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Arata è un uomo mediamente alto, con le spalle abbastanza larghe e i tratti spigolosi e taglienti, perennemente accompagnato da un ombra di trasandatezza. Il suo viso pallido è solcato da due occhiaie nere che, per quanto possano sembrare un difetto della pelle, non fanno altro che accentuare il colore freddo dei suoi occhi azzurri;la sua è sottile e le sue labbra sono di un colore smorto. I suoi capelli sono rossi con dei riflessi azzurrini, perennemente scompigliati e, in alcune parti, con ciocche più lunghe e più corte, segno che non vada dal parrucchiere da tempo. Il suo abbigliamento è composta da una semplice giacca blu e una camicia bianca in gessato, ravvivata solo dalla sua caratteristica cravatta turchese. Al collo tiene sempre un cartellino con i propri dati, come nome cognome e un'età finta, in modo da non avere problemi, legato da un laccio rosso che scende fin sotto il petto.
☢ Cosa ama: Probabilmente non c'è nulla che quel cinico di Arata ami davvero. Solo incontrando qualcuno capace di farlo vivere lo renderebbe capace di scovare ciò che nella vita riuscirebbe a farlo sorridere.
⌠Cosa odia: Riguardo ciò che odia, al contrario, ci sarebbe una lista talmente lunga che non basterebbero mille fogli per riportarne tutti gli elementi.
➡ Detesta le persone. Odia sentire i loro sguardi addosso, l'essere sfiorato da gente estranea, il dover stare appiccicato a degli estranei in luoghi pubblici come l'autobus lo disgusta. Non riesce a sopportare le loro relazioni superflue o la leggerezza con cui affrontano la vita; chissà , magari la sua è solo invidia.
➡ Non sopporta dover ripetere le cose più di una volta o, quando raramente di buon umore, due volte. Anche se fosse una cosa importante, probabilmente ne lascerebbe il suo interlocutore all'oscuro solo per l'indispettimento che ripetere con calma tutto ciò che ha detto gli comporterebbe.
➡ È abituato a non ottenere mai ciò che tanto vuole, ma questo non vuol dire che la cosa gli vada a genio. Per i suoi desideri più reconditi, in fondo, potrebbe di nuovo abbandonare tutto se esaudirli ponesse questa condizione.
➡ È costantemente attaccato al telefono. Spesso gli capita di parlare con più persone contemporaneamente non solo al cellulare, ma anche di persona. Non rifiuta mai una telefonata e le uniche volte in cui lo fa vuol dire che ciò che sta facendo ha assunto un'importanza tanto grande da aver superato il lavoro a cui ha dedicato la vita.
➡ Le sue occhiaie sembrano diventare sempre più nere e visibili ogni giorno che passa. Non ne ha molta cura quindi non cerca di nasconderle, preferendo non pensare a cose del genere, che potrebbero distrarlo dai suoi obiettivi lavorativi.
➡ Al polso porta sempre un braccialetto elasticizzato di un nero lucido, con cui si infligge alcune sferzate. Il suo non è ovviamente strano masochismo, ma questo non è altro che un piccolo stratagemma che adotta per allontanare lo stress e i pensieri indesiderati, quando vuole gustarsi qualche secondo di calma. Questo "giochetto di rinforzo negativo" funziona, appunto, tirando il braccialetto per infliggersi un lieve colpo, in modo da respingere quel pensiero o quella sensazione associando a questo il "dolore" che si è procurato. Peccato per lui che sia diventata quasi una dipendenza; non c'è momento in cui non si metta a tirarlo, ormai ovunque accompagnato dal classico rumore sordo dello schiocco contro la pelle bianca