Capitolo 7

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In una cittadina vicino al mare una donna camminava sul litorale. Lei era Patrizia. Guardava spesso il mare pensando ai suoi sogni e lasciandosi cullare dai bei ricordi.
Patrizia aveva un dono: sapeva capire quando le persone non accettavano i giudizi.
Un uomo d'un tratto le si avvicinò per chiederle l'ora. Com'era bello! Sembrava che i raggi del sole lo accarezzassero e al contempo illuminassero lo spazio tra i due come in un quadro!
Ma Patrizia comprese bene dove l'uomo voleva arrivare e ne arrossì. Era forse lui quello giusto?
:-Te lo dirò-: rispose seria la donna e tornò a guardare il mare.
L'uomo ringraziò e poi andò per la sua strada. Patrizia lo seguì per curiosità fino a vederlo entrare in una casa.

E così Lorenzo si ritrovò di nuovo a dover aspettare in quel ufficio. Sarebbe stato sempre così evidentemente: lui in anticipo di almeno un quarto d'ora rispetto agli altri, controllato a vista da quattro energumeni del penitenziario e senza il permesso di dire neanche una parola, lì fermo ad aspettare.
Meglio se si fosse abituato in fretta.
Ma quanto era snervante aspettare!
Finalmente entrò qualcuno: Garcia e Reid. C'era Reid! Finalmente quei Labrador potevano andarsene! Si! Libertà!
Lorenzo cercò di abbracciare il suo tutore, ma una delle sue guardie del corpo speciali glielo impedì ricordandogli che non aveva diritto a nessun tipo di contatto fisico. Il ragazzo sbuffò.
Reid ne fu rammaricato, ma non poteva fare nulla: erano le regole. Firmò nuovamente qualcosa e poi si sedette vicino al detenuto.
:-Ho visto una caffetteria e ho voglia di caffè-: buttò velocemente in mezzo al piatto Lorenzo, così giusto per fare conversazione :-Ti prendo una tazza?-:
Reid scosse la testa ringraziandolo e accennando un piccolo sorriso. Trovava molto tenero come il ragazzo provava a fare il bravo con lui.
:-Però, è carina Penelope-: disse di nuovo il ragazzo sottovoce per non farsi sentire dall'agente Garcia, intenta a lavorare al computer lì vicino.
Spencer sorrise di nuovo.
:-Di che parlate, maschietti?-: chiese Garcia fingendosi acida
:-Lorenzo pensa che sei molto carina-: rispose Reid
:-Hai un bel vestito! Tutto colorato!-: aggiunse subito dopo il ragazzo :-Lo adoro-:
Garcia arrossì di piacere e tutta impettita e sorridente tornò a quello che stava facendo al computer.
Quando dopo pochi minuti arrivò tutta la squadra al completo l'agente Garcia iniziò a presentare il caso: ci si doveva dirigere in Cape May, una cittadina balneare del New Jersey, dove sono stati trovati due corpi di maschi adulti.
La prima vittima è Lucas Donald, 25 anni, del posto, era stato visto l'ultima volta su quella stessa spiaggia dove è stato ritrovato. Aveva l'abitudine di passeggiare ogni tanto proprio lì anche per molte ore, ma non è mai tornato.
La seconda vittima è William Law, 23 anni, un altro del posto, ma differentemente da Lucas è stato trovato morto a casa sua.
:-Potrebbero essere vittime di due diversi killer cosa fa pensare che siano stati uccisi dalla stessa persona?-: chiese Lorenzo perplesso.
:-Guarda bene la posizione dei corpi-: disse l'agente Jeraux :-Entrambi sono stesi per terra, con le mani sul grembo, le gambe giunte, gli occhi chiusi. Entrambe le vittime hanno la stessa espressione del viso. È tutto troppo simile, dev'essere per forza stata la stessa persona-:
:-E se aggiungiamo che anche costituzionalmente le due vittime sono molto simili possiamo benissimo dire che è proprio lo stesso omicida-: notò Reid
:-E poi entrambi sono stati assassinati nello stesso modo: pugnalati al petto almeno una decina di volte-: aggiunse Rossi :-Sicuramente eccesso di violenza: è inutile ai fini dell'omicidio pugnalare così tanto una determinante parte del corpo, seppur vitale-:
:-E allora perché li mette in quella posizione?-: chiese il ragazzo ancora un po' confuso :-Non sono un esperto, ma mi sembra una posizione un po' troppo rilassata per un omicidio dettato dalla pura violenza-:
:-Potrebbe essere senso di colpa-: gli rispose Spencer :-O potrebbe esserci dell'altro sotto che non riusciamo ad individuare-:
:-Dobbiamo partire tra 5 minuti quindi muoviamoci-: disse Emily con voce atonale :-Vi informo che anche stavolta non useremo il Jet, ma la macchina per andare sul posto-:
Tutti i membri della squadra diedero sfogo a espressioni di insoddisfazione
:-Ci metteremo una giornata intera!-: si lamentò Luke
:-Dobbiamo per forza fare questo piccolo sacrificio se vogliamo portarci D'Angelo-: sottolineò l'agente Prentiss e detto questo uscì dall'ufficio, seguita pochi minuti dopo dal resto della squadra.

SLASH SKILLING: crimini a pagamento (criminal minds fanfic)Where stories live. Discover now