Il tutto senza distogliere lo sguardo dall'esterno.
Così la ragazza ubbidisce, senza dire nient'altro e si ritrova sdraiata in modo opposta a Lauro che, senza chiedere nulla, appoggia un braccio sulle caviglie di lei, distendendolo e lasciandolo cadere:

Di Nuovo Maggio | Achille LauroWhere stories live. Discover now