Arrivo A LA

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Le settimane volarono via come il caldo insopportabile e il primo agosto fece capolino sul calendario degli alunni di quarta e quinta liceo.
Non che fosse emozionante ritornare a scuola. Specie ad agosto. Però andare a studiare a Los Angeles era una buona scusa anche per divertirsi, quindi la aspettarono molto freneticamente.
Marinette aveva già preparato la valigia. Dopo una decina di volte, anche più, quando la ragazza si rendeva conto di aver dimenticato qualcosa e andava in paranoia. Allora controllava tutto nella lista per 20 volte.
Nora era visibilmente preoccupata dalla partenza della sua sorellina, ma i genitori la rassicuravano.
Gabriel stava ore e ore nel suo ufficio. Nathalie alle volte passava di lì per consegnare moduli o fascicoli e lo vedeva pensieroso davanti al consueto quadro della moglie.
<Intende attuarlo ora il piano? O è la partenza di Adrien che la preoccupa?> chiese.
<Il piano è già stato progettato. Devo solo aspettare. E per Adrien...si, mi mancherà. Era l'unica cosa che mi rimane di lei>
<Capisco>
Sebbene questo era preoccupato, o per meglio dire, già sentiva la mancanza del figlio, non andava da lui, ma stava a fissare il quadro della moglie come se in quello vedesse perfettamente anche il figlio. Era comunque lo stampo di sua madre.
La porta si apri lentamente e Gabriel non si mosse.
<Io vado papà...> la voce debole di Adrien risuonò nell'ufficio.
Gabriel Si voltò e vide il figlio con due valigie alle mani.
<È già ora?> chiese avanzando.
<Si, tanto a te non farà differenza se me ne andrò. Tanto non mi calcoli mai>
<Non è vero. Ci tengo a te> replicò Gabriel calmo.
<Non lo stai dimostrando molto bene>
<Non ti sto privando di niente> rispose serio.
Adrien sorrise amaramente <Non è del bene materiale che ho bisogno, ma dell'amore paterno, quello di cui mi hai sempre privato da quando se n'è andata la mamma>
Gabriel chiuse gli occhi. Sembrava visibilmente triste. Nonostante ciò Adrien lo abbracciò.
Era il solo modo per fargli capire tutto per Adrien. Era cosi che la madre, una volta, sentiva che qualcosa non andava nel figlio, ma sapeva anche che il padre non lo avvertisse.
Per lui era Un semplice abbraccio, di breve addio.
Marinette dopo aver salutato i suoi era andata un attimo da Maestro fu. Anche se a Parigi non si verificavano più akumizzazioni, comunque lui aveva paura, perché se fosse successo, loro non sarebbero stati a Parigi.
Alle 9 l'aereo decollò, e con questo anche il problema di Marinette. Non era riuscita a parlare a Luka. Era andata a salutarlo e lui come sempre era stato molto dolce con lei, non se la sentiva di dirglielo. Alya aveva ragione. Doveva dirglielo molto prima ma non era riuscita nemmeno alla fine.
Il viaggio su infinito. Sembrava che l'orologio avesse messo il rallentatore nella localizzazione Portogallo-New York. Da più di due ore non videro altro che l'immenso oceano. Sebbene ne fossero usciti e l'avvistamento della statua della libertà li avesse fatti esultare. Non erano arrivati. Però almeno erano in America. Plagg dormì per ben 12 ore di fila nella tasca di Adrien. Pensò lui che se almeno dormiva avrebbe fermato la tentazione di andare da Tikki, sapendo che la sua portatrice era dietro di lei e che probabilmente la sua Kwami era nella borsetta.
Dopo altre infinite ore erano atterrati a Los Angeles visibilmente distrutti. Chloe era sorretta a braccetto da Sabrina. Marinette avrebbe voluto esser sorretta da Adrien ma questo tirava le valigie con il muso di Ninò incollato alla spalla come addormentato. Fece ridere Alya, e gli tirò un calcetto sul sedere, il quale risvegliandosi prese a rincorrere la ragazza e Adrien rideva.
Lo stabile davanti a loro da fuori sembrava molto grande. A Marinette ricordò molto i classici college che leggeva nelle storie americane. Be in effetti un po' ci assomigliava.
L'ingresso era molto ampio e pulito. Bianco con qualche particolare oro e nero.
Marinette vide delle scale al lato destro. Pensava fossero o il piano delle aule o i dormitori.
Erano 4 piani in tutto. Oltre l'atrio, il primo piano era dedicato a 10 aule, il secondo piano altre 10 aule e i due piani seguenti le camere con i letti.
Le quinte erano nell'ultimo piano. Le quarte, quale la classe di Marinette al terzo piano. Una volta capite le disposizioni delle camere e chi doveva stare in camera con chi si erano tutti buttati sui propri letti esausti.
Marinette aveva scelto di stare con Alya, anche se questa aveva preferito molto più volentieri di stare con Ninò. Ma non voleva far stare da sola l'amica visto che a loro sorpresa erano letti matrimoniali. Ma poco importava a loro.
Adrien era con Ninò il quale aveva già piantato un impianto stereo in camera.
Chloè aveva acconsentito di dividere la camera con Sabrina, la quale ne fu molto entusiasta. Rose e Juleka erano insieme. Alix aveva litigato in ogni lingua possibile, lei voleva stare con Mylene, ma l'ultima aveva promesso a Ivan di stare con lui...quindi era finita in camera con Kim.
<Vero che tu hai la forza di disfare i bagagli?> chiese Alya all'amica.
Questa stava beatamente dormendo ancora con le scarpe addosso.
Quella sera Ninò attaccò con il suo stereo facendo sentire canzoni pop in tutto il piano, sebbene alcuni professori di tanto in tanto salivano al terzo piano per controllare da dove venisse la musica, ma quando arrivavano su Ninò automaticamente spegneva lo stereo ridendo come un matto con Adrien.
<Quei due se la stanno proprio spassando...> rise Alix <Sai che metà del letto è mio vero?> chiese poi rivolto a Kim che aveva disteso gambe e braccia per tutto il letto.
<Ninò abbassa!> si sentiva dall'altra parte del corridoio. Adrien urlava cercando di farsi sentire da lui e diminuire il volume.
<Dovremo fare una Chat di gruppo> propose Alix e tutti i cellulari della quarta liceo squillarono con il messaggio di invito nella chat di gruppo creato da Alix.
<Comunicheremo così nel caso arrivino i prof, almeno Ninò potrà spegnere prima lo stereo ;)>
I primi giorni non fecero quasi nulla Alle lezioni. Il difficile era abituarsi all'inglese. Cosa che mandò fuori di testa Alix.

Miraculous - Quando Tutto Ebbe Inizio...Where stories live. Discover now