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XEROFTALMIA.

Conosci questa parola?

Felix rise e pensò che no, non l'aveva mai sentita prima.

In caso tu non la conoscessi, la xeroftalmia è una sorta di malattia agli occhi, per la quale, a causa di una carenza di vitamina A nel nostro organismo, essi non riescono più a lacrimare.

Non ho mai conosciuto nessuno che ne soffrisse, ma ho letto un libro un po' di tempo fa in cui il protagonista era afflitto da questa indisposizione.
E a questo punto mi sono chiesto: "E se al suo posto ci fossi io? Come esprimei tutto ciò che tengo dentro?"

Me ne vergogno un po', ma piango davvero spesso. Lo faccio però da solo, quando nessuno mi può sentire. È il modo migliore per me di liberarmi dei pesi che opprimono la mia anima. Mi sento più leggero una volta svuotate le lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi in ogni momento del giorno.

A scuola le trattengo sempre, anche quando sento di voler solo scoppiare in un pianto liberatorio.
Una volta a casa, tuttavia, do libero sfogo a quelli che sono i miei sentimenti repressi e lascio che le lacrime percorrano quel sentiero sulle mie guance che conoscono fin troppo bene ormai.
E in ogni caso sto bene attento ad asciugarle prima che i miei genitori tornino a casa.

Ed è cosi che penso di essere: infinitamente fragile. Anche se cerco di non sembrarlo troppo agli occhi degli altri .

Il pianto è un canale di espressione per me, che io lo voglia o meno, e se mi fosse tolta la possibilità piangere, non saprei più come palesare i miei sentimenti.

A quando smetterò di pensare a cose come la XEROFTALMIA, e mi distrarrò un po',
Changbin.

In fondo Felix lo sapeva già.
Aveva capito che dietro a quel muro di timidezza in cui si rifugiava Changbin, c'era solo un ragazzo troppo sensibile per venire compreso.

Anche io piango spesso, sai.
Prima di addormentarmi, sotto le coperte, con la luce spenta.
E penso a quanto io sia un disastro.
E penso a te e quanto ti vorrei accanto, ma semplicemente non posso averti.
Fa male, e non ci ho fatto ancora l'abitudine.

Felix appoggiò la matita accanto a sé e, quasi come fosse ormai una consuetudine, girò pagina.

Felix appoggiò la matita accanto a sé e, quasi come fosse ormai una consuetudine, girò pagina

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