I believe in you

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Clarke, Bellamy, Kane, Jocelyn e Jaha erano riuniti mentre tutti si preparavano ad assistere al combattimento prossimo ad arrivare.

Jaha aveva insistito sul fatto di usare il Conclave come scusa per appropriarsi del bunker, cosa che gli era stata categoricamente vietata e da allora era calato il silenzio.

A romperlo fu Gaia.
"Popolo del Cielo" esordì arrivando "tre consiglieri dal Uorgeda, gli altri a rapporto nella zona di sicurezza, subito."

"Andiamo, dobbiamo preparala" disse Kane facendo cenno a Bellamy e Jocelyn.
"Questa conversazione non è finita" disse Jaha "l'onda mortale arriverà fra tre giorni, eppure siamo qui a giocarci la sorte con un combattimento?"
"La sorte di tutti i popoli, hai sentito Luna" gli ricordò Clarke.
"Lei è solo una dei tredici" rispose Jocelyn.
"Ti sbagli, non ricordi Joce? È una novizia sanguenero, è addestrata a combattere esattamente in questo modo"
"Vuoi imbrogliare Clarke?" Chiese Jocelyn in tono di sfida.
Dalla sua espressione la risposta era affermativa.
"Conosci le regole, se non le rispettiamo perdiamo, cioè moriamo" disse Kane categorico.
"Il problema non sono le regole Marcus, è la sfida" s'inserì nuovamente Jaha.

Jocelyn era davvero molto molto vicina a strangolarlo.
"Anche se fermiamo Luna, anche se Octavia trova il modo di vincere, siete davvero convinti che i terrestri accetteranno che noi saremo gli unici a sopravvivere?"
"Si" rispose Kane convinto. "Il Conclave è sacro per loro: rispetteranno il vincitore"
"Oppure" li interruppe Jocelyn "potremmo trovare il modo di condividere quel maledetto bunker"

Jaha e Clarke non parevano convinti, mentre Bellamy e Kane non trovarono l'idea malvagia.
"Ci penseremo a Conclave vinto" disse Marcus. "Non dare per scontato che sia già vinto" lo rimproverò la figlia.

Doveva solo sperare che Indra avesse convinto Octavia.
Speranza, tutto ciò che restava.

"Comunque che piaccia o meno, siamo tutti terrestri ora" disse Kane guardando serio Jaha.

Dopo che Kane ordinò a Clarke e Jaha di andare nella zona di sicurezza, Jocelyn afferrò Clarke per un braccio.
"Non fare stupidaggini" le sussurrò all'orecchio. "So che tu preparerai il bunker con tua madre"
Clarke la guardò, e dopo qualche secondo che Jocelyn la scrutava duramente, annuì.

Mentre si avviavano per incontrare Octavia, Bellamy disse a Jocelyn che Clarke sarebbe dovuto andare al suo posto.
"Io non saprei cosa dirle"
"Stai scherzando? Sei suo fratello" disse Jocelyn per scuoterlo "non essere con lei è peggio che dire la cosa sbagliata cento volte"

Il ragazzo annuì.
"Credi in lei Bell, e sopratutto ricomincia a credere in te stesso" disse prendendogli la mano.
Lui la guardò riconoscente e la strinse più forte.

Nella testa di Jocelyn rimbombarono tutti i "ti amo" che si erano detti.
Lo amava, lo amava come non aveva mai amato nessun altro, e se sarebbe morta per le radiazioni, beh, sarebbe morta con chi amava.

*****

Dopo aver avvisato Octavia sugli avversari e sulla pioggia nera, su come affrontare sia l'una che gli altri, Bellamy cercò di dare un'altro consiglio alla sorella: di nascondersi, nascondersi finché non sarebbero rimasti solo in due.
"Hai vissuto anni sotto il pavimento, usa questa cosa come ci ha insegnato la mamma" le disse.

"Bellamy non ha tutti i torti Octavia" Disse Jocelyn mettendole una mano sulla spalla "non hai bisogno di ucciderli tutti e dodici"

4-THIS IS IT THE APOCALYPSE // the100 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora