Cap.2

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-"addio puzza di zolfo"- dico mentre cammino nei marciapiedi del mondo di sopra. In realtà potrei urlare tutto quello che voglio nessuno mi sentirebbe o vedrebbe. Diciamo che questo è sia un pregio che un difetto, è un pregio così nessuno mi ferma facendomi domande strane del tipo:'come mai sei vestita così, c'è una fiera da qualche parte?'
Dall'altra è un difetto perché non posso avere amici al di fuori di demoni e diavoli.
Mentre ero immersa nei miei pensieri, come al solito, dò una spallata ad un ragazzo molto più alto di me, quest'ultimo, con mio stupore, si gira:-"Hey, stai attenta a dove vai!"-
Lo fissò incredula -"tu, riesci a vedermi?"- il ragazzo a questa domanda mi guarda stranito.
-"certo che riesco a vederti!"- il ragazzo è accompagnato da un gruppo di persone, credo siano i suoi amici, che lo guardano perplessi, un ragazzo con i rasta e gli occhi nocciola dice :" Hey Diego, tutto apposto?"- a questa domanda il ragazzo si gira.
In quel momento Enrico mi prende il braccio e correndo mi porta via.
-"Hey! Fermo!"- gli dico cercando di fermarmi, ma lui essendo troppo forte mi trascina via.
Arrivati vicino alla chiesa del paesino si ferma.
-"ma che ti è preso?!"- gli dico guardandolo dritto negli occhi, e come sempre, mi perdo nello sguardo demoniaco. I demoni hanno tutti degli occhi particolari, occhi che se guardi ti incanti. Enrico ha gli occhi sia marroni che azzurri, è un miscuglio stupendo che porta ad incantarsi ad ogni sguardo.
-"ascoltami"- dice Enrico schioccando le sua dita davanti ai miei occhi -"quella persona, non so come, ti vedeva. E sta cosa non mi piace proprio per niente"- dice muovendosi da un piede all'altro.
-"andiamo al parco và"- detto questo, senza lasciarmi il braccio, mi trascina al parco.
Attraversiamo i cancelli del parco e ci fermiamo, Enrico si gira e mi guarda, io mi accorgo che mi tiene ancora il braccio:
-"puoi lasciarmi ora!"- lui appena sente queste parole mi lascia il braccio di scatto e si gira.
-"Enrico,  tutto apposto?"- gli dico cercando di guardarlo in faccia, ma a ogni mio movimento lui riesce sempre a coprirmi la visuale dandomi la schiena.
-"devo andare, te resta qui!"- dopo avermi detto questo scompare lasciando solo delle piccole nubi nere.
Resta qui.... sì certo come se lo ascoltassi.
Inizio ad incamminarmi verso il parco giochi, ho sempre amato i bambini: anime felici e spensierate racchiuse in un corpicino minuscolo e indifeso.
Mi siedo in una panchina coperta da un albero a guardare i bambini che giocano rincorrendosi, cadendo e gridando.
Qualcuno mi si siede accanto, io mi giro per vedere chi è, ma lui mi precede: -"Sei la ragazza di prima?!"-
Mi ritrovo davanti il biondo che si era accorto di me.
-"dove sono i tuoi amici?"- gli chiedo guardando dietro di lui.
-"mi hanno lasciato qui, dovevano andare a fumare"-
Io l'ho guardo negli occhi, ha dei banalissimi occhi castani, non potrebbe mai essere un demone.
-"che begli occhi"- mi dice toccandomi la guancia ma la ritrae subito, come se si fosse scottato.
-"Ahi!"- si lamenta -"ma scotti!"- mi dice in tono preoccupato.
-"tranquillo, sto bene!"- dico mettendo le mani davanti -" solo è meglio che non mi tocchi"-
-"i tuoi occhi sono strani, sembrano marroni eppure c'è qualcosa che non và"- mi dice lui avvicinandosi e entrando nel mio spazio personale.
Io rimango ferma fissandolo negli occhi, quando, a un certo punto, una mano allontana il ragazzo biondo spingendogli indietro la testa.
Mentre il ragazzo si lamenta io mi volto per vedere chi può essere, anche se so già arrivare ad una conclusione.
Enrico è dietro la panchina che guarda con odio il ragazzo biondo.
-"E tu chi saresti? Il suo ragazzo?"- chiede il biondo massaggiandosi la fronte.
-"No, ma non la devi toccare"- poi aggiunge -"piacere Enrico"- e gli allunga la mano che il ragazzo accetta volentieri.
-"Diego"- dice stringendola.
In quel momento si sente una voce maschile che lo chiama.
Lui si gira, saluta e poi si rigira verso di me.
-"sono i miei amici, forse è meglio che vada"- mi dice sorridendomi e alzandosi dalla panchina -"spero di incontrarti presto"-.
Enrico risponde prima di me -"io no, sto bene così grazie"- dice mettendo il suo solito sorrisino furbo.
Io tirandogli uno schiaffo sul braccio rispondo a Diego: -"lo spero anch'io"- detto questo lui ritorna dai suoi amici.
-"sai che non puoi vero?!"- mi dice Enrico.
-"cosa? Farmi degli amici?"- gli chiedo voltandomi a guardarlo.
-"no, avere un amico umano, che ti vede! Non è un buon segno, potrebbe essere una mezza creatura o peggio un esorcista!"- mi dice mettendosi davanti a me.
-"ma finiscila! Quello un esorcista?"- dico guardandolo storto -"non dire boiate!"- detto questo mi alzo, lo scanso e lo supero.
-"andiamo? Hai del lavoro da fare agli Inferi, ti ricordo"-
-"andiamo andiamo"- mi dice lui raggiungendomi.

E se fossi diversa?Where stories live. Discover now