●I'm bulletproof, nothing to lose❎●

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-Titanium, Charlie Puth

"Arriva sempre un momento in cui ti stanchi. Di inseguire, ti stanchi di aspettare. E lasci solo che le cose accadano... non so cosa ne sarà della mia vita da adesso in poi, ma stai sicuro che prima o poi arriverà il momento in cui ci abbracceremo di nuovo, e finalmente sarà tutto come prima."

Finita la lettera chiusi il cassetto e feci un sospiro. Era quasi un anno che rileggevo ogni giorno quella lettera. Tutto era cambiato da quando lui se ne era andato. Aveva cambiato tutto. Lui non c'era più, e mai sarebbe tornato.

Uscii definitivamente da quella stanza, la chiusi a chiave, mi armai del mio sorriso più finto e scesi giù dai miei cugini, che stavano già facendo colazione.

"Giorno" dissi scompigliando i capelli alla piccola Camille e dando un bacio sulla fronte ad entrambi i miei cugini.

"Giorno" mi risposero entrambi in coro.

La piccola Cami mi fece un cenno con la manina, ormai avevamo perso tutti la speranza che iniziasse a parlare.

"Oggi non ci sono a pranzo, non preoccupatevi ci vediamo pomeriggio." dissi iniziando a prendere lo skate.

"Dove vai?" mi chiese Sebastian.

"Boh, mi faccio un giro al parchetto."

"Prendi un ombrello che sta per piovere."

"Fa niente, a dopo."

"A dopo."

Come uscii dal cancello salii sul mio skate, mi misi le cuffiette e partii. Avevo il volume al massimo, non mi accorgevo di quello che mi succedeva intorno, un pò come la mia vita in generale, ma in questo modo mi accorsi di una macchina che mi stava per prendere sotto solo quando mi suonò dopo che le sfrecciai davanti tagliandole la strada.

Arrivai al parchetto, mi sdraiai sull'erba e iniziai a guardare le nuvole. Ogni tanto mi fermavo a guardare il cielo, ero convinta che infondo infondo, lui mi guardasse e mi guidasse su cosa fare.

Mentre mi perdevo tra i miei pensieri, arrivò un ragazzo, si sedette vicino a me, e dopo un pò mi disse:"Ti piace tanto quella nuvola? La stai osservando da tantissimo tempo..."

"Da quanto mi stai osservando?" dissi continuando a guardare il cielo.

"Da quando hai tagliato la strada a quel ragazzo, da quando l'hai mandato a fancu*o senza guardarlo, e da quando sei arrivata qua."

"Insomma, la tua vita non è molto interessante se pedini ogni persona che taglia la strada a qualcun'altro."

"No, in realtà sei la prima che "pedino"" disse facendo i segni delle virgolette quando disse l'ultima parola.

"Dovrei essere onorata di ciò?" dissi ridendo.

"Ovviamente!"

"Allora da ora in poi sono onorata di essere stata pedinata!" dissi girandomi verso di lui e mettendo una mano sul cuore.

"Ancora con questa storia? Non ti stavo pedinando, semplicemente mi sono incuriosito... non so, qualcosa mi diceva di venire qui e conoscerti, che non sarebbe stata una perdita di tempo e che..." ma mentre stava parlando, iniziò a piovere.

Subito corremmo sotto un albero per ripararci almeno un poco anche se eravamo già fradici.

"E ora che facciamo?" chiesi sperando mi dicesse che aveva la macchina e che mi desse un passaggio.

"Sediamoci qua e aspettiamo, io anche sono a piedi... metti un pò di musica buona e speriamo finisca presto di piovere."

"Quanto odio la pioggia!" dissi appoggiando la testa sulla gambe, per poi cacciare gli auricolari e passandogliene una.

e se fosse il passato a tormentarmi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora