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Percorrendo la navata in abito bianco Emma pensava che non riusciva a concentrarsi su quello che stava veramente per accadere.

Tra poco meno di un'ora sarebbe stata sposata con Killian Jones e non riusciva nemmeno a non perdersi tra i suoi pensieri. Ci si perdeva così spesso che a volte uscirne le faceva paura.

Erano passati solo due mesi da quando aveva conosciuto il pirata, ma era stata ben felice di accettare che le nozze si celebrassero il prima possibile.

Non aveva chiesto alla mamma perché avesse tanta fretta nel far celebrare quelle nozze, non le interessava il perché, voleva solo sposare Killian e dimenticare Regina.

E ora, eccola lì, camminava per la navata dell'enorme sala dove, anni addietro, i suoi genitori avevano coronato il loro amore.

Il vestito bianco da sposa le ricadeva aggraziato sul corpo formoso, mentre il velo bianco le copriva il viso.

James accompagnò sua figlia all'altare, poi raggiunse la coniuge e si abbracciarono guardando l'inizio della celebrazione; non si sarebbero mai aspettati di rivivere tale deja vu.

All'improvviso le porte furono spalancate e Regina, trionfante e adirata, fece il suo ingresso nella sala:

"Scusate sono in ritardo."

Emma non poteva credere a quanto Regina fosse bella. La maternità le stava d'incanto: era al quinto mese di gravidanza e il pancione da mamma cominciava a farsi vedere.

Il viso era scavato da grosse occhiaie e questo lasciava capire che aveva dovuto passare svariate notti in bianco.

Emma sentiva la potenza della sua magia scorrerle tra le vene, sentiva che la sua magia cercava quella di Regina; il suo cuore cercava quello della mora, ma non ebbe il coraggio di fare un passo.

"Cosa vuoi Matrigna? Perché sei qui? Sei venuta a rovinare un altro matrimonio?" 

Regina sorrise all'affermazione di Snow consapevole di essere sul punto di rovinare il matrimonio di Emma, o almeno sperava:

"Snow, mi dispiace, non vorrei rovinare questo matrimonio, ma c'è qualcosa che devo dire prima che questa unione diventi effettiva."

Gli occhi delle due donne si incrociarono ed Emma capì che non si trattava di una minaccia o di un sortilegio:

"Emma...
Avrei voluto scriverti una lettera, la lettera più bella di sempre, una di quelle che se le leggi ti si arriccia la pelle, ma ho deciso di venirti a dire ciò che sento da vicino. Ho saputo che in questi mesi non ti è andato nulla bene, e che hai pensato spesso che tornare insieme non sarebbe più lo stesso, ma io ho pensato ogni giorno a te. Io e te ridevamo davanti a tutto, un po' come bambine, prima che i nostri petti diventassero cuscini."

"Prima che questo buio restringesse i tuoi confini. Il colmo è che tu sia qui a dirmi queste cose il giorno del mio matrimonio."

Regina sospirò e fece un passo verso Emma; sentiva i versi di disapprovazione della folla e poteva quasi sentire sulla sua pelle che la bionda aveva ricucito le sue ferite con il filo spinato.

"Sono tornata da te, prima di oggi, il giorno del ballo, quando ti hanno presentato il pirata. Quella sera ti ho vista, senza il filtro della nobiltà, ubriaca in pista, ma eri bella quanto manco Merlino sà. -Si indicò il cuore- Ti aspetterò in questo posto, comunque vada, perché noi ovunque andremo torneremo sulla strada."

Emma scese dal rialzo che costituiva l'altare in cui il celebrante avrebbe dovuto iniziare la cerimonia. Passò davanti a duemila persone e non riuscì a vedere nemmeno un umano.

"Ti prego Emma, siamo fiori tra i mattoni, siamo come mani su una fiamma di un fuoco che non si è spento."

"Io e te ci capiamo, portiamo dentro cicatrici che non saneremo mai, cresciuti in fretta per colpa dei nostri stupidi titoli."

Regina non avrebbe mai pensato che la ragazza che le aveva promesso, quel giorno di quattro mesi prima, a darle una mano a trovare il suo lieto fine, sarebbe stato il suo.

Il cuore le scoppiò quando Emma si avvicinò e poggiò le labbra sulle sue. Fu un bacio delicato: un bacio di due persone innamorate che si erano mancate e cercate troppo a lungo.

La folla emetteva sempre mormorii tra l'eccitazione, lo stupore e la disapprovazione; emozioni ben visibili sui volti di Snow e Charming.

"Sono contenta che è finita la storia con lui, tu che fingevi di amarlo come ho fatto io anni addietro con re Leopold. Io ti conosco troppo bene, non ti vedevo felice, so che hai pensato di lasciare il reame con le tue amiche."

Con un' elegante rotazione del polso fece immobilizzare tutti i presenti e fece sparire Uncino, catapultandolo chissà dove.

"Non aver paura di me principessa, non ti farò più del male, ti metterò sempre al centro di tutte le cose che farò. Tu sai che sono vera, nonostante quello che sono stata e che cambiando atteggiamento non ho cambiato me stessa."

Emma sorrise a Regina e le accarezzò il viso, per poi accarezzarle il ventre rotondo; una lacrima le scese sul volto:

"Questi fantasmi corrono ma siamo più veloci, il passato non ci tocca non sentiamo più le voci."

Regina asciugò la lacrima sul volto di Emma, che sorrise. Le piacque definire quel momento "seconda chance".

"Ti ho vista piangere, piangere e ridere insieme, con te ho capito il significato del bene. E scusami se sono andata via, e ti ho lasciato qua da sola. Mi hai spesso fatto sentire con la magia, involontariamente, quanto ti mancassi e ho sempre avuto il cuore in gola percependoti, ma l'attesa ha solamente aumentato il desiderio."

Emma sapeva che era sbagliato, sbagliatissimo. Ma pur sapendolo, lo fece. Consapevole di sbagliare perseverò nell'errore. E tutto questo solo perché la rendeva felice.

Aveva capito di amarla quando non voleva che ogni suo abbraccio finisse o quando non le avrebbe mai più lasciato la mano. Aveva capito di amarla quando Regina iniziava a sorridere e lei a vivere.

Aveva capito di amarla quando alla sera sentiva il suo profumo su di se e la faceva sentire bene. Aveva capito di amarla quando si ingelosiva per nulla.

Aveva capito di amarla quando ogni volta che riceveva una lettera sperava fosse sua. Aveva capito di amarla quando entrò nella sua vita e non se n'era più andata. Era ancora dentro lei, e ora le stava riparando la voragine che le aveva scavato nel petto.

Breath my soulOnde as histórias ganham vida. Descobre agora