Ma non ero sicura che non potessi battere la parte di me chiara fino a sconfiggerla, se riuscivo a tenerla a bada, a bloccarla, piano piano con il tempo sarei riuscita a spegnerla.

'ne sei sicuro?'chiesi. le parole uscirono quasi come un sussurro, come se stessi ponendo la domanda più a ma stessa che a lui.

Il vento incominciò a marcare il territorio e mi spostò tutti i capelli davanti al viso.

'hai mai incontrato qualcuno che ha vinto contro se stesso? Se nasciamo cattivi, non possiamo cambiare, la nostra anima è cattiva' mi rispose per poi spostarmi alcune ciocche lontano dal viso. Lo lasciai fare, come se non mi importasse che mi avesse toccata.

'e tu, tu come sei nato?' gli chiesi guardandolo negli occhi. Quegli occhi che di parte chiara non lasciavano trasparire nulla, quegli occhi scuri di chi le emozioni era riuscito a spegnerle davvero. Ma sarà davvero così?

'la domanda è piuttosto per te dolcezza, tu, tu come sei nata?'

Già, io.. io come sono nata? Posso scegliere chi essere o la mia anima, semplicemente, non mi lasciava possibilità?

Non volevo rispondergli, forse perche nemmeno io avevo una risposta. Non poteva far cadere cosi i muori che ci separavano, non poteva così dal nulla avvicinarsi e cercare di scoprirmi. Non poteva.

'perché sei qui?' gli chiesi con un tono di voce duro, completamente di verso da quello che avevo usato nelle precedenti domande.

'qualcuno è scappato senza volermi dare una risposta..' disse per poi voltarsi verso di me e sorridere.

Già, dovevo dargli una risposta. Ma neanche quella che mi ero prefissata di dargli non mi sembrava più cosi tanto sicura., ma dovevo per forza decidere. Per quanto in quel momento fossi affascinata da questa parte del suo carattere non avevo la certezza che non fosse solo per indebolirmi, per rendermi più vulnerabile. Dovevo piantarla di pensare di tradire la mia famiglia, di cambiare, perché non ne avevo la possibilità.

Era come se Justin mi stesse dando la possibilità di cambiare completamente, di vivere alla luce, di volare e non cadere.

'No, sono fiera del mio gruppo, non lo posso tradire'

Si apri un sorriso sul suo volto, seguito da una piccola risata.

'sapevo che avresti risposto così, ma sappi solo che la proposta è sempre aperta, io e te saremmo imbattibili se alleati sullo stesso campo '

E lo sapevo bene anche io.

Sapevo che se fossi passata da lui non sarebbe stata più così dura la mia vita, non mi sarebbe mai più passato per la mente di cambiare, di aspirare a qualcos'altro se avevo già tutto quello che volevo avere.

Insieme, davvero avremmo potuto essere imbattibili: io faccia da angelo con un cuore di demone, lui, il rè del mestiere, il mago dello spaccio. Se combinati potevamo davvero essere un pericolo per la legge, avremmo guadagnato, vinto gare come mai nessun altro.

Era davvero una grande proposta, mi offriva davvero tante opportunità, ma non potevo.

Si alzò e ripulendosi i calzoni, si avviò verso la porta.

Io invece stetti li a guardarmi le mani, a ripetermi la nostra conversazione nella mente.

'ci vediamo in giro'

Mi voltai di scatto appena sentii quelle parole, ma lui orami era già andato via. Nulla più rimaneva di 'noi', solo tante parole che ancora riempivano pesantemente l'aria.

Sospirai e mi alzai anche io.

Scesi le scale fino ad arrivare al mio appartamento e una volta davanti alla porta, estrassi le chiavi e le inserii nella serratura, girandole cercando di fare il meno rumore possibile.

La casa era buia, Jessie era sicuramente già a dormire.

Mi diressi verso la mia camera, dove trovai sulla porta un biglietto.

'qua possiamo ignorarci in due, non credere di essere superiore'

Tranquilla Jessie, non credo di essere superiore a te, semplicemente più matura. Io almeno capisco quando devo pormi dei limiti. Ringrazia solo il cielo che quando sono arrabbiata me ne vado fuori dai piedi perché probabilmente se non lo avessi fatto saresti morta ormai da anni.

Strappai il biglietto dalla porta e lo accartocciai buttandolo per terra.

Con un calcio aprii la porta, la quale sbattendo contro il muro si richiuse subito alle mie palle.

Mi svestii e mi sdraiai sul letto.

'la domanda è piuttosto per te dolcezza, tu, tu come sei nata?'

Quella domanda era una tale tortura per me.

Sin da quando ero bambina ero sempre stata un punto interrogativo, non avrei mai voluto essere ne la ragazza perfetta, ne la mediocre che va più o meno bene in tutto. Avrei voluto essere qualcosa, ma non sapevo esattamente cosa.

Non sapevo chi ero, ne come ero fatta, credevo di essere solo un'indisciplinata perché era così che gli altri mi vedevano. Era come se fossi sempre stata attratta dal 'sbagliato', perché ciò che gli altri mi dicevano fossero brutte cose, appunto sbagliate, io le credevo giuste, mi facevano star bene.

Fumare faceva male, era sbagliato, ma mi faceva bene; stare fuori fino a tardi, agire nell'ombra era sbagliato, ma a me faceva stare bene, i segreti, le bugie, erano sbagliate, ma per me tutto ciò era giusto.

Attorno ai 16 anni avevo capito una volta per tutte che semplicemente ero inversa alle altre ragazzine, volevo fare ciò che le altre non avrebbero mai osato fare ed era per quello che mi ero inserita in questo giro.

Avevo fatto una scelta sbagliata? No, assolutamente. Entrare in un gruppo mi aveva dato la possibilità di esprimermi liberamente, di fare ciò che PER ME era giusto fare.

Ero scappata di casa con mia sorella dopo che lei era rimasta incinta e i nostri genitori non ne volevano più sapere di due figlie ingestibili come noi, poi lei aveva messo a posto la testa mentre io finalmente ero riuscita a diventare quella cosa indefinita che da sempre riservavo dentro.

Avevo fatto la cosa sbagliata? Assolutamente no.

Scappare, vivere da soli, era difficile, ma non sbagliato, essere chi si vuole essere, ignorando i pensieri degli altri non era sbagliato.

Ero sempre stata un'anima nera che nell'avanzare degli anni aveva avuto la possibilità di crescere e di mostrarsi completamente. Ero sempre stata così, solo che la società cercava di cambiarmi, mi aveva sempre spinto a diventare ciò che io non sarei mai stata realmente. Ma lei mie scelte, mi hanno portata ad essere chi avevo sempre voluto essere veramente, avevo trovato la mia strada, quella che tutti mi indicavano di non percorrere.

Sai Justin, io sono esattamente come te, semplicemente oscura, semplicemente complicata.

**

Nuovo capitolo, yeeeh!

Questo è il mio preferito, non so perchè, ma mi piace davvero tanto e spero piaccia anche a voi.

Volevo solo dirvi che se vi puo interessare ho scritto una one-shot su Luke Hemmings dei 5SOS che si chiama 'Reality' e una fanfiction (che è in corso ahah) sui One Direction che si chiama 'How I Feel', il primo capitolo 'Whatsername' è su Harry e ogni capitolo avrà come protagonista uno dei ragazzi.

Quindi ...... andate a leggere 'Reality' e Whatsurname-How I Feel e fatemi sapere cosa ne pensate, trovate tutto sul mio profilo :)

Inverse || Justin BieberWhere stories live. Discover now