Non so amarmi. So rovinarmi.

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Non commenta, lascia parlare che lei, che si sforza di un: "Noi andiamo...", sussurrato con vergogna e imbarazzo:

"Va bene. Ci vediamo lunedì."

Risponde freddamente, evitando volontariamente il suo sguardo ed incrociando le braccia al petto, senza ripensamenti o altro, guardandoli poi uscire con la coda dell'occhio:

"Lauretto" Il biondo si gira verso Sandro che lo guarda dalla porta della sua camera: "T'apposto?"

"Seh." Risponde freddo, passandosi con nervosismo un dito sotto le narici e respirando a fondo. Sandro si guarda attorno, notando lo schifo che alleggia nel salotto, per poi concentrarsi sulla roba rimasta sul tavolo:

"Ti va un secondo giro con ciò che è rimasto?"

"Manco a chiederlo Sa'"

Ride Lauro, avvicinandosi al tavolo, pronto a distruggersi per l'ennesima volta.



Ciò che è rimasto delle collant viene gettato da Samantha in un cestino, chiuso con violenza per poi riprendere a camminare a fianco a Samuel che guarda la città, mentre fuma un'ennesima sigaretta:

"Non dire nulla a Lisa e neanche agli altri"

Asserisce la ragazza, mettendosi le mani in tasca:

"Scopa bene almeno?"

"Vai a morire"

Gli risponde, facendolo scoppiare a ridere, mentre lei neanche sorride, facendo qualche passo per distanziarsi dal ragazzo:

"Dai, non te la prendere per una cosa così stupida, Samantha"

"Stai zitto. Non è una cosa stupida, lo sai anche te. Porca troia, che schifo" Si passa le mani sul corpo, cercando di levarsi quella sensazione sgradevole che ha addosso, ricorda distrattamente il corpo di Lauro sul suo, ma preferirebbe non ricordare nulla: "Non vedo l'ora di farmi una doccia"

"Mi sta sul cazzo quel biondino" Ritorna freddo il ragazzo, mettendosi le mani in tasca, mentre lo sguardo di Samantha si ferma su di lui: "Ha una faccia da cretino. Ci ho parlato qualche minuto ieri sera. Ha un modo bruttissimo e strano di vedere il mondo, così anarchico, spaventoso, dubbio. È un casino quel ragazzo e non in positivo, nulla di nuovo, solo un coglione."

Conclude, ormai serio, con le mani nascoste, ma strette a pugno, facendo tacere anche Samantha, che non sa esattamente che rispondergli.




Una gamba di Lauro si allunga sul divano ormai libero, mentre l'altra resta abbandonata ai piedi di questo.
Sandro è addormentato sul tavolo, mentre Lauro ha riacquisito lucidità e ha liberato casa da tanta gente, tenendo lì solo i suoi amici, rifiutando all'ultimo il famoso "secondo giro":

"Ma almeno scopa decentemente 'sta tipa?"

Lauro gira il viso verso la voce del ragazzo che ha parlato e sbuffa fuori il fumo della sigaretta, senza degnarlo di risposta, spegnendo la cicca e tornando a stendersi:

"Ha ragione!" Si intromette un altro che neanche si regge in piedi: "Non fare l'egoista e condividi le tue conquiste con noi, possiamo usarla tutti quanti, no?"

"No."

Risponde freddamente lui, stringendo le labbra e scuotendo la testa, per poi alzarsi:

"Ma perché?"

Sbotta uno dei due che ha parlato in precedenza e Lauro li fulmina con lo sguardo, facendoli arretrare di poco e facendoli tremare per la paura, per poi rilassarsi: "Perché non ne vale la pena" Sorride, mordendosi la lingua e facendo scoppiare a ridere anche gli altri, che comprendono che la ragazza non vale una notte passata con lei.

Di Nuovo Maggio | Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora