"Untitled Love Story"

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INFORMAZIONI DI BASE

Titolo: Untitled Love Story

Genere: Storie d'amore

Tipologia: Storia a capitoli

Trama: "Il mondo spezza tutti quanti e poi molti sono forti nei punti spezzati. Lo dice Hemingway, e se è lui a dirlo, allora è vero. O almeno in parte.
Col non sa dire se è forte, ma che è spezzata sì, lo può urlare con tutto il fiato che ha nei polmoni e la disperazione attaccata alla gola. Ma non lo fa. Non le importa delle schegge che ha sul cuore, perché ha qualcuno da proteggere e che ha bisogno di lei. Perciò, si rialza e va avanti. Finché non si spezzerà di nuovo. Ma sarà in grado di rialzarsi ancora?"

Autore: daniga_

CRITICA

Trama **
Quando parliamo di Trama, noi del Club dell'Inchiostro ci teniamo a valutare, secondo la nostra opinione, sinossi e tema centrale della storia.

Inizierò dalla sinossi.

Mi dispiace, ma non mi dice granché. Trovo il tutto troppo superficiale.
Partiamo dal presupposto che non mi ha incuriosita per niente tanto da dire "Dai, leggiamola e scopriamo a cosa si riferisce"... e per me è un vero peccato, perché penso che un'ottima trama sia già un'ottima storia.
Oddio, ci sono anche casi straordinari, dove magari le storie non lo sono particolarmente, ma le trame sono ben scritte.
Partiamo dai punti che proprio non mi sono piaciuti:
- Quando citi Hemingway ti consiglio di prendere l'aforisma e riportarlo tra virgolette, segnando solo "Hemingway". Renderebbe secondo me. Dopo magari puoi mettere una tua considerazione inerente al "se è lui a dirlo...";
- Hai parlato della protagonista, Col, però non hai detto niente di lei né tanto meno di Daniel. Poi mi chiedo anche come mai nella sinossi l'hai chiamata "Col" e nei capitoli "Coly", avrei preferito una scelta omogenea, magari Col o Coly da entrambe le parti;
- Quando hai parlato del fatto che è "spezzata" potresti magari aggiungere il motivo per cui è così distrutta, magari una semplice frase tipo "una famiglia disastrosa/un amore nocivo..."
Insomma, penso che potrebbe essere più adatto magari scrivere qualcosa di più di ciò che aspetterà il lettore, lasciandolo sicuramente col fiato sospeso. Non sono un'esperta, ma penso che appunto una sinossi che anticipa ciò che prevede l'intera storia sia un ottimo passo.

Passiamo ora alla trama centrale della storia: quantomeno non è la storia del badboy con la ragazza sfigatella. Ha sicuramente una storia centrale più carina. Però il donnaiolo figlio di papà c'entra sempre. Persino io lo inserisco nelle mie storie, però dopo un po' diventa noioso. Sfatiamo tutti il mito di "After", va bene una, due, tre volte... Dopo diventa peggio di UNA QUALSIASI MATERIA NOIOSA - o "Storia della Magia col professor Cuthbert Ruf".

Per carità, non sopporto il "troppo veloce", tipo quando lui la considera già il suo porto sicuro... Non so, mi urta proprio!


Stile ***
Lo stile è piuttosto fluido. La scelta lessicale di alternare i punti di vista dei due protagonisti è interessante, purtroppo però dopo un po' di capitoli diventa, per quanto mi riguarda, pesante. Mi piacerebbe vedere ogni angolazione e ogni introspezione del personaggio, prima di vederlo da un altro punto di vista.
La premessa penso sia adatta. Sei riuscita a spiegare, in poche semplici righe, la scelta di titolo. Mi fa solo "storcere il naso" quel tuo 'Aspiranti lettori e lettrici'... Per carità, non esistono opposizioni da parte della "grande enciclopedia Treccani", ma aspirante, di per sé, significa "voler diventare qualcuno". Voler diventare un lettore mi sembra strano, assocerei il tutto allo "scrittore", a colui che scrive per passione, ma non sempre ha le capacità e le conoscenze per farlo.
Hai dedicato un capitolo alla "dedica", inserendone diverse. Ecco, a parer mio sarebbe bastato "A Laica, ..." a inizio capitolo, e lasciare come dedica l'aforisma di Montale, che di per sé regge molto bene. Diciamo che questo stile non mi ha convinta granché, ma non ha penalizzato la mia scelta di voto.
Mi piace la dedica all'inizio o la frase.
Iniziare un capitolo con "Requisito numero uno" è particolare, perché fai entrare subito il lettore nell'ottica di ciò di cui ha bisogno la protagonista, peccato però che un caffè bollente al pari di un termosifone non è proprio il massimo appena svegli... ti spiego più che altro cosa intendo: secondo me è esagerato dire "bollente come un termosifone", un semplice "caffè caldo" penso basti per far intendere che sicuramente ti sveglia meglio di un ice coffee.

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