Lividi e graffiti

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"Devi smetterla di venire qui, te l'ho detto un milione di volte!" "Potrai dirmelo anche due o tre milioni ti volte, ma tanto continuerò a venire...".
Niall accelerò il passo, sebbene sapesse che non poteva mollarla indietro da sola, poi gettò un'occhiata alle sue spalle e sbuffò:"Senti, non è un posto per te questo ok?! Torna a giocare a golf, o ad andare a ricevimenti, o fare quelle cazzo di cose che fate voi di solito..." Elisabeth alzò gli occhi al cielo e fece una piccola corsa per raggiungerlo:"A golf ci giocano i ragazzi, i ricevimenti mi annoiano e finché sto con te non corro rischi" disse sicura di sé, e Niall gemette scocciato.
Si comportava come se fosse infastidito dalla sua presenza, ma la verità era che era dannatamente felice di averla con lui, solo... Solo non li. 
Era pericoloso, anche se lei faceva di tutto per non mostrare da dove arrivasse (al contrario di Harry, che le prime volte arrivava in camicia e giacca), e oltretutto la sua situazione era già abbastanza complessa senza che si mettesse in mezzo la petulante ragazza ricca. Louis continuava a bere, i soldi a calare, i bambini ad avere fame; Niall aveva ricominciato a suonare, ma senza la voce di Louis guadagnavano decisamente meno, lo spettacolo era dimezzato, e lui da solo era fragile: bastava una critica per fargli perdere il filo, farlo arrossire, sentire le lacrime che salivano... Cercava Louis con lo sguardo al suo fianco, ma non lo trovava mai, e la gente se ne andava, stufa di aspettare che ricominciasse.
L'unica cosa positiva era che i suoi genitori non si erano più fatti vedere.

Elisabeth gli prese la mano, e lui si riprese dai suoi pensieri, scostando il braccio:"Devi stare ferma!" "Allora almeno dimmi dove stiamo andando!" Rispose lei scocciata; Niall ficcò la testa dentro la finestra di un pub, poi la tirò nuovamente fuori:"A cercare quell'idiota di Louis -disse sbuffando- è da ieri mattina che é sparito".
E capirai. Erano cinque giorni che Louis spariva più a lungo di prima, e Niall riusciva a pensare solo a tre cose: prima di tutto, che Harry fosse un cretino, poi che se Elisabeth avesse tenuto chiusa quella dannata bocca non sarebbe successo niente, e terzo che Louis, coglione come era, doveva aver combinato una abnorme cazzata per aver spinto Harry a tradirlo, o a mollarlo.

 
                                                                 *


"Non lo so... Davvero, non so perché vogliano il mio aiuto..." Disse Harry facendo spallucce, e Zayn lo guardó storto:"La mia domanda era perché hai paura ad andare la, non perché la polizia vuole il tuo aiuto..." La bocca di Harry formò una "O" perfetta, e il ragazzo distolse lo sguardo.
Zayn sospirò e gli diede un bacio:"Vuoi che venga con te?" «No, no assolutamente no!-pensò Harry tra sé e sé- se Lou mi vedesse con Zayn finirebbe tutto... Sempre che ci sia ancora qualcosa» già, restava ancora qualcosa? O era già tutto finito? Chissà Louis dove era, cosa faceva.. Magari aveva pure lasciato la città, magari non l'avrebbe visto... Ma in ogni caso Zayn non poteva venire con lui.
Dopo aver fatto tutto questo ragionamento, Harry aprì la bocca per rispondere e:"Si -esclamo convinto, per poi rendersi conto di aver detto l'esatto opposto di ciò che aveva pensato- voglio... Voglio che vieni con me... Avrò bisogno di.. Di supporto, si" «ovvero di qualcuno che mi impedisca di lanciarmi addosso a Louis in lacrime, in caso lo incontrassi..».

Zayn sorrise soddisfatto e iniziò a baciarlo, sdraiandosi su di lui; a dirla tutta, sapevano benissimo entrambi che non sarebbero mai riusciti ad andare oltre al bacio, eppure ci provavano ogni tanto.
Il punto era che per quanto potessero volersi bene e desiderarsi l'un l'altro, niente poteva essere paragonato a quello che entrambi provavano ancora per i loro ormai ex ragazzi, e a quanto pareva nessuno dei due era interessato a fare semplicemente sesso con l'altro.


                                                                                                    *

Different worlds || Larry StylinsonWhere stories live. Discover now