Mamma.

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POV di Harry.

"Sabrina,puoi aggiustarmi la cravatta?" Chiedo a bassa voce,mentre accanto a me ci sono due signore anziane,che credo,pregano.

Annuisce e la lascio fare,posso vedere i suoi movimenti lenti e silenziosi e l'unico rumore che sento è il mio cuore in mille pezzi.

"Entriamo?" Chiedo,lei annuisce,e prende la mia mano.

La chiesa è piena di gente,tutta vestita in nero.

Sabrina cammina a testa bassa finché non arriviamo alla panca,si siede,la testa bassa e quando il parroco chiede di alzarsi,lei rimane là.

**

POV di Sabrina.

La gente mi da le condoglianze e io riesco sono ad annuire.

Harry non ha staccato la mano un attimo dalla mia,e lo ringrazio infinitamente.

"Andiamo a casa?" Mi chiede Harry,annuisco.

Appena usciamo,dei giornalisti italiani,attaccano Harry.

Un paparazzo non smette di farci foto,anche se sto piangendo.

Vado vicino a lui e li strappo la fotocamera di mano,non mi interessa se andró su tutti i giornali,come una vandala,non mi interessa.

Harry prende il mio braccio e corriamo verso la macchina.

"Tutto bene?" Chiede lui,poggiando una mano sulla mia gamba.

"Si.." Bisbiglio,aprendo il finestrino.

Il cellulare squilla e prego che non sia il mio.

Per fortuna Harry risponde al suo cellulare.

"I ragazzi vogliono parlarti..C'è la fai?" Chiede dandomi il telefono.

"No,ma li ringrazio lo stesso." Dico e Harry ricomincia a parlare,non ascolto la conversazione,guardo la gente passeggiare sui marciapiedi,felici e contenti.

Nella vita non si può avere tutto e io sono la dimostrazione vivente.

**

Questa notte non ho dormito,mi alzo dal letto e prendo una busta di caffè.

Non volevo tornare nella mia casa in questo modo,ma questa è la vita.

Delle mani circondano la mia vita e le sue labbra baciano il mio collo,indolenzito.

"Tutto bene?" Chiede prendendo posto a tavola.

"Sono abituata a queste cose,ora che sono senza genitori dovró farci l'abitudine." Dico silenziosamente mentre poggio la tazza di caffè davanti a lui.

"Vieni qua.." Mi dice e fa segno sulle sue gambe.

Sposta la sedia e mi siede in braccio a lui,accomodandomi sul suo petto,mentre gioco con i suoi ricci selvaggi legati sempre nella sua solita bandana.

"Lo sai che devo partire,oggi pomeriggio?" Chiede piano,come se fosse una cosa proibita da dire.

"Certo,voglio venire con te." Dico tutto d'un fiato.

Tanto qua non ho nessuno con cui stare se non me stessa.

"Sicura?" Mi chiede lui facendomi alzare da sopra di lui.

"Non ho nessuno qua.." Rispondo e lui mi abbraccia.

L'unica cosa che mi rende felice è lui.

"The stylist One direction"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora