prologo

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michael

Non sono mai stato un amante della fotografia. O almeno, non questo genere di fotografia. Apprezzo questa disciplina quando è una dote artistica, ma fotografare corpi mezzi nudi accatastati l'uno sull'altro, rendendo ragazzini giovani vittime di stereotipi assurdi su come dovrebbero o non dovrebbero essere, non è arte. È vizioso, irritante, ipocrita.

Però, mi servono dei soldi.

Mi sono trasferito a Melbourne da tre mesi ormai, il mio amico Calum non può continuare a pagare affitto, spesa e capricci da solo.

Ed è solo ed esclusivamente per questo se oggi sono qui. Questo edificio è grande, enorme, oserei dire. Penso che una sedia contenuta da queste quattro - anzi cento- mura costi più della mia vita stessa.

Il ragazzo davanti a me, che mi porge un contratto come assistente personale, sembra stranamente simpatico e accogliente. Ha un abbigliamento un po' snob, certo. Camicetta rossa ricoperta di piccoli fiori artistici di color azzurro. Pantaloni bianchi adornati di sottili righe rosse e stivaletti che potrebbero accecare un pover'uomo alla guida di un auto.

Non me, io non ce l'ho un auto.

Il suo nome è Andy.

La sua industria sforna modelli professionisti, collaboratrice con parecchie case di moda popolari in tutto il mondo, è la Andy's Company. Nome scontato per un ragazzo che sembra avere così tanta fantasia nell'abbinare colori improponibili.

Firmo il contratto, sotto il suo sguardo soddisfatto.

Spero solo che ne valga la pena.








sono tornata

Andy ; muke clemmingsWhere stories live. Discover now