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~ Libri ~

«Non ero mai stata in giro per la città con ancora tutti i negozi chiusi». Rivelai a Jason mentre camminavamo per i marciapiedi vuoti. «Mi piace questa atmosfera calma, è un gran peccato come si perda durante il giorno».
Seppur fosse metà dicembre e Jason avesse addosso solo una giacca di pelle - sotto alla mia sciarpa di lana non comprendevo come ci riuscisse - avevamo scelto di passare un po' di tempo in giro per la città ancora isolata. E per Gotham era una cosa particolare avere le strade vuote, visto come anche di sera popolavano di criminali.
Jason mi sorrise e annuì.
«Sì è un vero peccato», fu d'accordo lui, «infatti faccio sempre quattro passi a quest'ora, mi rilassa».
Lo guardai un attimo titubante.
«E quando dormi?»
«Mmh?»
Roteai gli occhi al cielo, per l'amor degli dei se questo uomo era difficile da aprire! Molto più semplice scartare un chupa chups.
«Prima hai detto di avere un lavoro notturno; adesso hai detto di fare sempre una passeggiata a quest'ora: quando dormi?»
Jason ridacchiò e il mio cuore fece un capitombolo a quel suono, era leggiadro ed elegante.
«Non spesso», mi rispose dopo un attimo. «Di solito riposo solo un paio d'ore in dormiveglia qua e là. Dormirò un paio di volte al mese, se va bene».
Fissai l'uomo e mi ritrovai preoccupata per la sua salute. Perché non dormiva? Avrei potuto fare qualcosa?
Jason si fermò all'improvviso e mi prese per un polso. I miei occhi si dilatarono e trattenni il respiro mentre vidi la mano libera viaggiare fino a quando il suo pollice non fu appoggiato sul lembo di pelle tra le mie sopracciglia.
«Non dovresti preoccuparti per me», mi suggerì mentre massaggiava il piccolo pezzo di pelle. Quel gesto stava mandando in tilt il mio sistema nervoso e, anche se lui non diceva nulla, sapevo di essere ormai rossa pomodoro.
«Non dovrei essere la causa delle rughe di nessuno». Aggiunse lui con un sorriso triste, distogliendo gli occhi da me. Sentii qualcosa rompersi dentro di me a quell'espressione triste e mi ritrovai a chiedermi quanto l'uomo fosse in realtà ferito, nel profondo.
Jason dovette aver sentito il mio stato d'animo poiché in pochi secondi cambiò totalmente discorso e il suo umore.
«Oh! Non sapevo avessero aperto una nuova libreria da queste parti!» Esclamò fiondandosi davanti alla vetrina piena di libri e un cartello con scritto: "Nuova apertura".
Rimasi ferma un attimo sul marciapiede prima di sospirare e voltarmi verso l'uomo.
Non sapevo perché, però mi sentivo infastidita dal fatto che Jason fosse così restio ad aprirsi. Ero consapevole di come ci conoscessimo solo da poco più di un'ora e in realtà non sapessimo nulla l'uno dell'altra.
Eppure lui era entrato nella mia vita nel momento peggiore e aveva deciso di sprecare quelle ore della sua giornata con me, senza neanche darmi una spiegazione. Il fatto che mi avesse chiesto di fidarmi di lui, un estraneo, per riuscire a ritrovare un motivo per vivere - non ero così stupida da non aver capito perché mi avesse chiesto dodici ore della mia vita - per poi non fidarsi di me quel tanto da aprirsi su certi traumi, mi rodeva un po' lo stomaco.
Il mio corpo e la mia mente stavano cercando un modo di legarsi a quell'uomo, non solo per darmi un motivo per non ritornare sul palazzo di quella mattina, ma anche perché sentivo come Jason fosse molto simile a me. E di certo non volevo che mai nessuno soffrisse nello stesso modo in cui stavo soffrendo io.
«Ti piace leggere?» Gli chiesi appena lo ebbi raggiunto davanti alla libreria. Se non riuscivo ad aprirlo come un uovo di pasqua sui suoi traumi almeno volevo conoscerlo un minimo.
«Sì, molto», mi rispose studiando i titoli esposti. «A te?»
Gli sorrisi e per un attimo fui spaventata della rigidità delle mie guance a quel gesto. Da quanto non sorridevo davvero? Ma soprattutto da quanto qualcuno non dava per scontato i miei hobby e mi chiedeva cosa mi piacesse fare?
«È uno dei miei hobby preferiti».
Jason si voltò e il mio cuore non potè fare a meno di perdere un battito quando vidi l'espressione di pura felicità dipinta sul viso di lui.
«Che generi preferisci?» Mi chiese ancora, cercando di contenere, orribilmente, il suo eccitamento. Ridacchiai un attimo sotto i baffi poiché in quel momento mi sembrava un bambino a Natale.
«Un po' tutti», risposi infine, «maggiormente leggo fantasy e young adult, piccoli difetti rimasti dall'adolescenza». Gli spiegai. «Se scritti bene mi piacciono anche libri storici e horror».
Jason annuì comprendendo i miei gusti.
«Io sono più sul genere giallo...» Disse con tono dolce amaro.
Alzai un sopracciglio.
«Non ne sembri molto sicuro». Lo incalzai.
Jason si grattò la testa a disagio.
«No, no ne sono sicuro... Solo che...» Ma lasciò la frase a metà, come se si vergognasse.
«Solo che?» Chiesi, sperando in cuor mio di riuscire a farlo aprire un poco.
«Solo che mi sono avvicinato al genere grazie a mio padre...» Concluse con un sospiro. «Ed ora mentre leggo un libro giallo vengo ricordato come il nostro rapporto sia degenerato negli ultimi anni, quasi da non riuscire a rimanere da soli senza litigare».
Gli misi una mano sulla spalla e quando i suoi occhi chiari, pieni di tristezza, incrociarono i miei scuri gli sorrisi, facendogli capire che sapevo benissimo cosa stesse passando. Jason dovette aver compreso il messaggio poiché mi sorrise nello stesso modo.
«Qual è il tuo libro preferito?» Mi chiese dopo qualche minuto di silenzio.
«Mmh..» Riflettei un attimo. «Non ne sono sicura, ci sono due o tre libri senza cui non potrei vivere. Il tuo invece? Sempre un giallo?»
Sul volto di Jason comparve, per l'ennesima volta quella mattina, un sorriso affettato.
Oh dei!
«Nah, per nulla giallo». Rispose. «Il mio libro preferito è il Kamasutra».
Il mio volto si contorse in una smorfia di disperazione.
«Io ci rinuncio con te». Gli dissi prima di riprendere a camminare in una direzione a caso, l'importante era mettere più distanza possibile tra me e quell'idiota.
«Eddai Laila!» Mi richiamò lui, divertito. «Cosa ti aspettavi da me?»
Non potei fare a meno di sorridere a mia volta.
Mi era mancato sorridere.

12 Hours Of Unkown || A Jason Todd's Fan Fiction #wattys2019Where stories live. Discover now