Capitolo 9

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La mattina dopo mi sveglio da sola nel mio letto , Alison è sparita , allora mi alzo per andare a cercarla. Entro in cucina e vedo una splendida ragazza dai capelli biondi preparare la colazione. "Ehi Ali, che si mangia?" Le chiedo incuriosita da quell'odorino "Uova con pancetta, se non le brucio prima" risponde Alison mettendo su un sorriso che io le ricambio immediatamente. Facciamo colazione, colazione che tra l'altro era ottima ed io che non sapevo nemmeno che Alison sapesse cucinare, dopo ci 'avventuriamo' in quel luogo orribile chiamato scuola (è così che lo definisce Ali). A metà dell'ultima ora entra una signora in classe, deve essere la segretaria del preside, questa signora fa il mio nome ed io mi affretto ad uscire dall'aula. "C'è una chiamata per te , Emily" mi dice la segretaria alquanto seria "Ok grazie" prendo in mano il telefono della scuola e rispondo "Pronto?!" "Ciao Emily , la polizia è venuta a casa oggi , riguarda Maya, viene subito a casa che ti racconto" quelle parole erano interrotte dai singhiozzi, mia madre stava piangendo. Non faccio in tempo a dire niente se non un ok prima di correre a casa mia con tutta la fretta di questo mondo. Quando arrivo a casa vedo mia madre seduta sul divano della sala con una faccia sconvolta. "Che è successo? Che è successo a Maya?" le urlo contro disperata "Hanno trovato il corpo di Maya , ha avuto un incidente, è stata investita mentre tornava a Rosewood, mi dispiace" mi disse mia madre cercando di trattenere quelle lacrime che minacciavano di uscire da un momento all'altro. Io fisso le labbra di mia madre mentre pronuncia quelle parole prima di scoppiare in un pianto disperato. Quella sera non mangio assolutamente niente , sono troppo sconvolta per farlo. Passo tutta la notte seduta vicino alla finestra delle mia camera guardando la luna e le stelle , a Maya piaceva tanto guardare il cielo , dopo questo pensiero sento una lacrima bagnarmi il viso , così passo tutta la notte piangendo,ascoltando musica e pronunciando il suo nome. Mi sarei goduta di più la sua voce nell'ultima chiamata se avessi saputo che sarebbe stata l'ultima volta che avrei ascoltato quella dolce melodia uscire dalle sue labbra. Sono arrabbiata con me stessa, non ho nemmeno avuto il tempo di dirle addio, non ho avuto il tempo di stringerla un'ultima volta, non ho avuto il tempo di poggiare le mie labbra sulle sue, potevo rintracciarla subito e tenerla al sicuro tra le braccia ma non l'ho fatto e me ne pento , me ne pento davvero. Ora mi vengono in mente mille cose su di lei, fisso la nostra foto che ho messo sul mio comodino e alla quale avvolgo intorno il foulard che mi aveva regalato Maya l'anno prima, quando ci siamo conosciute. Passo così la notte , tra singhiozzi e ricordi , una notte orribile. Per fortuna che la mattina dopo è sabato , non avrei retto un giorno di scuola. Decido immediatamente di chiamare Alison, lei sa farmi sentire meglio anche se non è il momento adatto per vederla siccome ho tradito Maya con lei , ma ho bisogno di sfogarmi con qualcuno. Compongo il suo numero "Pronto?! Alison ho bisogno di te , puoi venire a casa mia?" le chiedo tra un singhiozzo e l'altro "Certo Emily , arrivo subito" mi risponde preoccupata, dopodiché attacca e sento un tu tu che me lo conferma. Mi sdraio sul letto stringendo tra le braccia un cuscino , è così che aspetto l'arrivo di Alison.

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