Presa di coscienza

8 1 0
                                    


Ovviamente ho saputo da bambino, come tutti voi, cosa fossero i cambiamenti climatici.

C'è chi si è preso la briga di mostrarmi che effetti hanno avuto finora, e cosa "potrebbero causare in futuro".

Nessuno, però, mi ha mai parlato del marcio che c'è dietro.

Marcio che, accumulatosi, è diventato una minaccia per tutti.


Quando parlo di marcio intendo tante cose.

- Le migliaia di miliardi di tonnellate di climalteranti (non sto esagerando) sparate ogni anno in aria dai nostri consumi, senza compensazione alcuna, e che dal 1800 si accumulano in enormi quantità in atmosfera e oceani.

- Le centinaia di miliardi di dollari spesi finora dalle multinazionali del petrolio (certificato) per finanziare le reti di opinionisti e "scienziati" protagonisti della diffusione di idee negazioniste, e della creazione di contrasti all'interno della comunità scientifica.

- I climatologi che dal 1980 stilano rapporti pieni solo di ottimismo, nella convinzione che dire le cose come stanno li renderebbe ancora meno ascoltati di quanto siano.

- Tutti gli attivisti che, vedendo la portata titanica del problema, hanno preferito occuparsi di qualcosa di più semplice, in attesa di tempi più propizi.

- I media e i giornali, che per evitare allarmismo e per venire incontro alle richieste dei partner, in molti casi trattano il tema solo in sordina.

- Forse, anche la nostra società basata su una crescita infinita in un mondo che infinito non è.

Il risultato di questo marcio è duplice: il clima, influenzato dalle trasformazioni ormai in atto nell'atmosfera e nelle correnti marine, è definitivamente compromesso, tanto che si può ormai solo limitare il suo cambiamento; la maggior parte della popolazione ha presente il problema ma non in maniera chiara, e nemmeno sa dove cercare dei dati comprensibili e attendibili.

Insomma, l'umanità è in serio pericolo.


Di fronte a tutto questo, però, chi i dati ce li ha sottomano e ha ancora fiducia nell'umanità non si perde d'animo.

Il primo relatore delle conseguenze del Climate Change, un tale James Hansen (NASA) è ancora vivo. E combatte da allora. Ed è in buona, e numerosa, compagnia.

Ma noi parleremo d'altro. Di qualcuno un po' più vicino a noi. 

Di qualcuno che, grazie anche ad una diagnosticata "testardaggine cronica", è stato in grado di far rifiorire la speranza.

Anzi, è stata.

Il suo nome è Greta.



Facciamo un po' d'ordine... dopotutto qualche riga fa ho detto che avrei raccontato la storia di un climatestriker, non dell'ispiratrice stessa del movimento.

Però è comodo aiutarsi con una qualche linea del tempo, non trovate anche voi?

"Comincia, l'hai tirata anche troppo lunga."

Giusto. Cominciamo.


L'estate del 2018 fu particolarmente torrida in Europa. 

Il globo batteva il record di temperature alte per la quarta volta di fila.

Incendi inaspettati facevano danni considerevoli in Svezia, Portogallo, Italia.

FFF: Fight For Future - Ragazzi IrresponsabiliWhere stories live. Discover now