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Erano passate da poco le tre di notte, ma Emily non aveva minimamente pensato di mettersi a dormire. La sua creatività, in quel momento, sembrava esserle esplosa nella mente e per quello non voleva sprecarne nemmeno una briciola.

Doveva appuntare più cose possibili sul suo blocco da scrivere per evitare di dimenticarsele una volta messa a dormire, ma il sonno incominciava lo stesso a farsi sentire. Le palpebre si erano fatte più pesanti e gli occhi sempre più stanchi. La sua mente stava iniziando a vacillare e a mescolare le idee tra loro quindi con un po' di risentimento, si infilò sotto alle coperte e poco dopo si addormentò, sperando di riuscire a ricordarsi ogni cosa.

La mattina seguente, la ragazza venne svegliata dal vocione di suo padre che l'avvertiva di alzarsi dal letto se non voleva fare tardi all'università e subito un forte mal di testa incominciò a picchiettarle nel cranio che la fece mugugnare per la sofferenza contro il cuscino. Forse avrebbe fatto meglio a mettersi a dormire appena il suo corpo si era fatto pesante e affaticato, invece di continuare a pensare, scrivere e a stare sveglia fino a portarlo allo sfinimento. Almeno non si sarebbe ridotta ad avere un'emicrania appena sveglia e le palpebre così pesanti che ogni due secondi si richiudevano per la stanchezza.

«Ems, tesoro, se non ti svegli rischi davvero di fare tardi, soprattutto conoscendo i tuoi tempi una volta entrata in bagno», John entrò nella camera della figlia dopo aver bussato due volte e la trovò ancora avvolta nelle coperte con una gamba che sbucava fuori dalle lenzuola e penzolava a mezz'aria.

Emily mugugnò qualcosa di incomprensibile poi alzò la testa, dalla chioma arruffata, dal cuscino e fissò suo padre con un occhio aperto e l'altro chiuso, «Che ore sono?», domandò con la voce impastata dal sonno mentre si massaggiava la fronte lucida per attenuare il mal di testa.

«Le sei e trentacinque.»

La ragazza strabuzzò gli occhi, balzando giù dal letto in un nanosecondo, «Cazzo! Devo andare in bagno a prepararmi.»

Il padre alzò gli occhi al cielo, abbozzandosi un sorriso divertito, «È quello che ti ho detto io un attimo fa quindi vai, corri a prepararti che la colazione la prepar—», non fece in tempo a finire la frase che Emily gli si gettò addosso per poi schioccargli un bacio sulla guancia destra, «Grazie papi! Ti voglio bene.»

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ablackcatnamedems oggi vorrei restarmene a casa, ma non posso perché sennò non vedrei J. so i'm (not) ready for school 🤡

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jennecromancer sei sempre così bella, Ems 😍

ablackcatnamedems @jennecromancer 🖤 🖤

vee.clifford 🖤
Mi piace:1 – ablackcatnamedems

username1 sembri una bambola 😳

ablackcatnamedems @username1 non so se prenderlo come un complimento... In ogni caso, grazie?? 😊

jojowright14 figona 🤘 🤘

ablackcatnamedems @jojowright14 tu di più 🖤

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⏰ Cập nhật Lần cuối: Jun 12, 2019 ⏰

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