capitolo 15

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Il viaggio fu tranquillo, temevo di imbattermi in mostri o cose del genere ma grazie al cielo non fu' così. Impiegai un'ora per raggiungere Castelvania grazie al buio della notte, correndo come una forsennata.
Quando misi piede nel villaggio, venni presa dalla nostalgia. Nonostante i suoi abitanti mi avessero fatto passare le pene dell'inferno, restava comunque il mio villaggio natio.
Raggiunsi l'abitazione dell'unica persona che mi aveva sempre sostenuto. Col respiro pesante, bussai un paio di volte e cominciai a pregare, sperando che ad aprirmi non fossero i suoi genitori.
La porta si aprì rivelando un bel ragazzo.
- Luna? - disse Percifal sorpreso - ma... ma che ci fai qui? Nom eri morta? E come sei vestita? -
- E' una lunga storia - gli spiegai abbracciandolo - ho bisogno di nascondermi, i tuoi sono in casa? -
- Sono di sopra che dormono - sussurrò lui accigliandosi - vieni, ti porto nella stalla-
Mi accompagnò nella stalla dietro la sua abitazione ed iniziamo a parlare. Gli raccontai tutta la storia, inclusa la parte di Lucy. A un certo punto scoppiai a piangere, tirando fuori la rabbbia e il dolore di quanto avevo scoperto. Percifal ascoltò il mio racconto, visibilmente sconvolto, cercando di confortarmi.
Quando finii la storia, mi domandò - e non si sono accorti della tua fuga? -
Scossi la testa mentre asciugai le lacrime - per il momento no. È probabile che se ne accorgeranno domani mattina-
Percifal si fece meditanbondo - qui tutti ti credono morta. Se ti vedessero cercherebbero di ucciderti, soprattutto se sapessero cosa sei -
- Lo so - sussurrai tristemente - ma per ora non volevo restare là... avevo bisogno di scappare -
Mi accarezzò una guancia, scoccandomi un'occhiata dolce -sono felice di rivederti, Luna. Soprattutto nel saperti sana e salva-
Mi tuffai fra le sue braccia, cercando di calmare i singhiozzi e il respiro. Percifal mi era mancato da morire.
- Ora devo tornare a casa - disse lui sciogliendo l'abbraccio - devo andare a dormire, domani devo alzarmi presto... cerca di dormire, domani ti porterò del cibo e poi vediamo cosa fare -
- ok - sorrisi - grazie, Percifal -
Lui fece un sorrisetto ed uscì dalla stalla.
Mi sdraiai sul fieno, pensando agli altri. Chissà cosa stavano facendo al palazzo... Drake si sarà accorto che sono scomparsa? Probabilmente mi crederà in camera mia su tutte le furie.
Mi coprii gli occhi con le mani, ho ricevuto troppe rivelazioni in una serata sola, avevo mal di testa. Cercai di addormentarmi, l'indomani avrei pensato al da farsi.
Un forte rumore mi svegliò alle prime luci dell'alba, sembrò quello di una folla inferocita.
- Ma che succede? - esclamai allarmata, rizzandomi a sedere.
- È qui dentro - disse una voce.
- Aprite la porta, dobbiamo prenderla! - disse un'altra.
Allarmata, istintivamente mi guardai attorno per vedere se c'erano via di fuga ma, a parte la piccola finestrella, ero in trappola. Il mio respiro si fece accelerato mentre il panico cresceva sempre più.
Sfondarono la porta e mi ritrovai con tutti i miei compaesani armati di forche. Mi sentivo un topolino in trappola, come hanno saputo che ero qui?
Automaticamente il mio sguardo cadde su Percifal. Era lì, davanti a me.
- Ottimo lavoro, Percy - disse un nerboruto - ecco la prova concreta che è un mostro! -
- I mostri stanno solo con i mostri - disse un'anziana - e il fatto che sia ancora viva ne è la prova -
- Perché... perché l'hai fatto, Percifal? - balbettai al mio amico con le lacrime agli occhi - eri il mio migliore amico -
- io non sono amico di un mostro - replicò lui freddamente - sei solo una schifosa non-morta resuscitata da un mostro -
Quelle parole mi ferirono, soprattutto dette da lui. Io mi fidavo di Percifal e lui mi ha tradito.
Feci per replicare quando notai i suoi occhi. . Nonostante l'espressione minacciosa sul suo bel viso, non si estendeva fino allo sguardo. Sembrarono spenti, vacui, come quelli di una bambola.
Ancora prima di rendermene conto, due uomini mi presero per le braccia e mi portarono fuori di peso dalla stalla. Mi fecero male ma non ci feci caso. Il tradimento di Percifal era peggio.
Mi sentivo amorfa, non avevo la forza di reagire. Ero tornata lì convinta di trovare un amico e invece andavo incontro alla morte. Ne ebbi la prova quando raggiungemmo la piazza cittadina, avevano preparato tutto per il mio rogo.
Sentii le lacrime solcarmi il viso alla vista di quella pira, non riuscii a non pensare a Drake, ai miei amici mostri e alla storia che si stava per ripetere.
" Non di nuovo" pensai disperatamente.
All'improvviso si levò un'ululato che squarciò l'entusiasmo della folla inferocita. Tutti si guardarono attorno allarmati mentre io guardai in direzione del castello.
Avenne tutto così rapidamente. Due giganteschi lupi, grossi quanto un cavallo, raggiunsero la pira, devastandola. Il più grosso aveva il manto di un bianco quasi dorato mentre il più piccolo aveva il manto castano.  Capii subito chi fossero, erano Claus e Alina.
Poco dopo ci raggiunsero altre creature. I ghoul e i goblin, capitanati da Azazel, circondarono la folla mentre le arpie solcavarono i cieli scrutando fameliche le persone. Tra di loro vi erano anche delle gigantesche volpi a nove code, grosse quanto i due lupi che giravano intorno alla folla.
- Ha chiamato i rinforzi - urlò qualcuno tra la folla.
- Dobbiamo ucciderla subito - esclamò qualcun altro.
- Non credo proprio - disse una voce familiare.
Al suono di quella voce mi aprii in un sorriso, felice come non mai di saperlo lì.
Drake fece la sua apparizione insieme alla piccola Miyuki, scortati da non so quanti cadaveri.
Quella scena era spaventosa. Molti di loro erano mezzi decomposti mentre gli altri erano un cumulo di ossa tenute su con la magia, rendendo il tutto più terrificante.
- Vi consiglio di restituirci la ragazza - disse Drake tranquillamente - non vorrete che scateni le mie creature, vero? -

La sposa del Vampiro Where stories live. Discover now