Non ora. Non ora.

Entro nel bagno, desolato e senza un'anima. Spalanco frettolosamente una delle cabine e mi ci butto dentro, socchiudendo la porta.
Mi siedo sul cesso, appoggiando lo zaino a terra.
Ok puoi farcela Jungkook.
Le mie mani tremanti si adoperano nel strappare la carta della busta, solo per trovare un'altra, di un colore più giallo e consunto riposta all'interno della prima.
Sopra, con una calligrafia che pensavo di non vedere più, c'è scritto il mio nome.

Jimin

Mi manca l'aria, tanto che inizio a boccheggiare affannosamente come un pesce in cerca dell'acqua.
Lacrime di frustrazione cominciano a scendermi dagli occhi, perchè mi rifiuto di crederci, mi rifiuto di anche solo di prenderlo in considerazione; chè la gente non puó essere così cattiva, perfida e perversa.
Quando strappo anche la carta della seconda busta, mi ritrovo fra le mani ció che mi è stato vietato per più di un anno.
Ció che non mi è stato concesso di leggere.
La sua risposta.
Cominciò a scuotere la testa energicamente, perchè solo avere la sua lettera fra le mani porta a galla tutto il dolore che ho cercato di seppellire negli ultimi mesi.
Riemerge tutto l'odio che ho provato per me.
Respiro profondamente prima di leggerla, preparandomi mentalmente a tutto.

Ehi Kookie,
Sono Jimin.
Quando ti ritroverai questa lettera fra le mani, vorrà dire che è successo. Kookie, Kookie non piangere. So che stai piangendo.
Adesso prendi un bel respiro, sto per raccontarti tutto quello che è successo e che non ho avuto modo di raccontarti.
Mesi e mesi fa scoprii che mia madre aveva cominciato a tradire mio padre. Indovina con chi? Con Lee, il padre di Changkyun. Scommetto che adesso certe cose cominciano a quadrarti, ad esempio la scomparsa improvvisa di mio padre, il matrimonio dell'ultimo secondo fra mia madre e Lee. Sapevo che mia madre aveva smesso di amare mio padre già da tempo, lo vedevo tutti i giorni, convivevano ma non c'era amore fra loro. Tuttavia non pensavo che mia madre potesse arrivare a farlo, mi ricordo solo che lasció il telefono incostudito e io venni a saperlo leggendo un messaggio per sbaglio. Mia madre mi pregó di non riferirlo a papà, di stare zitto, di non farne parola con nessuno.
Kookie lei era terrorizzata da mio padre.
Non tardó molto prima che venisse a saperlo anche lui. Che tu ci creda o meno, li trovó nello stesso letto insieme, un giorno che tornó prima da lavoro. Si scatenó l'inferno in casa mia e come risultato mio padre divenne un alcolizzato violento. Tutte le sere andava nello stesso bar e si ubriacava come non mai, perchè non poteva credere che sua moglie lo avesse tradito.
E sarebbe andato anche bene fino a che non cominció a picchiarmi. Mi picchiava davanti a lei, perchè diceva che questa era la punizione che si meritava; vedere suo figlio soffrire. Non mi picchiava mai in faccia, non era così stupido da farlo in posti visibili.
Non riuscivo a rispondere Kook. Non ce la facevo. Ero debole. Non riuscivo a contrattaccare, mi sembrava tutto un terribile incubo.
Quando Lee minacció di ucciderlo, per proteggere me e mamma, mio padre se ne andó, e io misi in circolazione la voce che si era trasferito per lavoro, ma ovviamente non è andata così. Penserai che da quel momento io avessi cominciato a stare meglio, ma Kook il danno era fatto. Mio padre mi aveva picchiato, innumerevoli volte. Avevo incubi, mi svegliavo urlando, piangendo.
Mi aveva distrutto. Le giornate erano solo incubi infiniti, dove l'unica luce eri tu. Fino a quando non mi sono reso conto di un'altra cosa.
Che ti amo Kookie. Non so quando ho cominciato ad amarti, forse sono anni che lo faccio senza rendermene conto. La situazione peggioró quando mi resi conto di non poterti raccontare nulla di quanto mi succedeva. Mia madre mi implorava di non farlo, e io idiota, cercavo ancora di proteggere quel mostro di mio padre nonostante tutto il male che mi aveva fatto. Tu Kook, sei l'unica cosa buona che mi è rimasta. Ma amarti così tanto, consapevole di volerti avere in un modo in cui non dovresti volere il tuo migliore amico, mi ha distrutto. E io sono un codardo della peggior specie per non avertelo detto, ma non ho avuto il coraggio di distruggere un'amicizia come la nostra. Non è colpa tua. Non pensarlo neanche per un attimo. Ma pensare a te mi fa rimanere lucido, lucido abbastanza per capire che non posso più vivere così.
Jungkook tu sei stato il mio migliore amico per una vita, mi hai dato tutto ció che potessi chiedere. Mi hai fatto capire cosa vuol dire amare un'altra persona senza esitazioni, e spero tanto che troverai qualcuno degno del tuo cuore.
Mi hai fatto felice.
Ricordati Kookie che io ci saró sempre.
Saró nella terra in cui cammini, per darti sostegno.
Saró nel tuo cuore, e spero che mi ricorderai sempre come il Jimin felice e pazzo di una volta.
Saró nell'aria che respiri, per farti andare avanti.
Saró sempre a un respiro da te.

Non farti abbattere dalla mia morte, non smettere di amare, non smettere di vivere.
Il mondo ha bisogno di te.
Ti amo Kookie, davvero, davvero tanto.
In un mare di lacrime,
Sempre tuo,
Jimin

Non mi accorgo di far cadere la lettera di mano, che desolata si appiattisce per terra.
Tutto attorno a me comincia ad ondeggiare, lo spazio e il tempo si dilatano a loro piacimento, tanto da farmi diventare un burattino nelle mani dei miei stessi ricordi.
Le lacrime scendono copiose, struggenti; ne sento il sapore salato in bocca, mi gocciolano sul mento, per poi staccarsi e cadere a terra. Le mani sono strette a pugno con le unghie che scavano nei palmi, perchè solo il dolore mi fa rimanere presente, solo il dolore mi tiene vivo. Cerco di soffocare il pianto isterico che mi sta scuotendo vivo, ma non ci riesco, e tutto il mio dolore, tutta la sofferenza, escono fuori insieme ai miei urli di disperazione e ai pugni violenti che colpiscono la superficie delle pareti divisorie spaccandomi le nocche.
Mi sento completamente vuoto, come se a ogni parola su cui i miei occhi si posavano, un granello dell'essenza di Jeon Jungkook si liberava nell'aria, lasciando solo un patetico corpo con niente al suo interno.

Suo padre lo picchiava.
Lo picchiava. Lo picchiava. Lo picchiava davanti a sua madre.
Oh Jimin, avessi potuto aiutarti.

Una rabbia cieca, raccapricciante, si mescola insieme al sangue nelle mie vene, e mi viene solo voglia di spaccare tutto. Di uccidere quel bastardo. Sto impazzendo. Voglio urlare.

Fino a quando non mi sono reso conto di un'altra cosa. Che ti amo Kookie.

Tu Kookie, sei l'unica cosa buona che mi è rimasta.

Ti sbagli Jimin, di me non è rimasto niente.
Voglio solo sparire.
Mi amava. Jimin mi amava. Ed è morto per colpa mia.
Come una mano fantasma che si fa spazio fra le mie costole e si aggrappa al mio cuore straziato tanto da strapparmelo dal corpo, insieme alla mia ultima briciola di vita.

Non è rimasto niente.
Non mi è rimasto niente.

Il mio cuore e il mio cervello sono spenti quando prendo lo zaino e apro la tasca dove conservo gli antidepressivi in caso di attacchi di panico. Mi faccio scivolare le pillole sulle mani, come tanti piccoli semi bianchi che metteranno le radici nel mio corpo, sperando che compiano il loro lavoro.
Non voglio più sentire nulla.
Sono troppo debole per continuare a vivere.
Ne prendo una e la poso sulla lingua.
Ne prendo un'altra e la poso sulla lingua.
Prendo tutte quelle che ho, mezzo pacchetto di medicine e le butto giù con gesti meccanici e calcolati, bevendo dalla bottiglietta d'acqua.
Nei pochi attimi di completa consapevolezza che mi rimangono, prendo il telefono e faccio un ultimo richiamo all'amore che mi lega a questa terra.

Avrei voluto dirtelo in un altro modo Taehyung.

Messaggio inviato a Taehyung❤️
Ti amo

Faccio in tempo a schiacciare invia, e di me non rimane più nulla, solo un'ombra a terra.

~

-Hai fatto quello che dovevi?- mi chiede Hyuna, che sta camminando accanto a me in mezzo al corridoio. Abbiamo appena finito di mangiare e ora stiamo cercando di ammazzare il tempo.
-Si, l'ho fatto-
-Pensi l'abbia già letta?- domanda la ragazzina.
-Non lo so- ho paura di quello che succederà. Odio ammetterlo ma è così. Sono terrorizzato da ció che potrà fare Jungkook una volta finita di leggere la lettera.
Terrorizzato perchè so che è colpa mia. Il senso di colpa mi sta mangiando vivo da giorni; la situazione è diventata intollerabile.
E tutto questo mi rende solo un fottuto egoista.
Se solo mi fossi comportato diversamente.
Non oso immaginare cosa succederà quando verrà a chiedermi delle spiegazioni.
-Aspettami, vado in bagno- le dico, prima di imboccare l'ingresso del bagno sudicio dei ragazzi.
Non noto subito la mano che sporge esanime e pallida dalla porta di uno dei cessi.

Ti prego, no.

Mi accosto alla porta con passi veloci e la apro, sospirando di gratitudine per averla trovata socchiusa. Quando porto lo sguardo sul pavimento, mi immobilizzo alla vista di Jungkook accasciato alla parete e privo di sensi. Pochi centimetri più in là, la lettera di Jimin giace a terra.
-Hyuna!-




𝘈 𝘜𝘯 𝘙𝘦𝘴𝘱𝘪𝘳𝘰 𝘋𝘢 𝘛𝘦 || 𝑽𝒌𝒐𝒐𝒌 Where stories live. Discover now