Capitolo 17

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Louis's POV

Ero seduto a lato della panchina di un parco vicino a casa mia,Harry era sdraiato con la testa sulle mie cosce,tenendo gli occhi chiusi mentre gli pettinavo i ricci con le dita,perchè sapevo quanto gli piaceva.Mugolò quando gli tirai leggermente,prima di accarezzargli,giocherellai con un boccolo,arrotolandolo nel dito.Accarezzai le sue guancie rosee e paffute,mentre le sue labbra si storcevano in un sorriso angelico.Gli lasciai un bacio sulla fronte,prima di raccogliere dal prato accanto a noi,delle margherite,ma senza spostarmi.Staccai il gambo ad una,infilandola nel gambo della prima,ripetei l'azione,finchè non formai una corona di margherite.La poggiai delicatamente fra i ricci scuri di Harry,che sembrò apprezzare il profumo,siccome annusò l'aria,prima di sorridere con tanto di fossette.Mi piegai in avanti,baciandogli le labbra,mentre ancora sorrideva.Strinse la mia maglietta in un pugno,mentre la sua lingua s'insinuava fra le mie labbra,cercando la mia.Ci staccammo senza fiato,lo guardai estasiato,mentre si tastava i calelli,per capire cosa gli avessi messo.Rise piano,quando capì,che erano fiori.

"Grazie Boo"sussurrò prima di attaccare di nuovo le nostre labbra,tenendomi dalla nuca,attaccato a lui.

Sorrisi sulle sue labbra,mentre infilava un mano fra i miei capelli,scompigliandogli leggermente.Accarezzai il suo labbro inferiore con la lingua,facendolo gemere piano,mentre stringeva in un pugno,il mio ciuffo castano.Accarezzai la sua guancia,mettendo le mani a coppa,su entrambe.Sorrise ancora,prima di staccarsi leggermente per riprendere fiato,sfregando i nostri nasi l'uno contro l'altro.Risi,guardandolo negli occhi,così verdi e lucenti,non spenti come i miei.Tornò con la tesa sulle mie cosce,chiudendo di nuovo gli occhi.Osservai come il parco piano piano,si riempiva di bambini che giocavano con altri bambini o con i genitori,sorrisi spontaneamente,quando un bambino calciò la palla,facendola finire davanti alle mie vans.La presi in mano,aspettando che il bambino venisse a riprenderla.Mi corse incontro.

"È il tuo fidanzato?"chiese indicando Harry.

Annuii sorridendo,porgendogli la palla,che prese,tornando dai suoi amici.Era dolce,il modo in cui i bambini apprezzavano ciò che gli stava intorno,non come gli adulti,loro dovevano sempre trovare qualcosa che non va in tutto.

"Quindi io sarei il tuo fidanzato?"il tono di Harry era divertito,i suoi occhi erano ancora chiusi,mentre le labbra incespicate in un sorriso furbo.

Annuii arrossendo leggermente,lui aprì gli occhi baciandomi la guancia,poi baciò anche le mie labbra.Si staccò riluttante,prima di baciare il dorso della mia mano destra.

"Sono onorato"sussurrò facendomi arrossire ancora di più,e di conseguenza,facendolo ridere.

Tornai ad accarezzagli i capelli,mentre lui,giocava con la mia maglietta,alzandola ed abbassandola ogni tanto,ridendo.Sorrisi all'innocenza dei suoi gesti,era così dolce,che a volte pareva un bambino.

"Andiamo a fare una passeggiata qui in giro?"chiese.

"Certo,ma io mi sento nano con te che sei un gigante"mimai timidamente.

Lui rise.

"Ma tu sei nano"rise.

"Il mio nano"sussurrò a mio orecchio,baciando la mia guancia.

Sorrisi prendendolo per mano,intrecciai le nostre dita,mentre camminavamo in giro per il parco.Finalmente potevo dire di essere felice,perchè Harry era la mia felicità,era la mia vita.Il sorriso non mi lasciava più,mentre ridevo in silenzio,guardando la differenza della nostra altezza;io arrivavo a stento al suo avambraccio,mentre lui sembrava un gigante delle nevi.Sembravamo quasi padre e figlio,anche se è un riferimento stupido.Quando si fece tardi,ci avviammo verso casa,la gente ci guardava con disgusto in volto,come se fossimo nudi,ma io me ne fregavo,perchè io ero felice e basta,il resto non contava.Lasciai un bacio sulle sue labbra,quando si abbassò,prima di sorridergli e salutarlo con la mano.Lui sorrise,prima di allontanarsi verso casa sua,mentre io entravo nella mia.Mi lasciai cadere sul divano rilassandomi,tuttavia,la calma venne interrotta dal telefono che squillava.

Velocemente risposi,senza vedere chi fosse.

"Louis"una voce fredda parlò.

Merda.

"So che non parli perciò mi limito a spiegarti come stanno le cose.Io e tuo padre ci siamo lasciati,Lottie se ne è andata di casa per colpa tua,e beh,le tue sorelle sono ancora qui a Don Caster.Loro vogliono vederti,ma io non ti voglio qui,ok?Loro vogliono vedere il tuo 'fidanzato'.Perciò in questi giorni che io sarò via per lavoro,tu e il tuo amichetto verrete qui a badare le bambine"detto ciò,chiuse la chiamata.

In un certo senso ero felici e di vedere le mie sorelline,anche se mia mamma poteva chiedermelo meglio.Ora il problema era dirlo ad Harry.

Silence (Larry)[punk Harry]Where stories live. Discover now