Sento il rumore della sveglia,cosi mi
alzo e scendo giù in cucina per fare
colazione nonostante non la faccia
spesso.Trovo Jimin stravaccato sul divano che mi guarda
"Che vuoi" dico fredda io
"Buongiorno" dice lui
"Ma buongiorno'"
Continuo a farmi la colazione,ma sento ancora che lui mi sta fissando
"Che cosa vuoi"dico oramai spazientita
" nulla"
"Bene allora smettila di fissarmi"
"Perché non ti piace essere fissata?"
"Direi di no"
"Beh allora continuo a fissarti"
"Hai mangiato?"
"No"
"Allora mangia che tra un po dobbiamo andare a scuola"
"Cucinami"
"Oh ma stai scherzando?"
"No"
"Pff te lo scordi"
"Sei la mia schiava ricordi?"
"Senti ,ieri stavo scherzando non sarò
mai la tua schiava""Allora baciami"
"No blea"
"Allora cucinami"
Riflettei un attimo poi mi girai e mi misi a preparare la colazione anche per lui
Misi tutto l'occorrente per la colazione sul tavolo e alla fine ci sedemmo
"Quindi ora farai tutto quello che ti dirò giusto?"disse lui
"Contro la mia volontà"
"Mmh"
"Che c'è"
"Nulla"
"Vabe"
Ci preparammo e ci incamminammo
verso la scuolaIl tragitto è stato silenzioso
Si sentivano solo gli uccellini
cinguettare il fruscio delle foglie
causato dal lieve vento che tira,i
bambini che giocano e poi i nostri passiche vanno a ritmo sul suolo cosi grigio.
A me non piace stare in silenzio per
moltoIl perché?
Semplice,perché mi ricordano i tempi
in ospedale,e anche i miei genitoriSento che una lacrima cede dallo sforzo che ho fatto nel trattenerla
Jimin sembra non accorgersene,cosi me la asciugo velocemente
"Ti ho vista" dice lui
"Cosa"
"Ho visto che stavi piangendo"
"Ma non stavo piangendo"
"Questo lo dice una persona che piange ma che lo nega"
"Ma io non lo nego"
Lo vedo fermarsi,io vado avanti
Mi prende per il polso e mi fa girare
verso di lui"Guardami negli occhi" mi dice
alzo lo sguardo e incontro il suo
Cosi intenso,cosi dolce ma allo stesso
tempo arrabbiato,forse
triste,malinconicoDa qui posso capire che è un ragazzo
molto bipolare,più di quanto non me ne sia già accorta"Dimmi che non stavi piangendo" dice
Non riesco piu a dire una parola che
scoppio a piangereLui mi spinge in un abbraccio caldo e
protettivo"E per i tuoi genitori vero?"
Acconsento con un lieve movimento
della testaLui si stacca dall'abbraccio e continua a camminare
lo lo guardo allontanarsi
Si gira
"Che c'è non vieni?"
Corro verso di lui e lui mi prende la
mano,lo guardo con sguardo
interrogativo e lui si limita a
rispondermi con un sorrisoArriviamo a scuola,precisamente
davanti alla mia classe,ancora mano
nella mano"Che vuoi entrare con me?" dico io
ridendo"Magari" risponde lui sorridendo
Stacca la sua mano dalla mia
"Ricorda tu sei forte vabene?" dice
"Vabene" dico io e mi fiondo tra le sue
bracciaNon lo so neanche io perché lo sto
facendo ma mi fa sentire al sicuroLui ricambia
Mi stacco dall'abbraccio ed entro in
classe salutandoloOggi è diverso,è più dolce,beh questo
ragazzo ha un carattere veramente
dolce avvolte eh.
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Unfortunate fortune|Park Jimin [COMPLETA]
FanfictionUna ragazza,vittima di un incidente durante la giovane età ma sopravvissuta all'accaduto,si ritrova a vivere sotto lo stesso tetto di un ragazzo a suo parere antipatico Succederanno cose belle :) (Adesso questo è il mio vero profilo,ho avuto dei pro...