Nei guai

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Charlie trattenne il fiato e guardò l'uomo che gli era comparso davanti, il quale disse: «Bene, che cosa abbiamo qui?»

Fece una pausa, mentre il ragazzo se ne stava immobile davanti a lui, colto di sorpresa e sentiva il corpo del grosso furetto attaccato al suo polpaccio, tenendosi con le zampe ai pantaloni e tramando leggermente. L'uomo guardò verso il ragazzo, poi il suo sguardo cadde sul furetto e le sue labbra si arricciarono in un sogghigno divertito.

«Un giovane licantropo con un Jarvey da compagnia... Interessante.» Sussurrò, i suoi occhi scuri scintillarono.

Charlie deglutì: non si era mai trovato davanti ad altri maghi che non fossero del branco. Avrebbe voluto ardentemente voltarsi e correre via.

L'uomo avanzò di un passo e il ragazzo, d'istinto, si ritrasse con la gamba libera dal peso del furetto. Charlie vide il volto dell'uomo distendersi e sorridere, ma non era un sorriso benevolo.

«Sapete spiegarmi perché siete qui?» Continuò l'uomo, il suo tono ora era diventato severo.

Charlie abbassò lo sguardo alla creatura che se ne stava ancora attaccata ai suoi pantaloni, che a sua volta alzò il muso per guardare il ragazzo ed infine staccarsi dalla sua gamba.

«Io stavo solo tornando a casa.» Rispose il ragazzo con tono neutro, cercando di mostrare più sicurezza di quanta ne avesse in realtà.

«Strano...» Sussurrò l'altro.

«Che cosa c'è di tanto strano, mi scusi?» Domandò Charlie, seccato.

«Modera il tono, lupetto!» Sbraitò l'uomo, mentre il ragazzo si morse il labbro per non rispondergli a tono.

«Sono Percival Graves, Capo della Sicurezza Magica e Direttore dell'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia ed è strano che io trovi qui un licantropo come te... Quando so per certo che avrebbe dovuto esserci un incontro tra due maghi in questa via e uno di questi due si chiama Gellert Grindelwald.» Concluse l'uomo.

Charlie rimase basito... Grindelwald avrebbe dovuto essere in questa via? Come un flash, il ragazzo pensò a quando poco prima il furetto non voleva farlo passare...

Cercò di mantenere la calma e, dopo un breve sospiro, disse: «Mi dispiace, ma io non ho visto nessuno a parte questo grosso furetto...»

Tralasciò di raccontare di aver invece incontrato il furetto intento a litigare con una scimmia che aveva il dono dell'invisibilità, pensò fosse meglio tenere per sé quel dettaglio; quindi sorrise e si strinse nelle spalle, affermando: «Ma se dovessi incontrare Grindelwald, mi assicurerò di salutarlo da parte sua.»

Successero un po' di cose contemporaneamente: il furetto scoppiò in una fragorosa risata alle parole del ragazzo, l'uomo davanti a loro sfoderò la bacchetta e Charlie, sapendo di essere finito nei guai, rapidamente si voltò indietro e si mise a correre, scappando dal vicolo e da quel tizio.

Ringraziò con tutto se stesso di essere un Figlio della Luna, quindi di avere dei riflessi fuori dal comune per gli altri umani, quando sentì l'incantesimo sfrecciare dalla bacchetta del mago verso di lui, che lo schivò con un balzo laterale, aggrappandosi ad un gradino della scala anti incendio del palazzo.

Il ragazzo si stava tirando in piedi sui gradini di ferro quando, nel vicolo sotto di lui si sentì un CRACK! assordante, segno che qualcuno si era appena Materializzato. Charlie non fece in tempo a vedere chi fosse: un incantesimo lo colpì alla schiena, si sentì spinto in avanti e cadde dalla scala che si trovava a parecchi metri d'altezza dalla strada. La caduta fu terribile e il ragazzo, dopo aver capito di avere un paio di costole rotte a causa di una fitta dolorosa, perse i sensi.

These Werewolves (and where not to find them)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora