Chapter Eighteen

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Quattro giorni dopo la partenza, io e Roger ci siamo sentiti costantemente, mattina, pomeriggio, sera e notte fonda.
Non erano mancati i litigi e le volte in cui mi aveva raccontato di qualche ragazza che ci aveva provato con lui e gli altri ragazzi.
Il mio pensiero era subito andato alla gelosia di Holland, perché se avesse saputo che delle ragazze circuivano Brian anche solo con il pensiero, sarebbe partita all'istante per marcare il territorio.
A causa delle ragazze, a volte, non gli avevo risposto al cellulare, conquistandomi dei grandi rimproveri e punizioni.
Non gli avevo dato alcuna importanza, sicura del fatto che al ritorno non avrebbe badato a tutto ciò se non ad assicurarsi che Caine non fosse stato nei dintorni.

Dopo aver guardato l'orologio dal telefono, annodo al meglio la cintura del mio accappatoio, asciugandomi velocemente, certa che a breve squillerà il primo, riascoltando finalmente la voce di Roger, sentendo l'estrema mancanza seppur siano passate solo poche ore dalla sua ultima chiamata.
Mi infilo rapidamente l'intimo, scegliendone uno nero e porpora in pizzo, per poi avvertire il cellulare vibrare, prendendolo subito, rispondendo a Roger mentre mi distendo sul letto.

" Taylor! "

" Dolcezza, disturbo? "

" Ho appena finito di docciarmi. Che succede? "

" Oh.. ho finito poco fa. Una ragazza ha lasciato le sue mutandine e il suo numero di telefono fuori dal camerino. "

Resto in silenzio, decidendo di non mostrare il mio totale disappunto, per poi avvertire la sua risatina dall'altra parte, mordicchiandomi il labbro inferiore.

" Mi manchi. "

" Tu non mi manchi, qui ho trovato un bel ragazzo. "

" Alena, quando tornerò non avrai nemmeno una carezza dal sottoscritto. "

" Bene, le chiederò all'altro. "

" Alena. "

Al suo tono di rimprovero, mi mordicchio il labbro inferiore, chiudendole gambe, strofinandole fra di loro, per poi decidere di provocarlo.

" Lo accoglierò in intimo, non mi va di vestirmi. "

" Non provarci! "

" Non ci provo, lo faccio. "

" Alena, dannazione! Sei in astinenza da adesso. "

" Va bene, Roggie, ma io accoglierò comunque il ragazzo in casa. "

Avverto uno sbuffo dall'altra parte del telefono, riconoscendo la frustrazione di Roger, continuando a torturarmi il labbro, sentendolo poco dopo rosso e caldo, simulando, poi, un ansimo.

" Non lo stai facendo sul serio.. No, Alena! Mi condanni così!"

" Ti voglio, Roger! "

" Tu sei una stronza. Roggie sta... dormendo! Anzi, non proprio! "

" Se dorme, vado dal ragazzo. "

" Non c'è nessun ragazzo, ed io sono certo che se fossi stato lì, ti avrei strappato tutto di dosso e, adesso, staresti gemendo."

" Taci, Roger. Hai detto che sono in astinenza. E poi, chi ti dice che io abbia ancora il reggiseno e le mutandine? "

Dopo la mia domanda, cala un lungo istante di silenzio, trattenendomi dal ridere a causa della sua reazione, per poi decidere di attendere una sua risposta, che non attende ad arrivare.

''Sei nuda? ''

'' Forse, sì. ''

''Dannazione... questi giorni sono interminabili! ''

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